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31 marzo 2014

LuisaViaRoma vuole aprire un centro fashion all'ex Manifattura Tabacchi



LuisaViaRoma vuole aprire un centro fashion all'ex Manifattura Tabacchi

Un centro internazionale dedicato alle eccellenze della moda nei rinnovati spazi della dismessa manifattura Tabacchi a Firenze. L'ipotesi, frutto di un'idea del titolare della boutique LuisaViaRoma Andrea Panconesi, potrebbe prendere corpo e concretezza dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale del capoluogo toscano dei piani urbanistico ed edilizio.


Oggi, giovedì 27 marzo, la commissione urbanistica di Palazzo Vecchio ha dato l'okay a una variante relativa al recupero della fabbrica inutilizzata, che consente la destinazione, all'interno della struttura, di circa 27mila metri quadrati per attività di diversa natura, tra le quali vi potrebbe essere il nuovo centro moda. La prospettiva piace all'assessore all'urbanistica Elisabetta Meucci, che ha spiegato di essere stata informata dell'idea di Panconesi e di ritenere il piano «molto valido».


Lo stesso Panconesi ha commentato l'approvazione della variante per la manifattura, rivelando di essere «contento». «Ma - ha aggiunto - non voglio mettere il carro davanti ai buoi: prima dobbiamo aspettare l'approvazione definitiva del progetto, poi si capirà quale spazio sarà destinato a quale attività». Intanto, però, Panconesi la prossima settima incontrerà gli architetti della Fintecna per vedere la bozza progettuale.

Secondo l'imprenditore, «almeno 1/3 della superficie totale dovrebbe essere destinata a questo centro, uno spazio multifunzionale dedicato alla moda con marchi locali e internazionali, ma non solo: dovrebbe essere anche un polo per le nuove tecnologie, che ora manca in città. Un luogo dove si sviluppano start up, ma anche una vetrina delle eccellenze. Questa struttura risponde alle necessità di oggi. C'è bisogno di questo non di altre fiere», ha concluso.



Versace: dopo la crescita a due cifre, il percorso Borsa è tracciato



Crescono a due cifre i conti di Versace nel 2013 e comincia sotto i migliori auspici il 2014, anno nel quale, grazie alle risorse fornite dal nuovo socio Blackstone, la casa di moda milanese schiaccerà sull'acceleratore degli investimenti per aumentare la propria presenza nel mondo.


Versace, la boutique di avenue Montaigne a Parigi

Il marchio della Medusa parte intanto non lontano da casa, dove conta di anticipare a dopo l'estate - indica l'AD Gian Giacomo Ferraris - l'apertura del terzo negozio del capoluogo lombardo, in Galleria Vittorio Emanuele, inizialmente prevista in tempo per Expo 2015. Più in là penserà alla quotazione in Borsa, secondo un percorso già tracciato ma senza tempi definiti. "E' tracciata la linea, il quando lo decide il mercato. Del resto - osserva il manager - Prada ha detto per 10 anni che andava in Borsa", prima di debuttare alla fine a Hong Kong.

Il 2013 si chiude con un utile netto di 10,9 milioni (+27,6%) e ricavi per 479,2 milioni (+17,2%). Le vendite retail (quelle dei negozi diretti Versace) sono state di 267,6 milioni (+19,2%) e anche nel primo trimestre 2014 segnano un crescita a doppia cifra. Il wholesale si è attestato a 174,1 milioni (+16,6%) mentre le royalties hanno registrato un incremento del 7,4% a 37,5 milioni.

A livello geografico, per il secondo anno consecutivo le vendite in USA salgono di oltre il 30% (+32,2%), in Asia l'incremento è del 18,5% (+13% nella Grande Cina) mentre l'Europa è meno vivace (+8,1%). Quanto all'Italia, "abbiamo la fortuna di avere negozi in città turistiche: Milano, Roma e Venezia", commenta Ferraris e sottolinea poi che il motore della crescita, a livello globale, continua a essere Versace Prima Linea, che rappresenta il 60% delle vendite complessive retail e wholesale.

