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06 ottobre 2015

Amazon lancia la moda (anche) sulla web Tv



Amazon lancia la moda (anche) sulla web Tv
Anna Wintour
 
Amazon manderà in onda una serie sulla moda. Il colosso dell’e-commerce, infatti, si prepara a lanciare sul proprio canale video a pagamento Amazon Prime un nuovo reality in dieci episodi in collaborazione con la direttrice di Vogue Us Anna Wintour e Diane von Furstenberg, presidente del Council of Fashion Designers of America (Cfda). “The Fashion Fund”, titolo del programma, seguirà le fasi dell’omonimo contest prodotto da Condé Nast Entertainment, dedicato a nuovi talenti e che assegna ogni anno un premio di 400mila dollari. Lo show andrà in onda da novembre. In parallelo, la sezione e-commerce del sito web dedicherà uno spazio speciale agli abiti dei finalisti permettendo agli utenti di acquistare le creazioni primavera/estate 2016.

Al via la quotazione di Yoox-Nap



Al via la quotazione di Yoox-Nap
La Borsa di Milano in occasione della quotazione di Ynap
 
 
Debutto in verde, questa mattina a Piazza Affari, per il nuovo gruppo Yoox Net-a-porter (Ynap), nato dalla fusione dei due gruppi di vendite di abbigliamento online Yoox e Net-a-porter. A partire dalle 9 di oggi, le azioni ordinarie di nuova emissione sono state ammesse a quotazione sull’Mta, organizzato e gestito da Borsa Italiana, al pari delle azioni ordinarie Yoox in circolazione al momento della loro emissione. Le azioni del nuovo gruppo sono negoziate con il ticker Ynap e vengono incluse nel Ftse Mib, l’indice comprendente le 40 società quotate alla Borsa di Milano a più alta capitalizzazione e liquidità. Sulla base del nuovo capitale sociale e del prezzo di chiusura allo scorso 2 ottobre, Yoox Net-a-porter group risulta avere una capitalizzazione di mercato pari a 3,6 miliardi di euro.
“Oggi celebriamo la nascita di Ynap, risultato di questa fusione rivoluzionaria, e il realizzarsi di un sogno iniziato 15 anni fa – ha commentato Federico Marchetti, AD di Ynap -. Un sogno cui tutti noi abbiamo lavorato duramente perché diventasse realtà: essere il leader nel nostro settore. Sono elettrizzato nel vedere con quanta passione e dedizione le due squadre stanno già lavorando insieme. Insieme, la nostra forza è straordinaria, il nostro potenziale senza limiti”.
Il titolo è partito con un rialzo dell’1,89% a 28,59 euro, e già alle 11 registrava una crescita del 3,6% a 29,08 euro.

05 ottobre 2015

Louis Vuitton sceglie Rio per la Cruise Collection



Anche la moda scende in campo per celebrare le Olimpiadi di Rio del prossimo anno. Dopo la sfilata di Felipe Oliviera Baptista, creativo al timone di Lacoste, che durante la recente New York Fashion Week ha mandato in passerella un'intera delegazione di modelli avvolti dalle bandiere internazionali, il testimone passa ora a Nicolas Ghesquière. Il direttore creativo di Louis Vuitton ha annunciato che la prossima collezione Cruise della griffe parigina sarà presentata nel maggio 2016 a Rio de Janeiro. A riportare la notizia è WWD.
Nicolas-Ghesquière

La data dello show e altri dettagli non sono ancora stati resi noti, ma quel che è certo è che la maison, fondata nel 1854, sembra continuare nel solco degli spettacoli itineranti intrapresi nelle ultime stagioni per presentare le proprie collezioni al di fuori dei confini nazionali.

Quest'anno Vuitton ha sfilato a Palm Springs, in California, Gucci ha presentato la sua Cruise 2016 a New York, mentre Chanel si è spinta fino in Corea per mandare in scena la sua coloratissima collezione Resort.

