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30 novembre 2012

La svolta dei jeans


Il pantalone più inquinante diventa green

E' un "must have" del guardaroba maschile quanto femminile. Ma la produzione di questo intramontabile capo d'abbigliamento è tra le più inquinanti. Stiamo parlando dei jeans, che ora grazie all'innovazioni tecnologiche potranno diventare più ecologici. Questa azienda americana per esempio ha deciso di sostituire il cotone, nella cui coltivazione si utilizzano molti antiparassitari, con fibre ottenute da bottiglie di plastica.

Foto APCOM

Kara Nicholas, vicepresidente di Cone Denim: "Il filo è fatto per il 75% da bottiglie di plastica riciclate ed al 25% di cotone. C'è dunque una percentuale importante di materia riciclata. Per un jeans bastano 7 o 8 bottiglie".

Per ottenere il famoso effetto sdrucito o il colore indaco la maggiorparte dei produttori utilizza coloranti nocivi per l'ambiente. A volte basta una semplice bottiglia di vino e un bagno in una soluzione a base di ferro per riprodurre tutta la gamma dei blu. Come insegna questa azienda italiana, la Itv Denim.

"È una soluzione che va aggiunta al momento della risciacquatura per formare il blu. Lo chiamiamo Blu di Prussia. Cambiando il pH dell'acqua di risciacquo, invece, si possono avere tutti questi colori", spiega Barbara Jnutti manager dell'azienda italiana. Un altro grosso problema è il consumo dell'acqua. Per produrre un paio di jeans ne occorrono una quarantina di litri. Grazie a una nuova formula, questo produttore fissa il colore già alla prima tintura. Così l'acqua del risciacquo resta pulita e può essere riutilizzata: con un risparmo giornaliero di 300mila litri di acqua.

"Il metodo di tintura è più costoso - spiega David Bardin, Manager di Tavex europe - ma poiché si fanno grandi economie d'acqua, riutilizzandola più volte, si hanno costi comparabili ai costi industriali abituali". La difficile equazione tra ambiente e industria a poco a poco va risolvendosi. Ma occorreranno ancora degli anni prima di poter indossare jeans eco-friendly.

British Fashion Awards 2012


I British Fashion Awards hanno assegnato i loro premi 2012

Gli Oscar della moda britannica hanno assegnato martedì sera il loro palmarès 2012 durante una splendida cerimonia tenutasi al Savoy Hotel di Londra. Il premio di miglior designer è andato a Stella McCartney, in un anno per lei caratterizzato soprattutto dall'aver disegnato le divise della squadra britannica per i Giochi Olimpici di Londra. La stilista vince non soltanto il premio più importante, ma anche il Designer Brand Award per il suo marchio, di proprietà del gruppo PPR. Il premio di designer menswear è andato a Kim Jones, per il suo lavoro in Louis Vuitton (gruppo LVMH).

Stella McCartney, Jonathan Saunders, Roksanda Ilincic, Valentino e Cara Delevingne, premiati 2012

Un trofeo d'onore viene assegnato ogni anno a diverse personalità per la loro carriera esemplare. Questa volta lo ha vinto Manolo Blahnik, premiato per il suo «Outstanding Achievement in Fashion», che succede a Paul Smith, Alexander McQueen e John Galliano. Sul versante istituzionale, un premio honoris causa è stato assegnato a Harold Tillman, che lascerà il suo posto di chairman del British Fashion Council per cederlo a Nathalie Massenet da gennaio 2013. Infine, la cerimonia ha premiato anche una grande figura accademica, Louise Wilson, professore emerito della Central Saint Martins, che vede ogni anno 17 dei suoi ex alunni sfilare nel calendario ufficiale della London Fashion Week. Tra loro, Christopher Kane, Jonathan Saunders e Mary Katranzou.

Tutti i premiati 2012

I premi destinati agli stilisti emergenti sono stati assegnati a Erdem (new establishment award), Jonathan Saunders (designer uomo emergente), J.W. Anderson (designer donna emergente) e Sophie Hulme (accessori). Gli inglesi riconoscono anche l'importanza che il tappeto rosso riveste nell'industria della moda ed è Roksanda Ilincic, virtuosa del colore e delle celebrità, a vedersi assegnata il Red Carpet Award 2012. Infine, sempre sul versante dell'immagine, la giovane Cara Delevingne, rivelata da una pubblicità Burberry nel 2010, ha ottenuto il premio di modella dell'anno.

