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29 gennaio 2013

Zibilla Atelier...una bella realtà vincente

ZIBILLA ATELIER
Tania e Livia Stiliste via Internet
Zibilla Atelier è a Conversano
Le due sorelle Spagnolo prendono le misure (anche) con la web camera



BARI - Tutto è iniziato da una piccola esposizione di tre abiti e adesso a quasi trent’anni sono riconosciute tra i giovani talenti del «Made in Italy». Tania e Livia Spagnolo, due sorelle, una stilista e l’altra direttore commerciale, 30 e 29 anni, hanno fondato in Puglia il marchio Zibilla, creando un nuovo stile e un nuovo modo di vivere la moda. Una storia singolare la loro, iniziata quasi per gioco, che nel giro di poco tempo, due anni circa, le ha portate a vedere i loro abiti sfilare sulle passerelle della Fashion week di Milano. Dietro tutto questo, però, non c’è solo fortuna, ma anche tanto talento e studio. Tania si è formata all'Istituto Marangoni, una delle più importanti scuole di moda in Europa, e poi è decollata in Cina, ad Hong Kong, dove ha seguito per cinque anni la produzione internazionale di varie case di abbigliamento. Livia si è laureata in lingue orientali a Venezia e ha raggiunto sua sorella poco dopo in Cina, per seguire un master a Pechino. Ma il richiamo della loro terra è stato più forte di ogni altra cosa, per cui «Un giorno ci siamo dette: ritorniamo e creiamo qualcosa di nostro dove siamo nate», spiega Tania. Un percorso al contrario il loro, soprattutto per chi lavora nel settore moda, partite dalla Cina la vera fortuna e lo spazio per emergere Tania e Livia Spagnolo l’hanno trovato in Puglia.
Una scommessa coraggiosa la vostra 
«Proprio vivendo all'estero abbiamo imparato ad apprezzare di più la nostra terra, qui abbiamo delle potenzialità e una tradizione, soprattutto nel settore della moda, che non può e non deve scomparire. Ed ecco che appena tornate, io ho iniziato a disegnare abiti e Livia ad occuparsi dell’aspetto 
commerciale, dal marchio all'esposizione sino alla vendita. Abbiamo cominciato nel 2010 proprio da qui, dal paese dove siamo nate, Conversano, con tre manichini e una vetrina, poi date le richieste abbiamo cercato spazi sempre più grandi. Oggi Zibilla è un atelier di 200 metri quadri, con una grande esposizione dedicata alla vendita e una sartoria».
Qual è stato il segreto di questo rapido successo? 
«La nostra prima pubblicità è stato proprio il passa parola, poi la nostra idea è proprio quella di avvicinare il capo di sartoria alla gente, in molti pensano che un abito fatto su misura sia molto costoso, noi vogliamo smentire questa preconcetto. Io offro alle mie clienti, dopo che abbiamo individuato il modello, sempre tre soluzioni: una alta, una media e una più economica. Il prezzo varia in base al tipo di rifiniture e alla stoffa che si sceglie. Loro così si sentono libere e anche più tranquille».
Per esempio? 
«Se pensiamo ad un tubino in un tessuto crèpe cady, molto in voga in questa stagione, si parte da un prezzo di centoventi euro se lo vogliamo senza maniche, da circa centocinquanta euro se lo vogliamo con le maniche. Insomma con poco più di cento euro siamo riusciti ad acquistare un capo su misura, unico e anche in fibra non artificiale». 

Quanti abiti ha confezionato per la stagione invernale? 
«Circa tremila! Escluso quelli che ho già realizzato per la prossima Fashion week, a febbraio ci ritorno con la nuova collezione autunno-inverno 2013/2014».
Può darci qualche anticipazione? 
«Deve restare tutto top secret, posso solo dirvi che questa volta oltre alla linea alta da "red carpet" presento anche quella più casual che abbiamo chiamato "Zebe by Zibilla". Invece la collezione primavera-estate presentata a settembre, sempre a Milano, sarà tra poco disponibile in atelier a Conversano».
Voi riuscite a fare anche abiti su misura via internet, come fate? 
«Basta un pc connesso, una webcam e un centimetro. In video conferenza faccio vedere alla cliente dove e come prendere le misure, lei poi sceglie modello, colore e tessuto dal catalogo e il gioco è fatto. Taglio, cucio e spedisco».
Le clienti sono soddisfatte? 
«Invio abiti anche in Corea e le richieste aumentano»
Indagando un po’ sul suo stile, come è la donna Zibilla?
«E’ una donna dinamica, che incontriamo tutti i giorni per strada e che deve stare comoda nel suo abito. La donna Zibilla ha carattere e sceglie cosa indossare. Anche quando faccio le sfilate non scelgo delle modelle filiformi, ma donne che abbiano una storia, un argomento, che comunichino qualcosa. Il nostro slogan è Intelligence is sexy».

LIVIA E TANIA SPAGNOLO





La Fontata di Trevi rinasce grazie ai fondi Fendi



Dopo l’impegno di Diego Della Valle per i restauri del Colosseo, che dovrebbero iniziare fra qualche settimana, un altro marchio del made in Italy scende in campo per salvare un gioiello del patrimonio culturale di Roma. ''Grazie alla convenzione firmata il 14 dicembre 2012 Fendi ha donato a Roma Capitale 2 milioni e 180mila euro per il restauro di Fontana di Trevi e circa 300mila euro per il restauro del Complesso delle Quattro Fontane''. Lo ha annunciato l'assessore capitolino alla Cultura Dino Gasperini, durante una conferenza stampa alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno, di Karl Lagerfeld, di Silvia Venturini Fendi, del soprintendente ai beni culturali Umberto Broccoli e di Pietro Beccari, ad della maison Fendi (Gruppo LVMH).


