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29 agosto 2014

Nasce in Polonia la più grande Città della moda



Nasce in Polonia la più grande Città della moda in Europa, in cui oltre 30.000 metri quadri sono dedicati al Made in Italy. Il centro è situato a Lodz, a meno di 150 km da Varsavia. Per realizzare la Fashion City a Lodz, su un milione di metri quadrati, la Ptak investirà 600 milioni di euro. Nell'aprile 2015 verrà aperto il Centro della Promozione del Made in Italy con oltre 30.000 metri quadri dedicati al nostro fashion, design e cibo con circa 140 espositori. 

La Fashion City di Lodz in Pologna (Foto: Ansa)

Il 29 agosto ci sarà l'apertura alla presenza di Kenzo Takada, lo stilista autore del logo ufficiale, e di Anna Fendi. Seguirà dal 29 al 31 agosto la Ptak Expo International Fashion Fair, cui sono invitati stilisti, stelle di moda, celebrità polacche e internazionali. Il 29 agosto inoltre si terrà un Forum economico che riunirà a Lodz i rappresentanti dei governi, autorità locali, esperti di economia e imprenditori con il presidente Lech Wasa come ospite d'onore. La regione di Lodz, dove si trova Ptak Fashion City, è al centro della Polonia dove s’incrociano le più importanti reti autostradali che uniscono Nord con Sud ed Est con Ovest, strategici dal punto di vista logistico. Cercando un paragone, si può pensare alla regione di Carpi e di Bologna, dove si trovano tante aziende produttrici e centri della vendita all'ingrosso. Nella Città della Moda sono già operativi il Trade Center (200 000 m2) che raggruppa più di 2.500 aziende nazionali e straniere ed offre la vendita all'ingrosso e al dettaglio; attira ogni anno più di 6.000.000 clienti all'anno, provenienti da tutto il mondo, in modo particolare si registrano ogni anno 2 milioni di acquirenti provenienti da Russia, Ucraina, Bielorussia e Lituania. Ptak Moda è il più grande showroom in Europa con una superficie 15 000 mq, rappresenta più di 500 produttori di abbigliamento e permette shopping 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana; poi c'è l'Outlet e infine il Ptak Expo International Fashion Fair che riunirà oltre 3.000 espositori provenienti da tutto il mondo. Gli organizzatori stimano che la Fiera verrà vistata da oltre 100.000 aziende nazionali e straniere, in particolare dalla Russia, Ucraina, Bielorussia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Germania, Italia e Paesi Baltici, che si recano nel Trade Center Ptak già da diversi anni.

Il Made in Italy piace agli stranieri



Il Made in Italy di Piazza Affari interessa sempre di più gli investitori stranieri. A rivelarlo è il centro studi di Unimpresa (Unione nazionale di Imprese) in uno studio che analizza i dati della Banca d'Italia nell'ultimo anno. “Oltre il 40% delle società per azioni italiane quotate in Borsa, che hanno visto crescere la capitalizzazione complessiva di 159 miliardi di euro nell’ultimo anno, è posseduto da soggetti esteri”, indica il rapporto.

I dati pubblicati da Unimpresa

Da gennaio 2013 a gennaio 2014, il capitale delle spa quotate del nostro Paese è passato da 354,7 miliardi di euro a 514,3 miliardi in crescita di 159,5 miliardi (+45%). Sul listino tricolore cresce il peso degli azionisti “non italiani” che ora hanno partecipazioni di imprese quotate della Penisola pari a 215,1 miliardi, il 41,8% del totale. Il 53% delle imprese -anche quelle non quotate- è invece controllato dalle famiglie, che rimangono predominanti nel capitalismo italiano con partecipazioni pari a 893 miliardi, in aumento di 111,7 miliardi, sottolinea Unimprese. Nel dettaglio, lo Stato centrale ha nel suo portafoglio titoli azionari quotati italiani per 16,1 miliardi (+3,1%), in aumento di 5,3 miliardi (+48,9%) rispetto ai 10,8 miliardi di un anno prima. I privati (famiglie) controllano quote pari a 69,2 miliardi (il 13,5% del totale), cresciute di 14,6 miliardi (+26,8%) rispetto ai 54,6 miliardi dell’anno precedente. Gli stranieri controllano il 41,8% di piazza Affari con partecipazioni pari a 215,1 miliardi in aumento di 75,6 miliardi rispetto ai 139,5 miliardi di gennaio 2013. “Se da una parte va valutato positivamente l’aumento del valore delle imprese italiane, dall’altro bisogna guardare con attenzione la presenza degli stranieri e capire fino a che punto si tratta di investimenti utili allo sviluppo e dove finisce, invece, l’attività speculativa” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “La fortissima crisi che sta colpendo l’Italia più di altri Paesi sta consegnando di fatto i pezzi pregiati della nostra economia a soggetti stranieri, che non sempre comprano con prospettive di lungo periodo o di investimento, ma spesso per fini speculativi”, aggiunge Longobardi. Di fatto, secondo una recente indagine realizzata dal centro studi di Mediobanca, il Made in Italy risulterebbe meno produttivo in mano agli stranieri. La ricerca effettuata sui dati delle 2050 maggiori imprese operanti in Italia dimostra, infatti, risultati inferiori per le aziende italiane detenute da un gruppo estero. Tra il 2008 e il 2013, il 'Made in Italy' controllato da imprenditori italiani ha registrato una flessione limitata allo 0,8%, mentre il 25% di 'Made in Italy' controllato da stranieri ha visto calare il proprio fatturato dell'11,1%, secondo Mediobanca.

