Il distretto tessile di Carpi rialza la testa
Due giorni dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia per la seconda volta nel giro di 10 giorni, gran parte delle aziende del distretto tessile di Carpi si sono già rimesse a lavorare. Tirate le prime somme dopo il sisma, risulta che la zona è stata meno colpita rispetto ad altre, come il vicino distretto tecnologico di Mirandola dove la situazione è drammatica.
Per tante aziende, compresi i marchi più conosciuti come Blumarine, Danny Rose, Twin-Set o Liu Jo, non si sono riscontrati danni importanti. “Nel comparto di Carpi non è crollato praticamente niente. Ci sono stati solo lievi danni e i capannoni hanno retto. Le aziende sono state chiuse per precauzione, ma sono agibili. E’ chiaro che c’è disagio, ma riapriremo tutti al 100% lunedì”, dichiarano alla Twin-Set, indicando “che è stato confermato tutto quello che era programmato”.
Certe aziende, in piena uscita di campionari, non si sono mai fermate organizzando piuttosto che niente le loro riunioni all’aperto in qualche parco vicino ai loro stabilimenti. Tanti hanno di fatto già ripreso a lavorare. Ma la paura rimane e qualche imprenditore invita le autorità ad essere più presenti sul posto, come Gianguido Tarabini, amministratore unico di Blufin. “Purtroppo è avvilente constatare che, a fronte della paura che tutti noi stiamo vivendo, la sensazione principale è quella dell'abbandono, dichiara il manager in un comunicato. La confusione regna sovrana e gli sciacalli imperversano. Persone che si spacciano per responsabili della Protezione Civile continuano a dare false direttive di evacuazione alla gente, minacciando imminenti e forti scosse così da avere via libera ai furti e allo sciacallaggio.”
Il titolare dell’azienda di moda che detiene i marchi Blumarine e Blugirl ricorda in particolare che “Carpi non è una piccola realtà, ma conta 70.000 abitanti che hanno bisogno di assistenza e protezione.” Secondo lui: “le forze dell'ordine sono insufficienti per far fronte al caos e ad una situazione così destabilizzante, mancano anche i tecnici preposti alle verifiche di abitabilità. Abbiamo bisogno di persone che ci difendano e che garantiscano la nostra incolumità e sicurezza. La mia gente ha paura. Il mio è un appello di aiuto: non lasciateci soli.”
Di fronte a questa situazione, vari organi hanno subito testimoniato la loro solidarietà nei confronti delle zone terremotate. Altagamma ha lanciato l’idea di una rete di solidarietà da costituire intorno alle imprese colpite dal terremoto, mentre Fiera Milano ha deciso di sostenere le aziende provenienti dalle province di Mantova, Ferrara, Modena e Reggio Emilia che parteciperanno alle sue mostre autunnali Macef, MIPAP, Sicurezza e Chibi Mart Inverno.
Gli espositori provenienti dalle zone terremotate potranno beneficiare infatti di un contributo di 1.000 euro da utilizzare per servizi fieristici. “Aiuteremo le aziende – afferma l’AD di Fiera Milano Enrico Pazzali, garantendo loro la possibilità di partecipare alle fiere che, in un momento particolare come questo, rappresentano uno strumento particolarmente efficace per poter imboccare la strada della ripresa”.
Certe aziende, in piena uscita di campionari, non si sono mai fermate organizzando piuttosto che niente le loro riunioni all’aperto in qualche parco vicino ai loro stabilimenti. Tanti hanno di fatto già ripreso a lavorare. Ma la paura rimane e qualche imprenditore invita le autorità ad essere più presenti sul posto, come Gianguido Tarabini, amministratore unico di Blufin. “Purtroppo è avvilente constatare che, a fronte della paura che tutti noi stiamo vivendo, la sensazione principale è quella dell'abbandono, dichiara il manager in un comunicato. La confusione regna sovrana e gli sciacalli imperversano. Persone che si spacciano per responsabili della Protezione Civile continuano a dare false direttive di evacuazione alla gente, minacciando imminenti e forti scosse così da avere via libera ai furti e allo sciacallaggio.”
Il titolare dell’azienda di moda che detiene i marchi Blumarine e Blugirl ricorda in particolare che “Carpi non è una piccola realtà, ma conta 70.000 abitanti che hanno bisogno di assistenza e protezione.” Secondo lui: “le forze dell'ordine sono insufficienti per far fronte al caos e ad una situazione così destabilizzante, mancano anche i tecnici preposti alle verifiche di abitabilità. Abbiamo bisogno di persone che ci difendano e che garantiscano la nostra incolumità e sicurezza. La mia gente ha paura. Il mio è un appello di aiuto: non lasciateci soli.”
Di fronte a questa situazione, vari organi hanno subito testimoniato la loro solidarietà nei confronti delle zone terremotate. Altagamma ha lanciato l’idea di una rete di solidarietà da costituire intorno alle imprese colpite dal terremoto, mentre Fiera Milano ha deciso di sostenere le aziende provenienti dalle province di Mantova, Ferrara, Modena e Reggio Emilia che parteciperanno alle sue mostre autunnali Macef, MIPAP, Sicurezza e Chibi Mart Inverno.
Gli espositori provenienti dalle zone terremotate potranno beneficiare infatti di un contributo di 1.000 euro da utilizzare per servizi fieristici. “Aiuteremo le aziende – afferma l’AD di Fiera Milano Enrico Pazzali, garantendo loro la possibilità di partecipare alle fiere che, in un momento particolare come questo, rappresentano uno strumento particolarmente efficace per poter imboccare la strada della ripresa”.
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