Raf Simons presenterà il prossimo 15 gennaio a Parigi una collezione autunno-inverno 2014-2015 realizzata in coppia con l’artista contemporaneo Sterling Ruby, amico di lunga data dello stilista.
Chiamata 'Raf Simons/Sterling Ruby', la collezione sarà la sola presentata ai buyer per la prossima stagione. Argomento stile: la linea dovrebbe combinare "l’estetica di Sterling Ruby e la propensione all'innovazione di Raf Simons", secondo il brand.
Sterling Ruby lavora su installazioni monumentali utilizzando tutti i tipi di materiali, dal bronzo al tessuto passando per la ceramica. L’artista tedesco, che abita negli Stati Uniti, aveva già lavorato con Raf Simons nel 2009 per una capsule collection di capi denim.
La stagione scorsa, Raf Simons aveva proposto una collezione dagli accenti pop art (foto sopra) nella Galleria Gagosian, al Bourget, in una scenografia ricca di opere di Calder e Jean Prouvé.
La Corte del Tribunale del distretto meridionale di New York, presso cui la società fiorentina aveva iniziato lo scorso mese di gennaio un’azione civile contro 15 titolari di complessivi 95 nomi di dominio che usurpavano il prestigioso marchio e che commercializzavano prodotti contraffatti, ha infatti emesso la sentenza con la quale riconosce la sussistenza di un danno di oltre quattro milioni di dollari a favore della Salvatore Ferragamo. Una precedente decisione della stessa Corte aveva già disposto il trasferimento dei nomi di questi domini alla società e aveva provveduto all’oscuramento dei siti. La nuova sentenza, arrivata proprio in questi giorni, condanna i contraffattori a risarcire alla stessa Società 4,3 milioni di dollari.
“Accogliamo con grande soddisfazione questa decisione presa dalla Corte di New York – commenta Ferruccio Ferragamo, Presidente del Gruppo Salvatore Ferragamo – che ha compreso il pericolo rappresentato dalla contraffazione online per i consumatori. Come azienda siamo impegnati nella tutela del nostro marchio e nella lotta alla contraffazione che da molti anni assedia i marchi più prestigiosi del settore della moda e del lusso. Internet è divenuto ormai un canale di primaria importanza per chi traffica in prodotti contraffatti, ed è al centro delle ultime azioni legali intraprese dal nostro gruppo, storicamente fra i più bersagliati dal fenomeno”.
L’agguerrita battaglia contro questo fenomeno, combattuta nelle aule dei tribunali di tutto il mondo, vede i legittimi proprietari dei marchi registrare successi crescenti, grazie anche a legislazioni locali e internazionali che gradualmente prendono coscienza della gravità del problema e si ammodernano, dotandosi di strumenti adatti a difendere i diritti di chi subisce l’azione di pirati e imitatori. Il fenomeno della contraffazione arreca un danno all’immagine, al business e alla reputazione dei marchi in termini di artigianalità e Made in Italy di qualità e per questo Salvatore Ferragamo ha intrapreso una serie di azioni atte a tutelare sia i propri prodotti che i propri clienti.
La Salvatore Ferragamo S.p.A. è la capogruppo del Gruppo Salvatore Ferragamo, uno dei principali player del settore del lusso, le cui origini possono farsi risalire al 1927. Il gruppo è attivo nella creazione, produzione e vendita di calzature, pelletteria, abbigliamento, prodotti in seta e altri accessori, nonché profumi per uomo e donna. La gamma dei prodotti (tutta improntata ad un autentico ed artigianale Made in Italy) si completa, inoltre, con occhiali e orologi, realizzati su licenza da terzi.
Con oltre 3.000 dipendenti e una rete di oltre 610 punti vendita monomarca al 30 settembre 2013, il Gruppo Ferragamo è presente in Italia e nel mondo attraverso società che consentono di presidiare il mercato europeo, americano e asiatico.
Come nasce un abito d'alta moda? E come fa a crescere intorno ad un abito d'alta moda un'azienda multinazionale? Come si svolge la giornata lavorativa di un grande couturier? Cosa succede dietro le quinte di una sfilata? Stavolta è un libro, non un film, ad alzare il sipario sulla vita vissuta all'interno della Maison Valentino, svelando e ricostruendo atmosfere di ordinaria e straordinaria magia, rievocando personaggi che ne hanno fatto parte in un racconto a volte ironico, sarcastico ma mai irriverente.