21 novembre 2012

Pizzi metallici



Pizzi metallici

http://www.callane.com/



                   Attrezzi da giardinaggio in metallo, trasformati dall’artista e saldatrice canadese


 in delicati e leggeri pizzi.Vietato usare nell'orto, si tratta di vere e proprie opere d'arte!








A Roma il primo “Meeting Operatori del settore abbigliamento”

Nell'elegante cornice della sala meeting del “Venezia” a Roma (Lido di Ostia, Lungomare Vespucci 8/12) si terrà il giorno 25 novembre il primo “Meeting Operatori del settore abbigliamento”. Nel corso dell'incontro Alan Capra per Lectra presenterà Lectra: 3D Revolution. E’ prevista la partecipazione di professionisti noti nel settore a livello internazionale; dal Giappone Shingo Sato, dall'Egitto Helal Hesham, dalla Spagna Rosa Fortes e dall'Italia Gabriella Canarezza, con dimostrazione dal vivo delle loro tecniche modellistiche.



L’evento, sponsorizzato da Lectra Italia, è organizzato dalla stilista Carmela Di Manno, dal modellista Enrico Baittiner, amministratore del gruppo "modellisti abbigliamento" su Facebook, e da Vittorio Marchione, anch'egli modellista e fondatore del suddetto gruppo "modellisti abbigliamento" su Facebook.

Contraffazione, Confartigianato: Governo intervenga su 'made in'


"Chiediamo ai parlamentari europei italiani e al nostro governo di schierarsi a difesa dei produttori italiani e di assumere iniziative per tutelare una chiara e inequivoca identificazione dell'origine dei prodotti e delle lavorazioni". Lo ha sollecitato il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, in occasione degli Stati generali per la lotta alla contraffazione.

"Con la bocciatura del regolamento sul `made in` da parte della Commissione europea - ha sottolineato Guerrini - l`Europa ha rinunciato a un'arma fondamentale contro la contraffazione e rimane l`unico continente che non prevede alcuna tutela per l`origine delle proprie merci".Secondo Guerrini "conoscere l`origine dei prodotti è fondamentale per i consumatori italiani ed europei, al fine di tutelare il loro diritto alla corretta informazione su ciò che acquistano. Del resto più informazione e maggiore trasparenza significa rilancio dei consumi". A questo proposito, Guerrini cita i risultati di una ricerca dell`Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro e dalla quale risulta che 1 cittadino europeo su 3, vale a dire 129 milioni di persone, sceglie cosa acquistare sulla base dell`origine dei prodotti riportati in etichetta.

20 novembre 2012

MIXED BREED NEW SCARF COLLECTION


MIXED BREED 

NEW SCARF COLLECTION




http://www.facebook.com/media/set/?set=a.384334101641890.89634.100001959109522&type=1




05 novembre 2012

THE AGE OF IRIS



Currently blowing up across cyberspace, we showcase the full series of images by photographer Jeff Bark, with styling by senior fashion editor Robbie Spencer




New York nonagenerian style icon Iris Apfel models the 2D, flat-pack fashion of Comme des Garçons' Rei Kawakubo in the new issue of Dazed & Confused.

Photographed by Jeff Bark and styled by senior fashion editor Robbie Spencer, the story crowns the magazine's special art issue with an out of this world aesthetic – and has set messageboards, forums, blogs, Twitter and Facebook alight with excited discussion of Dazed's most mature coverstar. And how she rocks the look.

Here we showcase the full series of images from the shoot as well as Jeff Bark's film of the icon. More fuel for the celebratory fire.






THE AGE OF IRIS




CREDITS:
PHOTOGRAPHY AND FILM
 Jeff Bark
STYLING Robbie Spencer
HAIR Duffy at Tim Howard Management
MAKE-UP Lisa Houghton at Tim Howard Management
MODEL Iris Apfel
SET DESIGN School Float
PHOTOGRAPHIC ASSISTANT Christopher White
STYLING ASSISTANTS Elizabeth Fraser-Bell, Jessica Bobince
CASTING Noah Shelley at AM Casting
SPECIAL THANKS TO Melanie Demarco at Hudson Studios NYC

Dazed & Confused's November 2012 art issue is on sale now.


