Contaminazioni naturali nel bosco di Trussardi
Trussardi racconta una favola maschile tutta nel bosco. C'é il nuovo e c'é l'antico, le contaminazioni moderne sulla tradizione della casa, sfilano su un tappeto di foglie, lontano dalla vita professionale. Lo stilista turco Umit Benan si rifà alla visione moderna di Nicola Trussardi ma anche alle radici pellettiere del marchio che egli lanciò nella moda e nel nuovo lusso degli anni 80. Ora tutto è cambiato, ma resta un senso della mascolinità avventurosa e viaggiatrice che non teme le contaminazioni e le novità.
Ecco i lunghi cappotti con martingala in pelle, le mantelle 'macintosh' di cotone gommato color senape, le tasche a toppa di neoprene che sembrano prendere in giro la pelle che è il must della casa. I calzoni hanno l'agilità delle tute arricciate sul fondo perfino quando si accompagnano al capospalla formale in panno importante. I completi di velluto a coste grosse proteggono maglioni con colli esuberanti, la pelliccia è smitizzata dalla tela delle maniche a raglan. Nuances di bordeaux, blu, verde e senape, materiali compatti, voluminosi e mascolini. Accessori in primo piano: tracolle di cuoio grasso e vissuto, stivali da montagna e sport ma non disdicevoli in versione più formale.
Ferragamo nella pioggia con pelle gommata
Atmosfera notturna lavata dalla pioggia per la bella collezione metropolitana che Ferragamo ha presentato il 13 gennaio a Milano Moda Uomo. C'è un'atmosfera di classicismo rinnovato senza nostalgie da Massimiliano Giornetti, ma con rispetto per il corpo dell'uomo e la sua fierezza: gommature su pelle, ovvero il massimo della ricchezza non ostentata, cappotti in panno cashmere profilati di nappa, trench e blouson che danno ampiezza al busto giovane e maschio. Niente é come appare: il nero è un blu o un verde, il giaccotto è in nappa double face e ha la fodera di shearling rimovibile.
Iceberg: total black e forme geometriche
Geometrie di colore dipinte su una tela nera. Si ispira alle forme e alle regole del Bauhaus la nuova collezione uomo di Iceberg, con un fondo total black sul quale spiccano le tinte primarie, blu, giallo e rosso. Ma guai a chiamarla una linea colorata, come ha spiegato l'amministratore delegato e direttore creativo del brand Paolo Gerani: "Il colore è importante, ma gli abiti sono prima di tutto neri", una tinta inedita per il brand, che di solito preferisce utilizzare le sfumature del blu. La scoperta del fondo total black si sviluppa sulla maglieria, vero cuore della collezione, che mescola i materiali naturali insieme con quelli tecnici.
Pare che un'intera seria di quadri di Piet Mondrian sia scesa in passerella a sfilare, colorando ogni dettaglio, persino le suole delle scarpe. La collezione è in bilico tra serietà ed estro, forse come riflesso del momento difficile dell'economia, che non sorride neanche alla moda. "Speriamo che passi in fretta questa fase - ha detto Gerani - soprattutto in Europa dove le cose vanno peggio. Io mi auguro che i nostri politici prendano spunto dalla creatività del Bauhaus al quale mi sono ispirato". In effetti un politico in prima fila c'era, perché Roberto Formigoni è tornato anche questa stagione ad applaudire l'amico stilista.
Pare che un'intera seria di quadri di Piet Mondrian sia scesa in passerella a sfilare, colorando ogni dettaglio, persino le suole delle scarpe. La collezione è in bilico tra serietà ed estro, forse come riflesso del momento difficile dell'economia, che non sorride neanche alla moda. "Speriamo che passi in fretta questa fase - ha detto Gerani - soprattutto in Europa dove le cose vanno peggio. Io mi auguro che i nostri politici prendano spunto dalla creatività del Bauhaus al quale mi sono ispirato". In effetti un politico in prima fila c'era, perché Roberto Formigoni è tornato anche questa stagione ad applaudire l'amico stilista.