Di 

Vogue si rifà il look



Vogue si rifà il look. I lettori della rivista di moda, parte del gruppo Condé Nast troveranno mercoledì 27 agosto una nuova versione del sito vogue.com, che conta circa 3,3 milioni di visitatori unici al mese. L'intento è creare pagine web che siano più interattive e che non siano la semplice replica del magazine cartaceo. Lo anticipa il New York Times.

L'edizione di agosto di Vogue Italia

Il menù del nuovo sito include aggiornamenti più rapidi sul mondo della moda, reportage e servizi fotografici oltre che il popolare "street style photographs", immagini che ritraggono look catturati per le strade. Il sito si presenterà con un’interfaccia grafica più semplice creata di proposito per rendere più facile la navigazione tramite tablet e smartphone, e potrà contenere al massimo un messaggio pubblicitario per pagina. Secondo il direttore Anna Wintour e quello creativo per il digitale, Sally Singer, la vecchia versione del sito non esprimeva a pieno il potenziale di Vogue. Wintour ha dichiarato al New York Times che il nuovo sito ha invece tutta "l'autorità e la visione della versione cartacea".

Il seno di Kate Moss diventa una coppa di champagne



La scultrice Jane McAdam Freud e il ristorante londinese 34 Restaurant hanno unito le proprie forze per strappare lo stampo del seno sinistro a Kate Moss e farne diventare una coppa di champagne. Il tutto per festeggiare i suoi 25 anni nel mondo della moda. Lo scrive FashionBlog che paragona Kate Moss a Maria Antonietta, che fece da modella per la prima coppa di champagne nel 18esimo secolo.

Foto: TMNews

"Sono stata entusiasta di partecipare a questo progetto che mi affianca a Maria Antonietta, un personaggio molto intrigante e malizioso" ha detto Kate Moss che presenterà l'iniziativa in ottobre per l'occasione in abbinamento con il Dom Pérignon, P2-1998. La modella, oltre a firmare la coppa, farà da testimonial ai ristoranti della catena. Non è comunque la prima volta che accade un’iniziativa del genere. Sei anni fa fu Claudia Schiffer a "prestare" il suo seno per una simile iniziativa.

Brunello Cucinelli vola nel 1° semestre



Brunello Cucinelli archivia il primo semestre 2014 con utili e ricavi in aumento e, grazie anche alle indicazioni della campagna vendite primavera/estate 2015, vede una crescita a due cifre anche per il prossimo anno.

Brunello Cucinelli (Foto: Ansa)

L'utile netto dei primi sei mesi si attesta a 15,6 milioni (+17,8%) e l'Ebitda a 30,6 milioni (+12,9%), si legge in una nota. I ricavi, come già preannunciato, salgono dell'11,6% a cambi correnti a 175,8 milioni. "In questo momento ci sentiamo di poter affermare di chiudere l'anno 2014 con una crescita a due cifre sia in termini di utile che di fatturato", commenta nella nota il presidente e AD Brunello Cucinelli. "Abbiamo terminato la campagna vendite uomo primavera/estate 2015 e quella da donna, sempre per l’estivo 2015, è anch'essa in fase molto avanzata; i dati e in generale il mood nel segmento lusso absolute ci portano ad immaginare anche il prossimo come un altro anno con ottimi risultati di sana crescita sempre a due cifre", aggiunge. Le vendite "Like for Like" della rete di negozi diretti evidenziano una crescita del +5,6% nelle prime 34 settimane del 2014 (periodo 1 gennaio-24 agosto). Il network di vendita (65 boutique al 30 giugno) "cresce in maniera molto selezionata, con 5 aperture negli ultimi 12 mesi, di cui 2 nel 2014, e 6 conversioni dalla rete wholesale monomarca al canale diretto (2 le conversioni nel 2014)".