Gli autori, Franco Rossi e Piera de Sensi (per molti anni dipendenti della Maison Valentino) puntano i riflettori sull'entusiasmante parabola di due ragazzi di eccezionale talento, Valentino Garavani ed il suo socio Giancarlo Giammetti, protagonisti di una storia di successo che promuove ed accompagna il trionfo del sistema moda in Italia e del Made in Italy nel mondo.
Una storia che avrà infine un sofferto epilogo con la vendita dell'ormai diventato celebre marchio Valentino. "Rosso Valentino. Quando la moda era magia" ritrae attraverso la storia dei protagonisti visti dall'interno di un'epoca ormai entrata a pieno titolo nella leggenda ed un mondo che affascinava teste coronate, politici, ecclesiastici, star dello spettacolo, campioni dello sport e del presenzialismo mondano. Un mondo alle cui porte bussavano tutti: dalle dame del jet set, ansiose di entrare nella corte volante di un monarca della moda, ai manager di grande fama che non disdegnavano un ruolo nella struttura operativa della Maison.
Il libro è pubblicato online su ilmiolibro.kataweb.it e può essere ordinato in versione cartacea, ovvero e-book, presso le librerie Feltrinelli.
Il womenswear di Thierry Mugler tornerà a metà 2014 a Parigi con al timone David Koma, talento rivelatosi alle fashion week londinesi. La maison del gruppo Clarins, che ottiene la maggior parte dei suoi profitti dall'attività nei profumi, intende concentrare i suoi sforzi sulla moda femminile, sua radice storica, e quindi sospenderà le sfilate del menswear.
La notizia, annunciata venerdì mattina da Mugler, fa seguito alla partenza, nell'aprile scorso, di Nicola Formichetti e dei suoi due principali collaboratori (Sébastien Peigné per la Donna e Romain Kremer per l'Uomo), dopo due anni molto ricchi dal punto di vista mediatico. Nicola Formichetti è ora il responsabile dell'immagine e delle collezioni di Diesel.
“Sono profondamente onorato di accettare il ruolo di direttore artistico di Mugler”, ha dichiarato l'interessato. “Per me, Mugler è una delle case di moda più straordinarie, dotata di un heritage innegabilmente audace”.
Membro del team "London Show Rooms" (costituito da delegazioni di designer londinesi sponsorizzati dal British Fashion Council per commercializzare le loro collezioni in particolare a Parigi, ndr.), David Koma deve rimettere in sesto il marchio Mugler sul terreno del womenswear a partire dalle collezioni resort 2014, nel giugno prossimo. Il primo défilé di prêt-à-porter è programmato per settembre 2014 a Parigi.
David Koma ha 28 anni e la sua biografia indica Thierry Mugler come uno dei suoi primi ispiratori. Koma condivide con Mugler il medesimo gusto per i tagli anatomici e le silhouette strutturate con forza.
La collezione che ha creato in nome proprio, che continuerà a sfilare a Londra, è stata indossata dalle più grandi stelle della musica pop, da Rihanna a Cheryl Cole passando per Beyoncé.
Fotografata dai soliti “complici” della maison, Mert Alas e Marcus Piggot, la campagna pubblicitaria primavera-estate 2014 di Givenchy vuole rappresentare "un viaggio dal Giappone all'Africa, passando per gli Stati Uniti", ad immagine e somiglianza della collezione che promuove.
"Volevo dare seguito alla mia idea di ritratto di famiglia", spiega Riccardo Tisci, che aveva messo in immagini Carine Roitfeld e Julia Restoin-Roitfeld nella precedente campagna del brand. “Per questa stagione”, spiega, “ho deciso di invitare l'icona che avevo sempre sognato, la stimatissima Erykah Badu".
Accanto alla star americana della musica, oggi 42enne, di solito poco incline ai contratti pubblicitari, il direttore creativo di Givenchy ha riunito un consesso di persone cosmopolite, come suo solito anche sulle passerelle. "Ho invitato la giovane Asia Chow, talento di domani, e le mie nuove scoperte: le splendide Maria Borges e Riley, e il modello Dominik Bauer".
La Regione Lombardia punta su moda, design, cibo e cultura per rilanciare la propria immagine, come destinazione turistica, in vista dell'Expo 2015. "Solo nella nostra regione questi quattro punti di forza, che rendono grande l'Italia nel mondo, convivono e interagiscono" ha osservato l'assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Alberto Cavalli nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna di comunicazione turistica della Lombardia, denominata "Fashion, Design, Food, Culture: Only in Lombardia'. L'iniziativa vale 400.000 euro.