Centrato l'obiettivo di Ebitda (il margine operativo lordo), indicatore che misura lo stato di salute della gestione caratteristica, senza le royalties: depurato dall'effetto cambi, ha fatto un balzo del 59,7%, a 71 milioni. Nel 2014, anche se la crescita sarà a doppia cifra, si faranno sentire gli investimenti (24 milioni nel 2013) concentrati sull'espansione del retail e dell'e-commerce. I soldi non mancano: dei 210 milioni messi dal fondo Blackstone, a fianco della famiglia da febbraio, "150 staranno in azienda", ricorda Ferraris.

Nuovo corso per Francesco Scognamiglio


Il 2014 si annuncia un anno ruggente per Francesco Scognamiglio. Lo scorso gennaio, lo stilista napoletano ha creato una vera e propria maison, lasciando l’azienda bergamasca Kabi che lo produceva in licenza, per intraprendere un nuovo percorso. Nella nuova sede di Via Borgonuovo, a Milano, situata in un edificio di fine ‘700 con boiserie d’epoca, si respira l’atmosfera degli atelier di couture degli anni ’50 e ’60 con la sartoria, la sala prove e l’ufficio stile.

Sfilata di Francesco Scognamiglio, febbraio 2014

“Sono passati 15 anni da quando ho lanciato la mia linea di prêt-à-porter femminile. Smettere di farla produrre in licenza per autofinanziarmi e diventare totalmente indipendente era un bel rischio, ma mi ha dato una grande carica”, racconta Francesco Scognamiglio a FashionMag.com. Sia le collezioni, composte ciascuna da circa 150 pezzi, che gli accessori (borse, cinture, guanti e piccola bigiotteria), sono realizzati da laboratori specializzati, esclusivamente italiani, di altissimo livello.

“Per ora lavorano in sede sei persone. Siamo riusciti a recuperare la maggior parte dei clienti. Il 65% sono russi, gli altri provengono soprattutto dal Medio Oriente. Abbiamo preso un nuovo direttore commerciale, e vogliamo approcciare l’America, ma anche certi mercati europei come il Regno Unito e la Francia, in cui non siamo ancora presenti”, prosegue lo stilista.

In programma: il lancio di una linea couture che sarà presentata a Parigi. “Sarà composta da una serie di pezzi unici con abiti da sposa simili ad abiti da gran sera. Riporterò in questa linea l’anima del prêt-à-porter, ma esasperandone la ricerca e i dettagli senza darmi limiti di costi. Si rivolgerà solo a donne ricchissime”, confida Francesco Scognamiglio.

Tra gli altri progetti, il marchio si appresta a lanciare una linea di calzature “che partirà quest’anno in licenza”, ma la maison preferisce non svelare ancora il nome del partner. È previsto inoltre l’avvio della prima collezione di candele, realizzate da un noto naso in una cereria francese.

Francesco Scognamiglio

Nato a Pompei 38 anni fa, lo stilista ha iniziato la carriera da Versace per poi lanciare il proprio marchio nel 2000. Nel 2001 Francesco Scognamiglio sfila per la prima volta a Milano. Ma il vero successo arriva con l’incontro, nel 2008, con Madonna. Da quel momento numerose grandi stelle del rock e del cinema diventano clienti del sarto napoletano, da Rihanna a Lady Gaga, sedotte dallo stile sexy-couture del marchio, che si contraddistingue per la ricerca nei dettagli e l’utilizzo del pizzo, in vestiti che giocano sempre sulle trasparenze.


Italia Independent vola: + 59% nel 2013



Italia Independent, la società presieduta da Lapo Elkann, ha chiuso il 2013 con un fatturato netto di gruppo pari a 24,9 milioni di euro, in crescita del 59,1% rispetto al 2012, mentre il risultato netto è sceso da 0,9 a 0,5 milioni. Il 78,3% dei ricavi è dovuto al settore occhiali (70,8% nel 2012), in aumento soprattutto in Francia e in Spagna. Il margine lordo, pari a 17,2 milioni, ha registrato un incremento del 63,8%. La posizione finanziaria netta è negativa per 3,9 milioni (3,7 al 31 dicembre 2012). 