Miroglio: arriva Claudio Bora (da Nike) per gestire il fast fashion



Claudio Bora entra nello staff di vertice del gruppo tessile-abbigliamento Miroglio, con l'incarico di direttore della Business Unit Fast Fashion. Sostituirà nel ruolo Dino Icardi, che continuerà a collaborare con il Gruppo fino a fine anno ed assicurerà il suo supporto per il passaggio e la transizione. 


Claudio Bora

Bora, che entrerà anche a far parte dello Strategic Management Team, lascia il colosso americano Nike, dove ha lavorato negli ultimi sette anni con crescenti responsabilità sia in Italia sia all'estero e da ultimo con la posizione di Brand Merchandising Director in Nike Europe (Olanda). 44 anni, laureato in Economia Aziendale, sposato con un figlio, ha all'attivo una carriera internazionale: anche prima di Nike, infatti, aveva maturato esperienze nel settore calzature-abbigliamento fra cui quelle più significative nel Gruppo Fornari con il ruolo di General Manager Apparel e CEO in Scandinavia e Regno Unito.

Fornari: scomparso il fondatore Gianfranco Fornari




Gianfranco Fornari, fondatore della Fornari SPA, è mancato il 27 agosto a causa di una malattia incurabile. L'uomo, classe 1937, era alle redini della società da oltre sessant’anni. Nato nel cuore del distretto marchigiano, con alle spalle quattro generazioni di calzaturieri, inizia a sperimentare da giovanissimo con ingegno ed incessante curiosità tecniche di produzione e nuovi modelli.

Gianfranco Fornari

Nel 1947 fonda la Fornari Spa e Fornarina, la linea di calzature femminili dal carattere trendy. Arrivano così i primi successi della zeppa in sughero colorata ed estrosa ed a seguire la ballerina dalla punta all’insù e tacco rigorosamente basso. Nel 1963 Gianfranco sposa Elena Minnetti, che lo affianca nelle sue visioni imprenditoriali e dalla loro unione nascono i due figli Lino e Giuseppe, attualmente impegnati nel continuare la mission aziendale. Nel 1967 la moda si trasforma in direzioni prima impensabili. Dopo i colori, la rivoluzione investe i materiali: è ora di vernici colorate e capretti. Nel 1969 viene aperto il primo punto vendita diretto. Negli anni ’70 Fornarina è la punta di diamante dello streetwear, fenomeno che esplode a Londra e terreno fertile in cui viene declamata l’internazionalità del marchio. Sperimentatore, incessante studioso delle forme, Gianfranco Fornari ha collaborato con luminari della medicina in ambito anatomico e con i più prestigiosi imprenditori calzaturieri in Italia.

Karl-Heinz Müller annulla Bread & Butter a Barcellona





Karl-Heinz Müller ci ripensa. Dopo l'annuncio fatto in luglio in cui informava che il salone del Bread & Butter si sarebbe tenuto a Barcellona in gennaio e a Berlino in luglio (oltre che a Seoul in settembre 2015, ndr) il patron della manifestazione cambia idea e decide di annullare l'edizione di Barcellona, riconfermando che il salone in gennaio 2015 si svolgerà regolarmente a Berlino, ancora una volta all'aeroporto di Tempelhof. 

Marcia indietro tutta anche sul cambio delle date della fiera, che Muller aveva deciso d'emblée di anticipare dall'8 al 10 gennaio, andando a scontrarsi con il calendario internazionale della moda e con gli accordi presi molti mesi prima da tutti i suoi attori. Ora annuncia che il Bread si svolgerà dal 19 al 21 gennaio, in contemporanea agli altri eventi di Berlino. Ricordiamo che il 2015 si aprirà sulle sfilate londinesi, previste dal 10 al 12 gennaio, seguite dal 13 al 16 dal Pitti Immagine Uomo a Firenze, dal 17 al 20 dalle sfilate di Milano e, dal 21 al 25, da quelle di Parigi.
La conferenza stampa di Barcellona in cui a luglio Muller annunciava i suoi nuovi progetti sulla fiera in città