"Ci troviamo in un momento cruciale per il nostro sistema turistico - ha rimarcato Cavalli - alla vigilia di Expo 2015, (mancano ad oggi 504 giorni), ci giochiamo adesso il 'primo tempo' della partita, quello che ci vedrà impegnati a conquistare e attrarre i visitatori stimati in 20 milioni, che non solo potranno partecipare all'evento ma anche vivere il nostro territorio". Poi bisognerà dimostrare di essere all'altezza delle aspettative. Un'opportunità comunque eccezionale con potenziali ricadute positive oggi valutate in 4 miliardi di euro.
"Il turismo - ha concluso Cavalli - deve diventare un 'asset' strategico delle politiche regionali; una delle carte vincenti per avviare e sostenere nel tempo il rilancio economico della nostra regione; ci accompagnano in questa sfida i principali attori istituzionali, a partire dal Comune di Milano, le associazioni di categoria e gli operatori economici".
"Viaggio nelle pubblicità storiche: Rolex" è il titolo del libro che ripercorre, attraverso oltre 500 pubblicità, la storia di una delle più prestigiose maison di orologeria al mondo.
Dopo approfonditi studi e grazie alla vasta raccolta del collezionista Michele Babbo, Emma Luxardo, managing director di Value Collection, ha deciso di dar vita al volume (solo mille copie) che raccoglie e commenta le pubblicità che hanno fatto la storia del marchio, dal 1915 fino agli anni Ottanta.
L'edizione limitata ripercorre attraverso le immagini decenni di grandi successi e strategie pubblicitarie che hanno fatto di Rolex la più nota e imitata maison di orologeria al mondo.
Il materiale pubblicitario racconta un marchio, un mondo e una società in evoluzione ed evidenzia come l'orologio si sia trasformato da strumento con la semplice funzione di segnare il tempo a oggetto di status sociale.
E' un libro rivolto a lettori curiosi, non solo quindi agli appassionati di Rolex e di orologeria, ma anche ai protagonisti del mondo del marketing, della comunicazione e della pubblicità.
Nella prima parte il lettore potrà ammirare tutte le pubblicità presentate in ordine cronologico. Nella seconda parte sono suggeriti alcuni spunti necessari a comprendere i segreti che le pubblicità celano, mostrando come un impero non nasca da colpi di fortuna o dal solo lavoro unito alla qualità, ma anche da una mirata strategia di comunicazione.
Nell'ultima parte viene poi accennata brevemente la storia dell'azienda e della pubblicità in generale. Emma Luxardo dal 2011 gestisce la società Value Collection, specializzata nella compravendita di orologi e oggetti da collezione.
Prosegue il programma di sostegno alla creatività e alla moda da parte di Giorgio Armani che, in occasione della prossima edizione di Milano Moda Uomo, ospiterà ancora una volta negli spazi dell’Armani/Teatro la sfilata di un designer emergente. Lo stilista scelto per la stagione autunno/inverno 2014/15 è Julian Zigerli.
Di origini svizzere, Zigerli coniuga ricerca artistica delle stampe e uso di materiali tecnici innovativi in uno stile unico che unisce praticità e ironia. "Continuo anche per questa stagione a sostenere alcuni dei più promettenti giovani stilisti del panorama internazionale della moda, cercando di mantenere uno sguardo globale. Julian Zigerli sarà il prossimo designer a sfilare all’Armani/Teatro e mi auguro che il mio sostegno sia di buon auspicio per la sua carriera”, ha dichiarato Giorgio Armani.
Louis Vuitton festeggia il 15° anniversario delle "City Guide" e presenta la prima edizione dedicata esclusivamente alla città di Venezia. Accompagnati dagli autori Philippe e Oscar Duboÿ, padre architetto e figlio giornalista franco-veneziani, i lettori della nuova "City Guide Venezia" vedranno una città del tutto inedita, cosmopolita e insolente, scoprendo luoghi all'avanguardia, caffè storici, boutique hotel, spazi di arte contemporanea e indirizzi gastronomici.
Divisa in sezioni e rubriche, la "City Guide Venezia 2014" presenta nuovi spunti e alternative diverse ai classici tour: oltre ad una panoramica generale della città e dei suoi quartieri, la nuova "City Guide" conduce il lettore verso un approccio più intimo alla Serenissima, descrivendone usi e costumi degli abitanti, un vero e proprio galateo cittadino, donando 12 indirizzi must per viverla in 24 ore, dalla colazione mattutina fino alle prime luci dell'alba, e ideando 5 itinerari alternativi, costruiti attorno a temi ben precisi, lontani dai ritmi trepidanti, e dalle folle anonime.