DONNE&POLITICA


Vorrei un premier maschio 

(che pensi alle donne)



Daria Denti ha 35 anni ed è il sindaco di Vignola, comune in provincia di Modena. Qui ci parla di pari opportunità, di quote rosa e di come cambiare il Paese di Giovanni Molaschi




Ogni conquista sociale migliora la vita delle generazioni che verranno dopo. Daria Denti ha 33 anni. Da tre è il sindaco di Vignola, comune in provincia di Modena. In Emilia Romagna le donne, da decenni, investono sulla propria indipendenza economica e sociale. Alle loro figlie hanno consegnato un futuro senza quote. “In Italia non serve un premier donna ma un primo ministro maschio che sappia risolvere i problemi femminili” spiega Denti.
L’11% dei comuni, in Italia, ha un sindaco donna. Questo dato trova un riscontro nella sua esperienza amministrativa?
No. Il mio comune fa parte di un’unione composta da 8 municipi. Di questo gruppo fanno parte 3 donne e 5 uomini. In Emilia Romagna, da anni, si lavora per avere una rappresentazione femminile. Non solo in politica. La società ha investito, per prima, sulle donne. 

Quando è avvenuto questo cambiamento non raggiunto, ancora, dal paese?
Le donne, durante la guerra, hanno lasciato le proprie case per poter lavorare nelle fabbriche. In Emilia Romagna il senso civico è molto importante. Non possiamo paragonarci al Nord Europa ma rispetto all’Italia siamo avanti.

Ci vorranno altri decenni per migliorare, in Italia, la vita delle donne?
No. I tempi, oggi, sono più rapidi. Le donne sono rappresentate, possono studiare e hanno una tecnologia che le aiuta. Hanno, inoltre, il sostegno degli uomini. Io conosco diversi padri che si sono presi il congedo parentale.

Quando ha iniziato a far politica?
Al liceo, per passione. Prima di diventare sindaco ho investito su un percorso mio. Ho studiato. Mi sono laureata. Sono diventata assessore mentre lavoravo come libera professionista. All’inizio mi sono occupata di economia e cultura. Poi mi sono occupata del bilancio. Alla fine della legislatura mi sono proposta alle primarie. Le ho vinte e ho partecipato alle amministrative.

I politici che si occupano di economia, in Italia, non lavorano anche sulla cultura. 
Ho tenuto entrambe le deleghe quando sono diventata sindaco. La cultura, in questo modo, è tutelata e diventa un’occasione per irrobustire il tessuto economico della comunità.

Dopo il comune vuole amministrare un territorio più grande?
Adesso mi concentro sul mio mandato. Non sono una rottamatrice ma credo che ognuno debba aver presente l’efficacia del suo operato. Investire tutta una vita sulla politica è sbagliato per il singolo e la comunità.

Le donne, in Italia, sono emancipate?
Sì anche se il paese, negli ultimi anni, ha fatto dei passi indietro. Questo disagio si traduce in divario competitivo. Dove c’è crescita le donne hanno un ruolo che l’Italia, oggi, non può offrigli.

Cosa si dovrebbe fare?
Andare avanti con un atteggiamento sfidante. Non sono d’accordo con le quote rosa. Noi dovremmo vivere in un paese che non abbia come tema principale la contrapposizione tra i maschi e le femmine. Le quote danneggiano le donne. Il posto assicurato mette in discussione il loro impegno.

Nel suo comune quante donne ci sono?
La mia giunta, senza l’ausilio delle quote, è femminile per metà.

Promuove l’operato del ministro Fornero?
Per le pari opportunità non è stato fatto un granché.

Si auspica un premier donna?
Mi piacerebbe vedere un primo ministro maschio che sia perfettamente in grado di risolvere i problemi femminili. http://d.repubblica.it/argomenti/2012/11/01/news/daria_denti_sindaco_di_vignola-1333353/