In una lettera inviata ai partecipanti alla manifestazione lo scorso 22 agosto, Muller spiega di aver rivisto le proprie decisione a seguito di numerosi scambi di opinioni con i decision maker della fashion industry. “La maggior parte delle aziende che espongono al Bread & Butter e dei visitatori b2b che vi partecipano desiderano che il salone si svolga a Berlino il prossimo gennaio e si sono detti scettici sul successo di un evento invernale a Barcellona. Viste le attuali condizioni di mercato preferiscono, inoltre, che si resti su un format conosciuto, piuttosto di lanciarsi su uno nuovo”, ha precisato Karl-Heinz Müller nella sua comunicazione. Si tratta dell'ennesimo cambiamento di programma che il Bread & Butter annuncia negli ultimi mesi: prima ancora delle date e della location, ad essere annullata lo scorso febbraio era stata l'idea proposta da Muller di aprire la fiera al pubblico per due giorni. Virate e rivirate che creano dubbi sull'organizzazione presente e futura del Bread. A questo punto c'è da chiedersi: l'edizione di Seul, annunciata per gennaio 2015, resterà confermata?

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Liu Jo punta su internazionalizzazione e sport




Accelerare l’internazionalizazione e sviluppare un vero e proprio lifestyle Liu Jo. Questa la strategia dei fratelli Marco e Vannis Marchi per permettere al marchio di prêt-à-porter femminile, da loro fondato a Carpi nel 1995, di raggiungere la dimensione di un brand globale. Questo sviluppo verso l’estero parte dalla Francia, da sempre il primo mercato estero del brand con un fatturato di circa 20 milioni di euro.

Dree Hemingway è stata scelta come nuova testimonial di Liu Jo

"Fin dall’inizio Liu Jo ha aperto una filiale in Francia che impiega 40 persone, diventata oggi la testa di ponte del brand per lo sviluppo estero. Di solito ogni linea è, infatti, prima testata in Italia, poi in Francia per poi essere lanciata nel resto del mondo", spiega Christophe Dominguez, Country manager di Liu Jo Francia.

Il brand intende accelerare ulteriormente l’espansione nell’Esagono. Paese in cui è distribuito attualmente tramite 16 negozi monomarca e 450 clienti multimarca. "L’obiettivo è di raggiungere 50-60 punti vendita in 3-4 anni con una decina di boutique in gestione diretta a Parigi", indica il Direttore retail per la Francia Emmanuel Goffaux.

In questi giorni Liu Jo inaugura il secondo negozio a Tolosa, mentre ha appena firmato un accordo per aprire un flagship store di 250 m2 nel cuore di Parigi con l’avvio del nuovo progetto di ristrutturazione del quartiere Les Halles.

Un modello della nuova linea Liu Jo Sport

Nel contempo si sta rafforzando il concept lifestyle del marchio. Dopo il lancio della prima collezione di occhiali per l’autunno/inverno 2013-2014 e l’arrivo lo scorso aprile sul mercato italiano del primo profumo Liu Jo, è stata commercializzata quest’estate, sempre per ora solo nel Belpaese, la nuova linea Liu Jo Sport, una linea sportiva leisurewear composta da felpe, t-shirt, giacche, top, tute, abiti multiuso, borse e accessori.

"Si tratta di una linea completa con un prodotto un po’ tecnico ma fashion, che permette al marchio di completare l’offerta con un total look che spazia dal quotidiano ai momenti di relax, mantenendo sempre un posizionamento medio alto", sottolinea Christophe Dominguez.

Il progetto è nato dopo che Liu Jo ha acquistato nel 2013 una squadra di volley femminile a Modena, debuttando in serie A1. Di fatto è stata scelta come testimonial per la campagna del lancio di Liu Jo Sport Francesca Piccinini, 35 anni, capitano della nazionale italiana di pallavolo e della Liu Jo Volley.

La pallavolista italiana Francesca Piccinini è stata scelta per incarnare Liu Jo Sport

"Un’operazione importante, che permette a Liu Jo di accrescere la sua esposizione mediatica, dando inoltre una credibilità al brand per entrare nel mondo sportivo", conclude il country manager per la Francia. La linea sarà prevalentemente distribuita nei negozi specializzati.

Il gruppo ha realizzato un fatturato di 300 milioni di euro nel 2013, di cui il 30-40% all’estero. L’export sta prendendo sempre più peso per Liu Jo con sviluppi importanti in Cina, Corea, Canada e nei Paesi arabi.