La "City Guide Venezia 2014" si arricchisce anche del contributo di Alberto Sonino, velista di fama internazionale e veneziano di nascita, che apre ai lettori il proprio vademecum personale condividendo alcuni dei suoi luoghi più segreti, e della poesia delle immagini del collettivo di fotografi francese Tendance Floue, che hanno catturato l'anima della città tra canali, palazzi e scene di vita quotidiana.
La "City Guide" 2014 di Venezia fa parte della nuova collezione di "City Guide" Louis Vuitton.
Lo stilista francese Thierry Mugler firma i costumi e le coreografie di un nuovo spettacolo di cabaret a Parigi dal titolo 'Mugler Follies'. E' in scena dal 10 dicembre al teatro Comedia, una sala Art Deco di 750 posti nel X arrondissement, lontano dagli Champs-Elysees e da Pigalle, luoghi simbolo della notte della capitale.
Niente topless stile Crazy Horse, nè piume e fru-fru tipici del Moulin Rouge: le 'Muglerettes' sono sexy ballerine travestite da formiche con aderenti pantaloni e bustier in latex nero e il capo coperto di un casco con antenne. Ci sono anche due artisti maschi, un ballerino hip-hop e un contorsionista.
Lo show, al ritmo di musica elettronica o music-hall, con trenta coreografie differenti (dal tema vigili del fuoco, all'opera, fino al mondo delle sfilate di moda), costa dai 56 euro al 189 euro con cena e champagne.
Chanel ha annunciato di aver acquisito l'azienda Bodin-Joyeux, uno dei suoi partner storici, situata nel dipartimento dell'Indre e specialista delle pelli di agnello, utilizzate per la fabbricazione delle celebri borse trapuntate. E' la prima volta che la famosa maison acquisisce un conciatore, ha dichiarato all'AFP Bruno Pavlovsky, presidente delle attività moda di Chanel. "Il cuoio è diventato un materiale strategico. (...) Per noi, è essenziale continuare a conservare queste pelli eccezionali nelle nostre collezioni", ha proseguito.
Questa acquisizione, il cui ammontare economico non è stato precisato, permette di garantire e proteggere "le forniture" e "un savoir-faire tradizionale", ha spiegato Bruno Pavlovsky. "La maggior parte delle borse trapuntate viene da questa conceria", ha aggiunto. Il direttore della conceria, Frédéric Bodin desiderava "poter continuare a svilupparsi; voleva avvicinarsi a una maison del lusso che conosceva bene", secondo il responsabile di Chanel.
La conceria Bodin-Joyeux è specialista della vera pelle di agnello. "E' una pelle unica, molto morbida, molto setosa", ora "non ci sono più così tante concerie in grado di realizzarla, a parte forse una o due in Italia", secondo Bruno Pavlovsky, il quale ha inoltre evidenziato "la capacità di Bodin-Joyeux di giocare con numerosissimi colori". "La conceria continuerà a collaborare con tutti i suoi clienti, senza esclusiva", ha assicurato.
La società Bodin-Joyeux si trova a Levroux, ed è stata creata nel 1860. "L'azienda impiega oggi un centinaio di persone e produce 450.000 pelli all'anno", puntualizza Chanel. I posti di lavoro saranno mantenuti e Frédéric Bodin ne resterà il direttore, ha precisato Bruno Pavlovsky.
In marzo, Kering (ex PPR) aveva acquistato una conceria specializzata nelle pelli di coccodrillo. Anche LVMH e Hermès hanno comprato dei conciatori, adoperandosi per garantire le loro forniture di alta qualità.
La maison Chanel ha inoltre creato Paraffection, una filiale che riunisce vaire imprese artigiane attive in una decina di arti e mestieri: i ricamatori Lesage e Montex, il produttore di fiori e piume per il settore del lusso Lemarié, il cappelliere Michel, il guantaio Causse...
L'italiano Francesco Russo è diventato il direttore artistico del footwear femminile di Dior, rivela questa settimana il “Women's Wear Daily”. Lo stilista aveva abbandonato la direzione artistica di Sergio Rossi nel marzo 2013, dopo cinque anni trascorsi nello studio stilistico del marchio di calzature di lusso del gruppo Kering (ex PPR).