Lo stand di Italia Independent al Mido 2014 - Foto: E.P. FashionMag.com

Il settore eyewear in particolare ha visto crescere il proprio fatturato in Italia (+32,3% rispetto al 2012) e all’estero con un’importante crescita soprattutto in Francia e Spagna. Un business che rappresenta oggi il 78,3% del fatturato totale, accanto ai prodotti lifestyle che pesano per il 13,8%. Anche la filiale americana ha iniziato nel 2013 a contribuire ai ricavi di Gruppo generando un fatturato di 1,1 milioni di euro. "Siamo molto soddisfatti di questi risultati, gli obiettivi che ci erano posti per il 2013 sono stati tutti raggiunti. Adesso dobbiamo guardare avanti, rendere più solide le nostre basi e continuare l'espansione internazionale", ha commentato l'ad Andrea Tessitore, co-fondatore della società.

A livello distributivo, nel 2013, il marchio Italia Independent ha raggiunto circa 2.200 clienti a livello nazionale e circa 1.800 nei mercati esteri (principalmente in Francia, Spagna, Grecia, Svizzera e Germania) e circa 250 clienti negli Stati Uniti. Nel resto dei mercati il brand opera attraverso accordi di distribuzione. In totale, nell'arco dello scorso anno, il brand è stato distribuito in 72 paesi. 

Lo stand di Italia Independent al Mido 2014 - Foto: E.P. FashionMag.com

Il Gruppo è stato molto attivo anche sul fronte del business development, con numerose collaborazioni che hanno visto, tra l'altro, il lancio sul mercato del frigorifero 'Smeg 500' sviluppato con Smeg (multinazionale italiana attiva nel campo degli elettrodomestici), di una collezione di telefoni cellulari creata con Vertu (multinazionale inglese attiva nel campo dei telefoni cellulari di lusso), di una capsule collection di occhiali sviluppata con Marchon (uno dei player di riferimento dell'industria dell'eyewear a livello mondiale), oltre che di vari prodotti di abbigliamento con marchi quali K-Way, Bear e Colmar.

Da ricordare che nel mese di novembre 2013 è stata costituita la filiale spagnola Italia Independent Iberia S.L. con sede a Barcellona. Nel corso del mese di gennaio 2014 sono invece stati sottoscritti due contratti di affitto per l’apertura dei primi monomarca sul territorio americano. Entrambi saranno inaugurati nel corso del primo semestre dell’anno, rispettivamente nel quartiere di Wynwood a Miami e di Soho a Manhattan, NYC. Con la nuova filiale francese, Italia Independent France, è stato inoltre siglato un contratto d’affitto per l’apertura del primo monomarca francese nel quartiere di Saint Germain a Parigi. Anche quest’opening dovrebbe avvenire nel corso del primo semestre dell’anno.


24 marzo 2014

Licensing: cresce il business dei prodotti su licenza



Grande crescita del mercato dei prodotti su licenza in Italia: il fatturato complessivo al dettaglio nel 2013 potrebbe aver raggiunto un valore di circa 9 miliardi di euro, segnando un forte incremento rispetto ai risultati raggiunti nel 2011. E’ quanto emerge dal “Licensing Industry Survey 2014”, la seconda edizione della ricerca quantitativa sul valore economico del licensing in Italia.

BLTF 2013

I dati preliminari di questa ricerca saranno presentati martedì 25 marzo durante il Bologna Licensing Tra de Fair (BLTF), l’unico appuntamento fieristico italiano nel settore della compravendita di licenze e dello sviluppo di prodotti basati su marchi e property affermati. Il BLTF 2014, giunto alla settima edizione, è organizzato da BolognaFiere SpA e si svolgerà dal 24 al 26 marzo nel Quartiere fieristico di Bologna, contemporaneamente alla Fiera del Libro per Ragazzi e a ExpoPixel.

La ricerca “Licensing Industry Survey 2014” è basata su un questionario anonimo inviato a circa 200 aziende italiane titolari di marchi e ad agenzie di licensing, attive in tutti i principali settori merceologici (fashion, entertainment, lusso, sport, giocattoli, automotive, editoria, arte e molti altri). E’ la seconda edizione della ricerca, dopo quella svolta nel 2012. La ricerca è ancora in corso ed i primi risultati disponibili, che riguardano per ora solo il 26% delle aziende contattate, indicano un valore delle royalties incassate nel 2013 dai licenzianti di circa 233 milioni di euro, con un incremento di circa il 23% rispetto ai 190 milioni del 2011. Questo dato consentirebbe di stimare un valore complessivo delle royalties generate sul mercato italiano del licensing nel 2013 pari a circa 450 milioni di euro (350 milioni nel 2011), con un fatturato wholesale di circa 4,5 miliardi (3,5 miliardi nel 2011) e della vendita al dettaglio di circa 9 miliardi (7 miliardi nel 2011).