OVS sceglie Bianca Balti




Bianca Balti è il volto della nuova campagna pubblicitaria autunno/inverno 2014-15 di OVS, annuncia la catena di fast fashion del gruppo Coin in procinto di approdare in Borsa. Naturale, semplice, spontanea, vera: così l'ha interpretata dal fotografo di moda e art director Toni Thorimbert, Svizzero-francese d'origine, ma cresciuto a Milano. 
Bianca Balti per OVS

Dopo aver segnato una svolta con l’apertura del nuovo flagship store di Milano in Via Dante, OVS prosegue la sua evoluzione anche nella comunicazione e lo fa all’insegna dell’italianità, affidando l’interpretazione della sua moda accessibile, trasversale e contemporanea ad una top model e ad un fotografo italiani, sottolinea l’azienda in un comunicato.

"Mi sento finalmente me stessa in questi abiti", commenta Bianca Balti, già volto di L’Oréal Paris e protagonista di uno spot di Dolce&Gabbana. Nei diversi scatti la modella interpreta, infatti, con semplicità e naturalezza la moda e lo stile di OVS, affiancata in alcune foto da tre giovani attori italiani Cristiano Caccamo, Emanuel Caserio, Michele Rosiello, scelti nelle Accademie di Arte Drammatica, tra i protagonisti dei film e delle serie tv più seguite.

Bianca è inoltre protagonista con humour ed ironia di un video, sempre con la regia di Toni Thorimbert.

La fiducia delle imprese ai minimi da un anno





Come la fiducia dei consumatori, anche il morale delle imprese italiane è calato notevolmente ad agosto. Il clima di fiducia nel settore manifatturiero segna ad agosto una flessione decisa, passando a 95,7 da 99,1 di luglio. Lo rileva l'Istat.
Foto: Ansa

È il livello più basso da un anno. La fiducia scende anche negli altri settori: costruzioni, servizi di mercato e commercio al dettaglio.

Il dato si somma a quello altrettanto negativo dell'indice europeo sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Ad agosto è sceso tornando a livelli del dicembre 2013 con la contrazione più forte proprio in Italia (-4,1).

02 agosto 2014

Ex Ittierre: sì al concordato, nasce OTI



Cala definitivamente il sipario sulla Ittierre, il colosso molisano della moda guidato fino a qualche anno fa da Tonino Perna.
Foto: Ansa

Il 31 luglio il giudice delegato del tribunale di Isernia ha omologato il concordato da 90 milioni di euro che diventa così esecutivo: l'Ittierre va in liquidazione e nasce la New Co, che si chiamerà OTI (Officine Tessili Italiane) e che sarà guidata dall'imprenditore Antonio Rosati (vicepresidente del Genoa Calcio). Il giudice ha anche nominato commissario liquidatore la dottoressa Nella Caruso.

Torna il turbante, accessorio must dell'alta moda



I turbanti fanno tendenza nell'alta moda, e non solo. Ma non quelli che sfoggiava con i suoi abiti scintillanti la platinata Wanda Osiris, quando scendeva le scale nei suoi show circondata dai suoi boys in smoking. E neppure i foulard annodati come turbanti che fanno parte dell'immagine ufficiale di un'altra divina, Valentina Cortese.
Foto: Ansa

Piuttosto quelli in jersey, colorati e semplici indossati perennemente con ogni mises da Sheikha Mozah bint Nasser Al Missned, seconda delle tre mogli dell'Emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al Thani, proprietari del marchio Valentino. Mozah, ambasciatrice del proprio Paese nel mondo, impegnata in battaglie sociali per l'emancipazione femminile è anche considerata con il suo stile perfetto e i suoi turbanti colorati, sempre in tinta con l'abito, un'icona fashion tra le più ammirate anche dagli stilisti. Il suo nome è una costante nelle liste delle best dressed women, al pari di Kate Middleton. I suoi turbanti, i colori forti, il punto di vita evidenziato, una bellezza statuaria, coniugata a una classe rara, fanno di lei un'icona fashion.

Ecco allora che l'alta moda italiana, che in tempi di crisi di domanda interna punta ai ricchi paesi arabi, per conquistare quelle clienti comincia a proporre il turbante couture. Folgorato da una foto vintage di Benedetta Barzini, dove la ex top model italiana ha i lunghi capelli corvini raccolti in un sofisticato turbante, avvolta in un mantello di pelliccia chiara sovrapposto ad un'elegante jumpsuit nera dall'allure assolutamente Seventy, Carlo Alberto Terranova, che per 20 anni ha affiancato lo stilista Fausto Sarli, ha munito di un alto turbante nero tutte le 12 creazioni della sua prima collezione realizzata con il suo nuovo brand New Land by Carlo Alberto Terranova. Turbanti anche se la capsule in bianco e nero puntava al glamour anni '70 (uno solo è blu cobalto) e alle icone fashion di quegli anni, che con il loro stile hanno influenzato la storia della moda: Marisa Berenson, Christie Brinkley, Pat Cleveland e Veruschka.

