“Ittierre è sana e vuole rimanere sana. In quest’ottica stiamo lavorando ad un piano di ristrutturazione per rendere l’azienda più efficiente, più snella e più competitiva”, afferma Antonio Bianchi, che ha acquistato nel gennaio del 2011 il gruppo di Pettoranello (Molise), dopo un periodo di amministrazione controllata legata al crac finanziario del fondatore Tonino Perna. Quando ha rilevato l’azienda specializzata in licenze per griffe di lusso, Antonio Bianchi, che è anche proprietario di Albisetti, si era impegnato con i commissari e il governo a mantenere per due anni il personale.
Showroom Ittierre a Milano, collezione Pierre Balmain |
"Non solo lo abbiamo mantenuto, ma lo abbiamo anche raddoppiato. Da 487 siamo passati a 700 persone. L’azienda lavora con i propri soldi senza l’aiuto della Regione. Abbiamo solo usufruito di sgravi fiscali grazie al decreto 'Formazione on the job'", prosegue il presidente e amministratore delegato di Ittierre, che deve affrontare da qualche giorno alcune perplessità e richieste di spiegazioni da parte dei dipendenti.
Da quando è stata rilevata, l’azienda è riuscita ad acquistare nuove licenze prestigiose. Molte di loro iniziano solo adesso con le campagne vendite e non sono ancora andate a regime. In piena fase di rilancio, il gruppo si è trovato inoltre con una situazione di mercato critica. "Nonostante tutto chiudiamo il 2012 con un bilancio in attivo. Il fatturato sarà in linea con i ricavi di 150 milioni di euro del 2011 (190 milioni con Albisetti). Per rimanere competitivi è necessario tuttavia un piano di ristrutturazione. Ma non si tratta assolutamente di licenziare 200 persone", sostiene il patron di Ittierre.
Ittierre conta oggi nel suo portafoglio 12 licenze. Tra esse, sono presenti i nomi di alcune grandi griffe, come John Galliano, Jean Paul Gaultier Homme, Pierre Balmain, Guy Laroche, Tommy Hilfiger Collection, Karl Lagerfeld Paris. L’azienda realizza inoltre produzioni per vari brand, come Versace e Ralph Lauren. "A marzo annunceremo un nuovo accordo di licenza, sempre con un marchio francese, e continuiamo ad investire nel retail", indica Antonio Bianchi.
Il temporary shop di 1.000 m2 inaugurato lo scorso novembre, una sorta di department store che commercializza tutti i marchi del gruppo, si è trasformato in un concept definitivo, mentre un nuovo negozio dovrebbe aprire a breve i battenti a Roma. Ittierre è inoltre in contatto con dei partner per sviluppare punti di vendita in Medio Oriente, Russia e Cina. In Asia, il gruppo conta già una cinquantina di negozi «Hit Gallery».
Nessun commento:
Posta un commento