La ricerca, che si concluderà a fine aprile, è stata promossa dall’associazione internazionale LIMA (Licensing Industry Merchandisers’ Association) e realizzata dalla società di consulenza PwC in collaborazione con Licensing Italia, ufficio di rappresentanza LIMA in Italia. Apre lunedì 24 marzo, intanto, la prossima edizione del BLTF. Confermata la presenza di 50 aziende specializzate, provenienti dall’Italia e da diversi paesi (tra cui Stati Uniti, Brasile, Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Grecia), che esporranno su una superficie di oltre 1.500 mq (padiglione 31).

Il programma del BLTF 2014 prevede 20 meeting specializzati, con la presenza di importanti esperti italiani e stranieri ed ospiti d’eccellenza. Tra i temi che saranno affrontati, lo sviluppo della collaborazione tra licensing e franchising, le opportunità di business ad Hong Kong illustrate da Gianluca Mirante, Direttore Italia dell'Hong Kong Trade Development Council (HKTDC) e le prospettive del licensing nel settore del publishing. Previsto anche il “ 2° Licensing Retail Day”, realizzato in collaborazione con la rivista “Largo Consumo: il panel sarà articolato in circa 200 incontri b2b tra una ventina di importanti insegne della Grande Distribuzione e cinquanta aziende italiane ed estere titolari di circa 500 brand e property.

Confesercenti: tracollo moda, tra gennaio-febbraio 3 mila chiusur



Il perdurare della crisi dei consumi ha pesanti ripercussioni su tutto il commercio al dettaglio ma soprattutto è drammatico il tracollo della moda: nei primi due mesi del 2014, quasi una cessazione su 4 è un negozio di abbigliamento. E' quanto rileva l'Osservatorio Confesercenti nel sottolineare che saldi e offerte non sono bastati a risollevare la crisi della distribuzione moda in Italia, e nei primi due mesi dell'anno il settore ha registrato 3.065 chiusure, a fronte di sole 723 nuove aperture.
Foto: Ansa

Il saldo è negativo di 2.342 unità. In totale, il comparto ha registrato una flessione del numero di imprese attive dell'1,4% su dicembre e del 2,3% sul primo bimestre 2013.

In Lombardia si rileva il maggior numero di chiusure nel bimestre (277), ma sull'anno il calo proporzionalmente maggiore è stato registrato in Sardegna, dove le imprese registrate sono diminuite del 3,5% su febbraio 2013. Nonostante l'abbigliamento sia una delle icone del 'Made in Italy', la diminuzione del reddito disponibile ha portato ad un calo costante della spesa delle famiglie in abbigliamento ed accessori. Tra il 2007 e il 2013, i consumi in questo settore hanno registrato una flessione del 15,2%, per un totale di quasi 10 miliardi in meno di consumi. Se il trend registrato nel primo bimestre di quest'anno dovesse proseguire inalterato - prosegue Confesercenti -, a fine anno le chiusure saranno quasi 18 mila, mentre il saldo negativo arriverà a sfiorare quota 14.000 imprese.

La causa principale è chiaramente la riduzione della spesa degli italiani; ma sulle imprese pesano anche la pressione fiscale molto alta (per quest'anno al 66% sui profitti) e il caro-affitti. Si sconta inoltre un eccesso di concorrenza: da un lato, dell'industria della contraffazione moda, che fa perdere al settore oltre 12 miliardi l'anno; dall'altro, quella dei siti di "saldi privati" online e dei Factory Outlet, che sostanzialmente praticano promozioni per tutto la durata dell'anno. Nel 2013 tra e-Commerce e Factory Outlet è passata una spesa di 1,8 miliardi.