Sono scintillanti di cristalli swarovski i turbanti che Giada Curti fa indossare alle sue modelle nella sua sfilata che sembra ambientata in un harem. La stilista dice di essere rimasta affascinata da Dubai e dalla sua popolazione femminile, al punto che l'atmosfera ricreata per il defilè si serve di profumi, colori e scorci di una dimora araba. Apre la capsule intitolata "Shukran", grazie in lingua araba, una tunica da sposa ricoperta di cristalli. Il turbante che porta la modella brilla come un gioiello. Seguono abiti lunghi e ricamati, in satin, mussole di seta, mikado, pizzo chantilly, macramé. I colori ricordano i paesaggi di Dubai, le rose del deserto, il bianco candido del Kandura, l'acciaio dei grattaceli avveniristici come il Burj Khalifa, Burj al-Arab o l'Emirates Tower. Il turbante è l'accessorio principe in questo racconto, con i suoi colori avvolgenti, morbido, ricamato per farsi notare, un must-have dell'inverno per la stilista.

Potrebbe infine piacere molto alle giovani signore sofisticate la sciarpe-turbante colorata e nei motivi afro creata dalla stilista di Lagos Bisi Adewunmi, che consiglia di avvolgere la testa con i suoi coloratissimi copricapo a motivi afro, invece che portare attorno al collo la sciarpa. Bisi propone online le sue sciarpe-turbante in una spirale di colori, suggerendo d'imparare "dalle donne della Nigeria ad avvolgerle attorno al capo come regine della savana".

La collezione nasce in abbinamento alla linea di T-shirt ispirate ai motivi africani. Le sciarpe sono in fresco cotone come le T-shirt e la collezione di borse, e per il momento sono una proposta ideale per le vacanze estive. "In poche mosse - spiega la stilista - è possibile sistemare le sciarpe attorno al capo, seguendo lo schema disegnato. La fascia di tessuto può essere acconciata in molti modi originali e personali, proprio come personale è il gusto di combinare i colorati motivi delle sciarpe con quelli delle T-shirt e delle sacche". Bisi si spinge con le sue sciarpe-turbante fino all'inverno e annuncia che sta preparando anche la versione in lana di questi accessori con nuovi disegni e colori.

Yoox rafforza l’attività monomarca con Lanvin



“La società Jeanne Lanvin e Yoox SpA hanno siglato in data 29 luglio 2014 una lettera di intenti non vincolante volta alla finalizzazione di un accordo per la gestione a livello globale dell’online store di Lanvin”. L’informazione di poche righe è riportata in fondo al bilancio semestrale del gruppo specializzato in vendita di moda online, pubblicato mercoledì 30 luglio.

Collezione Lanvin autunno/inverno 2014-15 (Foto: PixelFormula)

Yoox Group mette più che mai l’accento sulla linea di attività monomarca di “design, progettazione, realizzazione e gestione di siti e-commerce per brand della moda e del lusso”. Negli ultimi mesi, il gruppo d Bologna si è focalizzato in particolare sulle collaborazioni a più alto potenziale puntando sulla profittabilità del proprio portafoglio monomarca.

Questa nuova collaborazione con la maison parigina viene annunciata, infatti, mentre è stata conclusa da poco l’estensione dell’accordo tra Yoox e il marchio newyorkese Alexander Wang, trasformato in una partnership globale estesa fino al 31 dicembre 2017.

Yoox gestiva già le vendite online di Alexander Wang per l’Europa e Asia. Dall’inizio di luglio segue anche l’e-commerce del marchio negli Stati Uniti, Paese in cui alexanderwang.com ha già un business e-commerce avviato e di dimensioni significative.

Il gruppo capitanato da Federico Marchetti ha poi rinnovato l’accordo di collaborazione globale per la gestione di jilsander.com per ulteriori 5 anni, fino al 29 settembre 2019.

Yoox fa sapere, inoltre, che "di comune accordo" non verranno rinnovati oltre la scadenza contrattuale gli accordi monomarca con i tre marchi di acccessori Coccinelle, Vicini e Bally. Le collaborazioni con i primi due brand non proseguiranno oltre il 30 settembre 2014, e quella con Bally cesserà il 31 agosto.

Infine, per la prima volta, il sito e-commerce curerà, tramite la sua agenzia creativa interna, il concept grafico del sito di un marchio al di fuori del proprio portafoglio monomarca. Si tratta del concept grafico di Fendi (LVMH), il cui “go live” è previsto nel 2015.