02 ottobre 2015

Patagonia si dota di una linea di jeans eco-responsabile



Per presentare la sua nuova gamma di jeans, Patagonia ha scelto le maniere forti: "Because Denim is filthy Business", traducibile con "Perché il denim è un affare sporco". Probabilmente il marchio di prodotti per le attività outdoor non si farà molti amici nell'universo del jeans con un approccio di questo tipo. Tuttavia, l'azienda americana ha scelto di fare colpo sui consumatori con la sua nuova linea di jeans eco-responsabile che è in vendita da questa stagione.
La campagna di Patagonia per la sua nuova linea di jeans - Patagonia

"Il nostro desiderio non è di puntare il dito contro gli operatori del settore”, sottolinea Mark Little, direttore dello sportswear del brand. Abbiamo deliberatamente scelto di essere dirompenti e “fastidiosi”. Vogliamo attirare l'attenzione, vogliamo che le persone si fermino e s'interroghino sul modo di fare impresa oggi. Ma tutti gli sviluppi che abbiamo realizzato sono disponibili. A livello industriale, infatti, l'investimento è piuttosto leggero".

In effetti, come ormai si sa bene, la produzione di jeans necessita il ricorso a prodotti chimici pericolosi, i procedimenti di tintura richiedono una gran quantità d'acqua, e i jeans sono tagliati e confezionati in fabbriche dalle condizioni di lavoro sovente inique.

Per ovviare a questi problemi, il marchio ha quindi creato una linea di tre modelli per l'uomo e tre per la donna venduti a 99 e 129 euro. I clienti possono optare per una versione sportiva ed estensibile del jeans, realizzata per il 71% in cotone bio e per il 29% in poliestere 'Coolmax', e dunque non totalmente "green". Ma per l'uomo esiste anche un modello con un taglio standard in versione 100% cotone. Per la donna, sono proposti un modello boyfriend, in cotone biologico al 100% e uno slim. Il marchio punta dunque agli sportivi e anche alle persone che vivono in città.

Patagonia lavorava già con dei cotoni organici, ma ha rivisto tutti i suoi processi produttivi per ottenere dei prodotti più rispettosi dell'ambiente. Il brand ha quindi lavorato su un procedimento di tintura dei jeans più rapido, che necessita di soli 2 bagni, laddove in precedenza ce ne volevano 10, facendo risparmiare ben l'84% di acqua. Il marchio di activewear ha annunciato anche una diminuzione dell'uso di energia del 30% e delle emissioni di CO2 del 25%. Patagonia ha anche drasticamente ridotto l'utilizzo di sostanze tossiche, perché utilizza prodotti che si legano più facilmente al cotone, riducendo al minimo la necessità dell'utilizzo del colore indaco, del risciacquo e del lavaggio. Infine, al di là dei materiali, il brand ha dimostrato la sua determinazione a migliorare le condizioni di lavoro degli operai del settore tessile. E ha rimarcato che le fabbriche dei suoi fornitori in Sri Lanka sono certificate 'Fair Trade'.

Patagonia non è comunque il solo marchio a produrre del denim in cotone biologico. In Francia, per esempio, Bonobo o il brand Made in France 1083 propongono dei jeans simili. Lo svedese Nudie Jeans & Co, grande fan del cotone bio, è invece trasparente sulla sua produzione, per la gran parte realizzata in Europa. A loro si è aggiunto di recente il brand Level 99, che ha anch'esso svelato delle micro-collezioni (chiamate “Forever”) di jeans prodotti secondo procedimenti rispettosi dell'ambiente.

Insomma, Patagonia ambisce davvero a trasformare l'industria del denim, auspicando di portare altri brand a sensibilizzarsi e a seguire il suo esempio. “Il business tradizionale del denim è oggettivamente sporco”, ripete ancora Helena Barbour, responsabile dello sportswear di Patagonia. "Ma dopo molti anni di ricerche, sviluppo, innovazioni, tentativi ed errori, il nostro risultato finale crea una nuova alternativa per il denim. Speriamo che altri produttori ci seguano e che ci aiutino a trasformare questo settore".

Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Chanel, Dior e Louis Vuitton sono i marchi più popolari sui social media



La società di ricerca Brandwatch ha pubblicato il suo rapporto sulla moda e il lusso, che analizza la presenza sui media sociali di 32 marchi del settore. Per farlo, Brandwatch ha analizzato nel corso del mese di agosto 721.140 conversazioni su Facebook e Twitter.
Panoramica delle collezioni per la primavera 2016 di Calvin Klein Jeans, Underwear e Swimwear - Instagram @calvinklein

I brand sono stati classificati all'interno del “Luxury Fashion Social Index”, che valuta le griffe in 5 categorie: la visibilità sociale (vale a dire il numero di conversazioni generate dai marchi); la visibilità generale (o il numero di conversazioni generate dai nuovi outlet, forum e blog); il "net sentiment" (cioè il rapporto fra opinioni positive e negative riguardanti i brand su Internet); l'evoluzione della portata dei marchi (nel senso del monitoraggio dell'evoluzione del seguito di un brand in un mese); e il contenuto e l'impegno sociale (ovvero la politica di comunicazione e d'interazione dei marchi con il loro pubblico).

Il punteggio massimo totale che un marchio può ricevere è di 500 punti, e di 100 punti per categoria.

I marchi più popolari di questa lista sono risultati essere Chanel, Dior, Calvin Klein, Louis Vuitton e Ralph Lauren. Questi brand sono anche quelli che godono della maggiore visibilità sociale, ad eccezione di Calvin Klein. Ma il marchio statunitense non sta a guardare, andando ad occupare la prima piazza in termini d'impegno sociale. Quest'anno, Calvin Klein ha scelto Justin Bieber e Kendall Jenner per impersonare rispettivamente le collezioni Calvin Klein Underwear e Calvin Klein Jeans. Entrambi sono riusciti a creare un grande seguito su Internet.

Michael Kors si è invece issato al primo posto nella 'Top 5' dei marchi con la maggiore visibilità sociale, con Christian Louboutin, Rolex, Tommy Hilfiger, Burberry e Gucci che completano la 'Top 10' di questa categoria.

La 'Top 5' dei marchi con la migliore visibilità generale comprende Chanel, Louis Vuitton, Rolex, Gucci e Ralph Lauren, mentre quella della categoria "net sentiment" è costituita da Coach, Givenchy, Lanvin, DKNY e Bottega Veneta.

Gucci ha la migliore evoluzione in termini di portata, seguito da Paul Smith, Ralph Lauren, Prada e Givenchy.

Infine, Tiffany è il marchio più impegnato sui social media, seguito da Calvin Klein, Dior, Fendi e Paul Smith.

Obi Anyanwu (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

PFW: Le principesse di Vionnet

 
 
Donne come principesse, eroine o ballerine. E' la collezione primavera-estate della prestigiose maison francese Vionnet, presentata alla settimana della moda parigina con una sfilata accompagnata dal violoncello che sembra ambientata in una favola.
Vionnet - Spring-Summer2016 - Womenswear - Paris - © PixelFormula
Abiti delicati e vaporosi, veli e chiffon, e ad aprire e chiudere le famose modelle Anna Cleveland e Kirsten Owen.

Successo per la sfilata di Candy Sisters a Roma



 
L'attore e regista Gabriele Martino ha commentato così la sfilata delle "Candy Sisters" (le coraggiose sorelle Eleonora e Giada Amadio) al Gallery Center di S.Giovanni, nel cuore di uno dei quartieri più popolati di Roma, caratterizzato da un layout storico tra i più belli e i più famosi della capitale. Teatro di questa prima "sfilata di strada" nella Capitale, idea importata direttamente da New York, l'Appia Nuova è una delle principali vie dello shopping di Roma, con molti empori di abbigliamento di qualità che hanno dei prezzi accessibili.

La prima apparizione sulla "passerella" è una fantasia autunnale, un abito griffato To-May con una peculiare manica a tre quarti rifinita a leggere onde. Alla tavolozza colorata si aggiunge un tenero color celadon del secondo abito dal taglio a trapezio anni 6O, a maniche a tre quarti, arricchito da una sottile catenina color oro bianco sul giro collo.

Dal verde passiamo al tenuo cipria, apprezzato molto dalle amanti dei colori pastello. Uno dei modelli di tendenza di questa collezione è un pantalone dalle pieghe leggere e scorrevoli con effetto plissè, il quale, come fosse stato toccato di sfuggita dal vento, avvolge il corpo con la sua stoffa morbida ed elegante.

A premiare la migliore tra le indossatrici dell`abito di «Candy Sisters» sono stati Rita Macioci, una delle ideatrici del progetto, scrittore Christian Ronchetti, esperta in scienze della moda e del costume Federica Olivieri e Gabriele Martino.