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05 marzo 2012

In Abruzzo corsi per riscoprire l'eccellenza artigiana del tessile

L'Abruzzo alla riscoperta delle eccellenze imprenditoriali e artigianali della tradizione tessile radicata nel territorio. La Regione si impegna, infatti, con il finanziamento di progetti formativi e professionalizzanti, a riportare alla luce conoscenze, capacità manifatturiere e saperi sepolti, ma non dimenticati. 




"In provincia di Pescara c'è stato un fiorire di tantissime aziende che realizzavano prodotti per tutti i marchi più rilevanti, una tradizione importante nell'ambito del settore tessile; basta pensare a Brioni", ricorda a Labitalia l'assessore al Lavoro della Regione Abruzzo, Paolo Gatti, commentando l'impegno della Regione volto a promuovere la formazione nel settore. "Purtroppo -aggiunge- abbiamo avuto un problema di concorrenza cinese e vietnamita, dovuto alla loro capacità di imitare, più o meno, i nostri prodotti, e probabilmente abbiamo perso la sfida. Ma la qualità su questo versante c'era e c'è. E per questo -precisa- vogliamo assecondarla ancora". 

E' in arrivo, infatti, il corso triennale di 'Operatore dell'abbigliamento - Sarto confezionista di alta moda maschile', percorso formativo finanziato dalla Regione Abruzzo. Il corso si terrà presso la Fondazione Formoda, ente morale che ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura e il management delle imprese operanti nell'ambito della moda. 

E' l'opportunità, per 15 allievi under 18, di imparare un mestiere che vanta, nel territorio, una storica tradizione nell'alta moda sartoriale artigianale e che corrisponde alle esigenze del luogo. Non solo. E' un progetto di welfare, rivolto ai ragazzi in possesso di licenza di scuola media inferiore, usciti dal sistema scolastico o a rischio di dispersione scolastica. 

L'obiettivo del percorso, dunque, si muove lungo un'asse ai cui estremi c'è, da un lato, la formazione professionale; dall'altro, il proposito di consentire agli studenti l'assolvimento dell'obbligo d'istruzione. Al termine del percorso, gli allievi, se avranno superato l'esame, oltre a ricevere la qualifica professionale di 'operatore dell'abbigliamento', potranno essere reintegrati nel sistema dell'istruzione per il conseguimento del diploma quinquennale, grazie agli accordi che la Fondazione ForModa ha stretto con gli istituti professionali 'Pomilio' di Chieti e 'Bellisario' di Avezzano. 

Al termine del percorso, i partecipanti avranno acquisito le principali conoscenze in merceologia applicata al settore, fondamenti di comunicazione, teoria della sartoria, storia dei costumi e della moda, inglese; linguaggio informatico e basi di disegno tecnico, fasi della lavorazione dei capi di abbigliamento; consistenza e valore di stoffe e accessori; tabelle delle varie taglie e funzionalità dei macchinari. Praticamente, saranno in grado di cucire tasche, toppe, accessori, e molto altro; confezionare e applicare le tele del capo spalla; il collo e le maniche; confezionare il pantalone ed effettuare prove di vestibilità. E, ancora, riconoscere le criticità dei capi e rispettare i canoni manifatturieri/artigianali. 

L'impegno della Regione Abruzzo, però, non si ferma qui; le istituzioni hanno puntato anche alla formazione post-diploma, attraverso gli Istituti tecnici superiori. "Abbiamo deciso -ha proseguito Gatti- di lanciare gli Its, ovvero percorsi biennali post-diploma; si tratta di alta specializzazione tecnica. In Italia ce ne sono una cinquantina circa; 4 in Abruzzo, di cui uno a Pescara, proprio sulla moda. 

L'obiettivo, afferma Gatti, è "mettere insieme il mondo della scuola e il mondo della moda, costruendo i percorsi sulle esigenze territoriali; per questo è logico puntare sulla moda a Pescara". "Parliamo di alta professionalizzazione tecnica -ha spiegato- perché si presume che, dopo aver portato a termine il percorso, gli allievi abbiano un'alta formazione tecnica e, dunque, la certezza di occupazione. In questo modo, inoltre, le imprese hanno la possibilità di reperire professionalità competenti". 

"Con le imprese che -ha sottolineato Gatti- chiedono esattamente quello che serve e concorrono, quindi, a formare le figure professionali 'esatte', c'è un'innovazione reale. Ci aspettiamo che questa sia la svolta per trovare sbocchi professionali e creare le figure giuste per le imprese, che non potranno poi lamentarsi della mancanza di personale qualificato".

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