Al 30 giugno 2014, la linea di business monomarca di Yoox rappresentava il 26,9% dei ricavi netti consolidati del gruppo e contava 38 online store. Questa attività ha registrato un fatturato di 64,1 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno, in crescita del 9,3% rispetto al primo semestre del 2013.

Per quel che riguarda la linea di business multimarca, Yoox annuncia altre novità. Con l’obiettivo di ampliare la propria offerta, yoox.com lancia gli occhiali da sole, online dall’inizio dell’estate, e lo sportswear, che debutterà in Europa a partire da settembre 2014.

A maggio 2014 è stato, inoltre, introdotto il Won coreano sulla piattaforma del gruppo portando così a 8 il numero di valute in cui è possibile effettuare pagamenti.

Valentino: un nuovo flagship su Fifth Avenue a NY



E' uno storico edificio della Fifth Avenue di New York a ospitare il nuovo flagship di Valentino: oltre 1860 mq. Lo store è situato al numero 693, nell' edificio post-moderno degli architetti John Burgee e Philip Johnson, precedentemente sede del department store Takashimaya.
Lo storico edificio della Fifth Avenue di New York - Foto: Ansa

Il flagship rappresenta una tappa importante per lo sviluppo della maison e riprende lo store concept sviluppato dai direttori creativi Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, con l'architetto David Chipperfield. Il progetto coniuga heritage e innovazione per creare l'atmosfera di un palazzo, che si discosta dal puro showroom e promuove un nuovo formato architettonico al posto della tradizionale struttura della boutique.

Gli elementi essenziali del concept sono già stati applicati e apprezzati in altre boutique Valentino negli USA: Rodeo Drive - Beverly Hills, Madison Avenue - New York, Grant Avenue - San Francisco, South Coast Plaza - Costa Mesa e The Shops at Crystals and Caesar's Forum di Las Vegas. Nel nuovo store una nuova facciata sottile e trasparente si estende su otto piani. Realizzata in acciaio e alluminio, s'ispira ai simboli modernisti come il Seagram Building di Mies Van der Rohe. Nella parte inferiore barre in ottone collegano i tre piani dedicati al flagship.


Il nuovo flagship di Valentino - Foto: Ansa

Elementi essenziali della facciata: una lanterna, un orologio e il logo Valentino, in ottone. Lo store ha un atrio alto 8 mt che ricorda un palcoscenico in marmo terrazzo, in cui una scalinata scultorea in palladiana collega i piani della boutique. Valentino conta nel mondo 116 store. Previste altre due aperture negli USA, Aspen e Miami.

Les Hommes arriva in Giappone con Itochu



Les Hommes, il marchio belga di menswear che sfila nelle fashion week di Milano, ha firmato con il gruppo nipponico Itochu per entrare sul mercato giapponese a partire dalla primavera-estate 2015. L’accordo si basa sulle due linee della griffe, Les Hommes e Les Hommes Urban, una nuova gamma più casual inaugurata nel 2013.
Les Hommes, primavera-estate 2015 (Foto: Les Hommes)

La filiale di Itochu che guiderà la distribuzione delle collezioni nell'arcipelago si chiama Sept Huit Corporation, la quale punta ad ottenere dopo tre anni di attività un fatturato di 800 milioni di yen, pari a circa 5,8 milioni di euro, per le due linee di Les Hommes.

Fondato nel 2004 dalla coppia Tom Notte e Bart Vandebosch ad Anversa, Les Hommes conta ad oggi circa 150 clienti wholesale e gestisce tre flagship store, che si trovano ad Anversa, Bruxelles e Milano, dove uno spazio è stato inaugurato durante l'ultima Settimana della Moda nel quartiere di Porta Nuova. Il prossimo negozio Les Hommes aprirà all'inizio del 2015 a Shanghai.

La label ha accolto nel 2011 un nuovo investitore: il fondo belga Palmyra Marques, il che le ha permesso di spostare la sua sede e lo studio stilistico in Italia, dove è realizzata tutta la linea principale del brand.

Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Yamamay: Emily Ratajkowski per la nuova collezione



E' Emily Ratajkowski, uno dei volti più sexy del mondo, la protagonista della nuova campagna Yamamay per la collezione autunno-inverno 2014/15.
Yamamay, campagna autunno/inverno 2014-15

Lanciata nel celebre videoclip “Blurred lines” di Robin Thicke, tormentone pop della scorsa estate, e poi ripresa negli scatti dal famoso fotografo Terry Richardson, la modella londinese che è apparsa sull'ultima copertina di GQ USA e ha anche recentemente partecipato al Global Fest di Ischia, adesso interpreta la nuova stagione in arrivo per il marchio di lingerie.