Crac Mariella Burani: chiuso il secondo ramo d'inchiesta



La procura di Milano ha chiuso il secondo filone di indagine sul crac di Mariella Burani, il gruppo di moda per cui circa un anno fa l'ex patron e il figlio Giovanni sono stati condannati in immediato a 6 anni di carcere.
La sede di Mariella Burani Fashion Group - Foto: Ansa

L'avviso di conclusione della nuova tranche dell'inchiesta è stato notificato, tra gli altri, a Mario Boselli e Valeriano D'Urbano, ex presidente ed ex DG di Centrobanca, accusati di concorso in bancarotta mentre Walter e Giovanni Burani rispondono di aggiotaggio.

Fendi ha aperto la sua prima boutique tedesca



Fendi ha inaugurato la sua prima boutique monomarca in Germania. Lo spazio, aperto a Monaco di Baviera, si sviluppa su 365 metri quadrati e propone il prêt-à-porter femminile, quello maschile e gli accessori della maison romana.

La facciata della boutique in Maximilanstrasse

Situata al 12-14 di Maximilianstrasse in un palazzo del XIX secolo, la boutique è stata inaugurata martedì 18 marzo in presenza di Pietro Beccari (CEO), Silvia Venturini e Karl Lagerfeld, alla sua terza partecipazione settimanale a un evento europeo (dopo la presentazione del profumo Karl Lagerfeld a Parigi e della boutique Karl a Londra).


Oliviero Toscani al Cosmoprof con una mostra di 35 fotografie




"I canoni estetici imposti alle donne italiane sono una vergogna e la cosmesi una maschera". Questo il commento di Oliviero Toscani, fotografo italiano riconosciuto in ambito internazionale e pubblicitario di molti marchi famosi. Cos'è la bellezza? Risponde Toscani: "La bellezza è conformata, la cosmesi usata come una maschera per uniformarsi ad un certo tipo di estetica che non rende giustizia alle donne, che si sentono sempre insoddisfatte del loro aspetto e non vivono serenamente il rapporto col proprio corpo". 


Oliviero Toscani



Chi ha reso le donne così insoddisfatte? "Ci sono molti colpevoli di una tale situazione desolante alla quale contribuiscono le stesse donne. Come quelle che dirigono le riviste femminili che decidono di mostrare immagini di donne lontane dalla realtà, mascherate e col pallino della seduzione ad ogni costo. Hanno creato e continuano a creare riferimenti irraggiungibili. Il problema non si risolverà facilmente, prevedo peggioramenti".

Anche i fotografi hanno quindi contribuito a una tale disfatta? "Non mi riguarda, perchè non ho mai voluto ritrarre modelle truccate, ho sempre chiesto un effetto 'trucco non trucco' nei miei servizi per mostrare donne naturali, spontanee direi. Mi dà molto fastidio la donna trofeo e la ricerca del consenso altrui che porta solo alla mediocrità".

Quali sono i canoni femminili che lei ritiene più dannosi? "E’ una bellezza che somiglia molto al mondo dei trans. Queste donne, molto truccate e agghindate, appaiono come dei travestiti". Che conseguenze intravede? "Che le ragazzine a 14 anni sono già ansiose e insoddisfatte del loro aspetto, infelici perchè non si riconoscono in canoni dalla seduttività così spiccata. Sono poche anche le donne adulte che si piacciono. La dimostrazione è la pandemia di donne che si sottopongono alla medicina ed alla chirurgia estetica. Per me sono solo più deficienti, mostrano solo poca intelligenza".

Qual è per lei la bellezza femminile? "Le donne belle sono quelle che sono loro stesse, che mostrano più l'essere che il sembrare. E' pieno di donne bellissime, anche se sono poche quelle che lo sanno. La bellezza femminile si legge nell'espressività, nella vitalità, nel sentirsi bene. La serenità e la soddisfazione per come si è danno più felicità e trasmettono agli altri immensa bellezza".

Lei questo anno partecipa alla fiera della bellezza Cosmoprof, con una mostra di 35 fotografie dedicate alla bellezza femminile. Non mostra volti di donne, ma composizioni floreali. "Si, invece che riproporre modelle e bellezza classica decisa da altri, ho creato io stesso i volti delle mie modelle assemblando fiori e foglie, dando ad ogni composizione un nome italiano femminile. Sono uniche, le 'mie ragazze' di fiori e frutta, le ho fatte io, non somigliano a nessuno dei volti propinati da altri. Sono loro l'emblema della bellezza, le ho composte e fotografate con l'aiuto di mia sorella, appassionata di composizioni floreali".