Diplomato all'Istituto Marangoni, Francesco Russo si è costruito un'esperienza lavorando prima per Costume National, poi per Miu Miu e Yves Saint Laurent, prima di entrare in Sergio Rossi. Nel settembre scorso, ha aperto a Parigi un atelier, in rue de Valois, per gestire il lancio di una propria linea di scarpe che porta il suo nome.
“Il momento è quello giusto per quotarsi. Tutti gli indicatori parlano di uno scenario promettente. In Italia, in particolare, c’è una finestra molto positiva che si apre sul mercato”, afferma Luca Peyrano, responsabile Primary Markets di Borsa Italiana in occasione della presentazione a Milano, lunedì 9 dicembre, dello studio Pambianco "Le quotabili 2013", ottava edizione della ricerca sulle aziende quotabili dei settori 'Moda & Lusso' e del comparto 'Casa & Design'. Secondo la ricerca, se le 50 aziende della classifica si quotassero potrebbero raccogliere sul mercato tra 9 e 11 miliardi di euro e raggiungere una capitalizzazione di 26,1 miliardi di euro.
Tra le società italiane della moda e del lusso che sulla carta hanno le caratteristiche per essere candidate alla quotazione in Borsa in un orizzonte temporale di 3/5 anni, i tre gradini più alti del podio restano occupati da Giorgio Armani, Ermenegildo Zegna Group e Dolce & Gabbana, mentre nella classifica delle 15 aziende quotabili del settore design arrivano in pole position Kartell, Flos e B&B Italia.
Il fatturato totale delle 50 aziende quotabili selezionate, su un campione iniziale di 763 società, ha superato nel 2012 i 15 miliardi di euro, registrando una crescita dell'8,1% rispetto al +10,8% nel 2011. La redditività si attesta al 16,9%, mentre il patrimonio netto complessivo è di 10,4 miliardi di euro.
“La moda è uno dei settori che ha resistito il meglio in assoluto alla crisi soprattutto grazie all’internazionalizzazione. Per il 2013 l’export del settore vale 46 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di circa 20 miliardi di euro, e il 49% delle esportazioni sono destinate ai mercati extra europei. Abbiamo un settore parzialmente forte che ha superato la crisi, ma per proseguire lo sviluppo ci vogliono capitali. Con la crisi e un sistema bancario sempre meno disponibile è chiaro che le PMI non hanno la capacità finanziaria sufficiente, mentre la Borsa può dare loro queste risorse”, sottolinea Luca Peyrano.
Il 2013 è stato particolarmente brillante per Piazza Affari con una ventina di IPO (offerte pubbliche iniziali). Quest’anno si sono quotate 13 società, mentre altre 8 sono in dirittura d’arrivo e potrebbero tagliare il traguardo entro la fine dell’anno. “Per il 2014 abbiamo una decina di operazioni in cantiere, di cui 4 o 5 riguardano aziende del settore della moda”, indica Luca Peyrano.
Nella classifica del settore 'Moda & Lusso' realizzata da Pambianco è uscito il gruppo Moncler, che si appresta a sbarcare in Borsa. Sono uscite inoltre Pomellato e Loro Piana, perché acquisite nel 2013 rispettivamente dai gruppi francesi Kering e LVMH. Tra le 14 new entry da segnalare il marchio Fabiana Filippi, che si posiziona in decima posizione su 50. Quest’ultima ha registrato la quinta miglior crescita tra il 2009 e il 2012 (+24,4%).
Tra gli elementi presi in considerazione per stabilire la classifica è stato introdotto quest’anno il fattore export, mentre il fattore dell’età dell’imprenditore è stato tolto. Nella classifica le 5 aziende con la maggiore quota export risultano essere Stefano Ricci e Zegna con il 92%, OTB con l’89%, Vicini con l’88% e Canali con l’86%.
ZIBILLA ITALIAN ATELIER Fashion Brand fra i giovani talenti del Made in Italy apre la settimana della moda di San Francisco - California (U.S.A.) con la Capsule Collection "Giardini di Puglia" ospite di Eva Flair.
Immediato il successo degli abiti ideati dalle sorelle Spagnolo, divenute ambasciatori della moda italiana sulle passerelle statunitensi.
Per un ritorno a quella Moda autentica che fa davvero sognare!
Amy Adams, attrice plurinominata agli Oscar, ha indossato accessori Gucci per il film "American Hustle", diretto e co-sceneggiato dal regista David O. Russel. Lo annuncia la maison.
Il personaggio interpretato da Amy Adams, Sidney Prosser, una seducente artista costretta a collaborare con l'FBI, incarna il glamour degli anni '70.