Fenomeno virale, grazie ai suoi social network che fanno numeri da capogiro, e musa ispiratrice per fotografi, registi e artisti del calibro di Pharrell Williams, è stata scelta per stupire e rendere ancora più sexy la collezione autunno inverno 2014.

Protagonista assieme a Ben Affleck e Rosamund Pike del thriller diretto da David Fincher Gone Girl, in uscita in autunno, Emily sarà al centro di questa forte campagna pubblicitaria per Yamamay.

Il servizio fotografico è ambientato all'interno dell'atelier del pittore Ercole Pignatelli che rappresenta l'arte, la storia e la cultura italiana. Un tocco di contemporaneità è dato dalle opere di Fabio Novembre che rappresenta il design italiano nel mondo.

Non è solo un servizio fotografico, ma uno "story telling" che racconterà la sensualità della collezione Autunno/Inverno i cui i pizzi e colori si abbinano perfettamente all'atmosfera della particolare location identificata.

WGSN lancia la sua nuova piattaforma



L'agenzia britannica B2B WGSN, che nel novembre 2013 ha acquistato il suo concorrente newyorchese Stylesight, lancerà il 4 agosto prossimo una nuova piattaforma comune, arricchita da nuove funzioni e da una nuova identità visiva. Questo lancio mondiale segna il "culmine di due anni di investimenti in innovazione e acquisizioni di contenuti e risorse umane", valutate da WGSN più di 50 milioni di sterline.

La futura piattaforma sarà indirizzata a più di 75.000 utenti registrati, e offrirà dei contenuti generali e specifici dalle sue filiali (Hong Kong, San Paolo, Londra, New York, ecc.) che pubblicano quotidianamente dei dati personalizzabili (previsioni di tendenze, recensioni di collezioni, analisi, ecc.) in cinque lingue.

Il gruppo WGSN ne ha approfittato per assumere (l'incarico è di nuova creazione) una direttrice dei contenuti globali, Carla Buzasi, responsabile del successo del lancio di Huffington Post nel Regno Unito e più volte premiata per il suo lavoro, sia alle edizioni Condé Nast che durante il suo passaggio dal sito inglese del magazine “Marie Claire”.

La casa-madre di WGSN, il Top Right Group (che è anche parente del gruppo Emap, ndr.), ha effettuato tre acquisizioni nel 2013 allo scopo di incrementare la sua presenza all'estero: Educar e Mindset in Brasile e Stylesight negli USA. Nel 2013, l'estero assicurava il 43% del fatturato di Top Right Group.

Nel luglio 2013, WGSN aveva acquistato una parte dei dati del gruppo Mudpie, specializzato nel childrenwear.

Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Dirk Bikkembergs fa evolvere la sua immagine



Via il pallone da calcio! Lo sport, che da sempre ha ispirato Dirk Bikkembergs, si fa da parte nella nuova campagna pubblicitaria del marchio di sport couture, rilevato da Zeis Excelsa nel 2011. Con l’autunno/inverno 2014-15, l’azienda punta ad un’immagine più intrigante e fashion, quella dell’uomo ideale del futuro, quell’uomo fisicamente perfetto che ha sempre affascinato e ispirato le collezioni dello stilista belga Dirk Bikkembergs, fondatore nel 1989 della griffe cui ha dato il suo nome.

La nuova campagna di Dirk Bikkembergs per l'inverno 2014

“La nuova campagna pubblicitaria segna un’evoluzione nello stile con uno sguardo più futuristico e fashion, decisamente meno legato al mondo dello sport”, spiega la maison. Gli scatti e il teaser video di questa campagna, pensata per il Web, sembrano, di fatto, uscire da una pellicola di fantascienza, tra i replicanti di "Blade Runner" di Ridley Scott e gli uomini geneticamente selezionati di "Gattaca" di Andrew Niccol.

In realtà, il brand ha preso spunto da una notizia recente proveniente da un’università californiana, che ha visto nascere a inizio maggio il primo DNA dalle componenti ‘miste’, mezze naturali e mezze artificiali. "Future Clones" è il titolo della nuova campagna di Dirk Bikkembergs, in cui appare un uomo ideale dalla bellezza statuaria moltiplicato all’infinito.

In uno scenario asettico avvolto in una luce fredda appaiono i "Future Clones" di Dirk Bikkembergs, rigorosamente in total look nero con stivali, pantaloni aderenti e giacche in pelle dalle linee nette. Con il loro sguardo azzurro ghiaccio da alieno sembrano sfidarci. Sarà questo il nostro futuro?