Hong Kong crocevia per la moda e il lusso in Asia



Dopo il successo avuto a Milano, si è ripetuto a Firenze il seminario ”Hong Kong e Cina: guida pratica ad un corretto approccio al mercato”, organizzato dall’Associazione Italia-Hong Kong in collaborazione con Hong Kong Trade Development Council (HKTDC - ente responsabile della promozione dello sviluppo del commercio estero di Hong Kong) e Cathay Pacific. Un incontro rivolto alle aziende interessate a conoscere le problematiche e le necessità immediate per muovere i primi passi ad Hong Kong e da lì sui mercati asiatici, con un particolare approfondimento sul settore moda.


Hong Kong


“Hong Kong è oggi considerata la Via Montenapoleone della Cina e dell’Asia ed un punto di partenza strategico per aprirsi una porta di ingresso preferenziale anche sugli altri Paesi di quel continente. Nel 2013, quasi il 45% degli investimenti esteri nelle principali città della Cina sono stati effettuati da società di Hong Kong. Guardando nello specifico all’universo del Fashion, è indubbio che l’ex colonia britannica sia ormai un vero e proprio crocevia per il lusso e la moda in Cina. Shopping mall o distributori asiatici, per cominciare ad occuparsi della distribuzione di nuovi marchi chiedono sempre se questi siano già presenti ad Hong Kong. Non a caso player del calibro di Ferragamo, Prada, Gucci, Vuitton, Chanel o ancora Bottega Veneta vi annoverano numerose boutique”, ha spiegato durante l’incontro Gianluca Mirante, Direttore Italia di HKTDC e Segretario Generale dell’Associazione Italia-Hong Kong.

Avere una location ad Hong Kong è dunque importantissimo per i brand, tenuto anche conto dei milioni di turisti che vi gravitano e del fatto che ogni anno vi si svolgono più di 60 fiere commerciali internazionali, che portano in loco centinaia di migliaia di espositori e compratori provenienti da tutto il mondo. Se grazie all’alto livello di autonomia commerciale e ad una fiscalità molto semplice e conveniente (16% di imposta su stipendi e salari, 16,5% di imposta sugli utili) per le aziende è facile e rapido avviare un’attività ad Hong Kong, subito dopo però esse si trovano a dover affrontare affitti carissimi. “Con oltre 36.500 euro al metro quadro all’anno nelle location più prestigiose, Hong Kong è diventata una delle mete con i canoni di locazione più elevati del mondo. Negli ultimi 10 anni gli affitti sono cresciuti di 4 volte. Per avere un parametro, Via Montenapoleone a Milano costa sui 600 euro al metro quadro”, ha precisato il Dott. Mirante.

Hong Kong, che nel 1997, dopo 150 anni di amministrazione britannica, è divenuta una Regione ad Amministrazione Speciale della Repubblica Popolare Cinese, vanta una rete di infrastrutture tra le più efficienti del mondo. Presso il suo aeroporto transitano regolarmente voli verso 100 destinazioni estere e oltre 40 città della Cina continentale. Hong Kong vanta il centro logistico più attivo del mondo per i trasporti mercantili aerei e marittimi. Sulla rete di trasporti pubblici passano quasi undici milioni di passeggeri ogni giorno. Sono invece quasi 40.000 i veicoli che transitano quotidianamente attraverso Hong Kong e l’entroterra cinese.

L'Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), nato nel 1966, è l’ente semigovernativo che promuove il commercio estero di Hong Kong e assiste le aziende che intendono fare di Hong Kong la propria piattaforma commerciale per l’accesso al mercato cinese e ad altri mercati, permettendo loro di reperire, vendere o produrre in maniera più concorrenziale attraverso la collaborazione con i partner e i servizi di loco. L’ente ha oltre 40 uffici in varie parti del mondo e 11 nella Cina continentale. L’associazione Italia-Hong Kong, fondata nel 1984, il cui Presidente è oggi il Cavalier Boselli, è pensata per gli imprenditori italiani che intendono incrementare i loro contatti attraverso gli interlocutori di Hong Kong o semplicemente con altre aziende che hanno già intrapreso rapporti d’affari con Hong Kong.