L'iconica borsa "Lady Lock", con manico in bambù, compare più volte nel film, e Sidney indossa collana, orecchini e bracciale horsebit in oro giallo 18 kt, tutti gioielli Gucci.
Il Bread & Butter nel luglio 2014 si appresta ad iniziare un nuovo capitolo della sua storia. In una lettera di tre pagine, Karl-Heinz Müller, l'emblematico cofondatore, ha descritto in una sua analisi la situazione del mercato della moda, la guerra tra fiere in corso a Berlino, e il peso dell'e-commerce.
Karl-Heinz Müller. (Foto: DR)
Il boss del salone, che ricorda la storia della manifestazione, nata a Colonia nel 2001, assicurando che rimarrà a Berlino (il suo contratto di locazione dell'aeroporto Tempelhof ha una durata iniziale di dieci anni), non fa tanti giri di parole e va dritto al punto. E così, parlando dell’Igedo e del suo arrivo a Berlino con The Gallery, ricorda che ormai oggi è facile affittare dovunque un padiglione e creare un nuovo salone (ovviamente, quest'ultimo termine è messo tra virgolette).
Quanto al Panorama, che non nomina direttamente, Müller parla di un organizzatore alimentato da sovvenzioni pubbliche che è entrato nel settore dei saloni. «A Berlino, è iniziata una concorrenza rovinosa. Sappiamo tutti che cosa significa quando l'offerta diventa più importante della domanda», commenta.
Sul versante del mercato fashion, Müller ricorda anche il peso che hanno le catene oggi, non paragonabile a quello di dieci anni fa, e il lancio del Bread&Butter, oltre al peso dell'e-commerce, che trasforma la boutique multimarca in semplice cabina di prova. «Il fatto è che solo il dettagliante tradizionale è in grado di lanciare un brand o una label sul mercato», sostiene Müller, lui che gestisce i concept store 14 OZ, molto apprezzati dalla critica.
Sì, ma allora quale potrà essere il futuro per un salone professionale di moda? «Abbiamo deciso d'includere l'ultimo partecipante della catena, dunque il consumatore finale», riassume il dirigente. «Sappiamo benissimo che non sarà un compito facile. Ci aspettiamo forti contestazioni, le stesse che abbiamo avuto quando abbiamo lasciato Colonia per Berlino», prosegue Karl-Heinz Müller, che ha invitato molti giornalisti a Berlino alla metà di dicembre.
Unica certezza: il cambiamento non avverrà ora, ma dall'edizione di luglio 2014.
Nei giorni 27 e 28 novembre, Denim by Première Vision ha tenutola sua ultima edizione parigina prima di spostarsi a Barcellona. La manifestazione ha riunito in quest'ultima sessione francese 3.202 visitatori. Un incremento del 20% che permette all'appuntamento dei professionisti del denim di battere la cifra record di 2.676 persone raggiunta a novembre 2012.
Il che ha permesso al salone di lasciare l'Esagono “a testa alta”, secondo la società organizzatrice. «Denim by Première Vision ha dimostrato ancora una volta che è davvero il punto d'incontro indispensabile per tutti coloro che contano in un'industria mondiale così particolare come è quella del jeanswear» si rallegra Première Vision SA.
I visitatori di questa edizione sono stati per il 75% esteri. L’Europa Occidentale ha rappresentato il 71% del totale, con incrementi registrati da parte del Belgio (+28%), del Regno Unito (+13%), della Germania (+10%), dell’Italia (+9%) e della Francia (+11%). L’organizzatore fa soprattutto rimarcare il ritorno dei visitatori spagnoli (+7%) e portoghesi (+24%). Fuori dall'Europa, la Tunisia (+58%), il Marocco (+62%) e gli Stati Uniti (+8%) hanno ugualmente accresciuto le presenze. Ma è la Turchia ad ottenere il maggiore aumento, mentre il Medio Oriente ha pesato per il 14% sulle presenze totali.
L’organizzatore ha atteso il primo giorno dell'appuntamento per annunciare il prossimo trasferimento a Barcellona. Una novità accolta con un misto di entusiasmo e indifferenza dai professionisti intervistati. Tra gli 89 espositori di questa edizione, viene spesso citato il buon servizio aereo e la facilità nel trovare un alloggio della città catalana rispetto alla capitale francese. «Era per noi importante cercare dei luoghi coerentemente in linea con la comunità del denim. Abbiamo dunque guardato ad altre città in Europa», spiegava a FashionMag il presidente di Première Vision SA, Philippe Pasquet .