Frankie Morello veste l'uomo con marmo e parquet
Al bando i fiori, le righe e i grafismi con la collezione di Frankie Morello, presentata a Milano nella cornice di Milano Moda Uomo il 12 gennaio, la moda ruba forme e materiali all'architettura razionalista. Così i completi si ricoprono di marmo fiorentino, di parquet e di candide colonne, oppure diventano gli esterni delle case in mattoni newyorchesi, grazie al gioco delle stampe gobelin.
"Tutta la collezione nasce dall'argomento della mia tesi di laurea - ha spiegato uno dei due stilisti, Pierfancesco Gigliotti - l'idea dell'abito come architettura del corpo, come casa che deve accogliere chi la abita". Gli interni e gli esterni degli edifici si attaccano ai vestiti e l'effetto si fa tridimensionale con gli angoli delle t-shirt che paiono scatole. Poi compare la foto dello studio milanese dei due designer sulle felpe, posta lì "per ricordare quanto lavoro ci sia dietro a questi risultati - ha detto l'altro stilista, Maurizio Modica - una sorta di denuncia per chi copia la creatività altrui".
Non a caso sono stati proprio Gigliotti e Modica ad aprire il defilé di Morello, vestiti di marmo, legno e spunti dalla West Village di New York. Ha sfilato per ultimo Fabio Novembre, personaggio in bilico tra architettura, moda e design, sfoggiando luna camicia ricoperta di specchi, per una volta vestendo letteralmente un pezzo di design.
"Tutta la collezione nasce dall'argomento della mia tesi di laurea - ha spiegato uno dei due stilisti, Pierfancesco Gigliotti - l'idea dell'abito come architettura del corpo, come casa che deve accogliere chi la abita". Gli interni e gli esterni degli edifici si attaccano ai vestiti e l'effetto si fa tridimensionale con gli angoli delle t-shirt che paiono scatole. Poi compare la foto dello studio milanese dei due designer sulle felpe, posta lì "per ricordare quanto lavoro ci sia dietro a questi risultati - ha detto l'altro stilista, Maurizio Modica - una sorta di denuncia per chi copia la creatività altrui".
Non a caso sono stati proprio Gigliotti e Modica ad aprire il defilé di Morello, vestiti di marmo, legno e spunti dalla West Village di New York. Ha sfilato per ultimo Fabio Novembre, personaggio in bilico tra architettura, moda e design, sfoggiando luna camicia ricoperta di specchi, per una volta vestendo letteralmente un pezzo di design.
Bottega Veneta: eleganti sottrazioni e tocchi dandy
Ricercatezza funzionale e ulteriormente semplificata: Bottega Veneta, che sfila con la collezione A/I 2013-2014 a Milano Moda Uomo, sottrae, talvolta elimina i revers che restano solo dei segni trompe l'oeil, nasconde i bottoni, usa l'accurata e sottile cucitura sul tessuto double come unico decoro. Tomas Maier fa dell'essenziale un valore aggiunto: le forme sono semplici mai banali, la regolarità urbana si fa notare, l'ispirazione sportiva del parka e della giacca-camicia diventa formalità disinvolta e impeccabile.
Serio non serioso questo stile che non i priva di tocchi dandy: osa il cappotto di pelouche e una palette di tinte che va dal cammello al rosa antico finendo perfino nel violetto e nel prugna. Nuovi i tessuti sale e pepe che sembrano pixel, per impeccabili completi da alternare con il blu scuro e il nero delle giacche in sottile crepe di lana double. Gli accessori, neanche a dirlo, sono perfetti e preziosi: shopping bag intrecciata, borsa da lavoro in coccodrillo e il tocco dandy delle 'Ghillies', che svelano dai vuoti delle stringature le calze disegnate e stampate.
Serio non serioso questo stile che non i priva di tocchi dandy: osa il cappotto di pelouche e una palette di tinte che va dal cammello al rosa antico finendo perfino nel violetto e nel prugna. Nuovi i tessuti sale e pepe che sembrano pixel, per impeccabili completi da alternare con il blu scuro e il nero delle giacche in sottile crepe di lana double. Gli accessori, neanche a dirlo, sono perfetti e preziosi: shopping bag intrecciata, borsa da lavoro in coccodrillo e il tocco dandy delle 'Ghillies', che svelano dai vuoti delle stringature le calze disegnate e stampate.
Nessun commento:
Posta un commento