"Era scritto nel destino" che Fendi un giorno avrebbe contribuito al restauro e alla rinascita di Fontana di Trevi, uno dei monumenti simbolo della città e della Dolce Vita, nonché del Complesso di Quattro Fontane. "Fendi nel '77 presentò un cortometraggio, con lo script di Karl Lagerfeld, che ritraeva una turista che faceva il bagno nella fontana di Trevi e nell'80 le sorelle Fendi pubblicarono il libro Le fontane di Roma", rivela Silvia Venturini Fendi, figlia di Anna Fendi, una delle cinque sorelle della nota maison romana, nel corso della presentazione ufficiale in Campidoglio, del progetto “Fendi for Fountains”, che vede la griffe impegnata in veste di mecenate per i lavori di restauro che riguarderanno Fontana di Trevi e il complesso delle Quattro Fontane, con una donazione al Comune di Roma, di 2 milioni 500mila euro.

"Si tratta di puro mecenatismo culturale perché Fendi non avrà nulla in cambio", sottolinea l'assessore capitolino alla Cultura Dino Gasperini, aggiungendo che "i lavori dureranno 20 mesi dall'avvio del cantiere", che chiuderà entro il 2015 (previa gara ad evidenza pubblica per l'affidamento dei lavori). Per Quattro Fontane i lavori dovrebbero terminare, invece, a fine 2013.

Molto soddisfatto, Alemanno ribadisce che quello di Fendi "é puro mecenatismo" e assicura che il restauro delle fontane non avrà "lo stesso iter lento di quello per il Colosseo". Quanto ai cartelli, "Verrà solo apposto un cartello 30 per 40 a fianco della Fontana che dice chi fa i lavori”, spiega il sindaco. “Durante tutto il restauro la fontana verrà ricoperta da una riproduzione di quello che c'é dietro senza alcuna pubblicità", precisa. Al termine del restauro verrà apposta una targa di ottone per 4 anni con il grazie della Capitale a Fendi.

Alemanno ricorda che "la scorsa estate l'amministrazione Capitolina, con un impegno economico di 320mila euro ha eseguito un intervento di somma urgenza sulla Fontana. Uno screening del monumento ha poi individuato le criticità del suo stato di conservazione e spinto il Sindaco a lanciare un appello per sensibilizzare grandi aziende o singoli privati ad un'azione di mecenatismo". Il frammento che distaccandosi ha portato di nuovo l'attenzione pubblica su Fontana di Trevi era tra le mani del Soprintendente Broccoli, che dopo averlo mostrato ai giornalisti ha spiegato che si trattava fortunatamente del "distacco di un pezzo d'intonaco del restauro degli anni '50 e non di marmo del '700". Allo stesso tempo Broccoli ha ammonito la stampa di aver riportato male, a suo tempo, la notizia dei danni.

Tornando al restauro, la maison Fendi, ha raccolto l'appello del Comune e si è dichiarata fin da subito fiera di poter contribuire alle operazioni di salvataggio, finanziandole in qualità di mecenate unico. Beccari ricorda infine il "legame profondo del marchio nato nel 1925 a Roma con la sua città, da cui ha sempre tratto grande ispirazione e stimolo culturale. Ora è giusto che compia un gesto per ringraziare". Karl Lagerfeld ha annunciato che contribuirà al progetto con un libro fotografico che "non sarà un business" per lui ma un dono per Roma.

Incassato l'aiuto per le fontane, il sindaco di Roma rilancia con un appello per il restauro del Mausoleo di Augusto. I lavori costano 12 milioni, sottolinea, "quattro li ha messi il Mibac, quattro il Comune di Roma, ne mancano ancora quattro da trovare con sponsorizzazioni private".

GIORGIO ARMANI


Bocchese ad Armani: 

diventi console del sistema moda nel prossimo Governo







Michele Bocchese, presidente della Sezione Moda di Confindustria Veneto, ispirato dalle dichiarazioni di Giorgio Armani sulla situazione del tessile moda italiano, scrive al celebre stilista italiano per invitarlo a diventare portavoce per le aziende del comparto nei confronti del prossimo Governo. 

«La politica e chiunque ci governerà non può esimersi dal prendere in seria considerazione i rischi che vive il sistema tessile moda. Per il settore tessile-moda è fondamentale sig. Armani che una persona della sua esperienza e del suo carisma, riconosciuti nel mondo, prenda con forza e decisione posizioni pubbliche riguardo al nostro settore, da sempre trascurato dalla classe politica italiana, assumendo un ruolo di leadership», scrive Bocchese.Venezia – «È tempo che si inizi a pensare a una seria politica economica nei confronti di tutta la filiera della moda: è una necessità, e a questo punto anche un dovere per tutti coloro che fanno parte del settore. È il momento che i diretti interessati, portatori di esperienza concreta, diventino riferimento delle scelte politiche determinanti per il futuro del Made in Italy». «Facciamo appello alle sue parole quando dice – continua Bocchese nella missiva allo stilista - che non dare una mano a chi ne ha bisogno in questo momento storico sarebbe un suicidio». In un momento così critico per il nostro Paese e per il Settore Tessile/Moda in particolare, aggiunge ancora, «è fondamentale che una persona della sua esperienza e del suo carisma, riconosciuti in tutto il mondo, prenda con forza e decisione posizioni pubbliche riguardo al nostro settore, da sempre trascurato dalla classe politica italiana, assumendo un ruolo di leadership. Sarebbe estremamente utile – afferma - per tutti noi che facciamo parte di questo comparto che lei diventasse una sorta di Console del Settore Tessile Moda nel prossimo Governo (di qualsiasi colore possa essere) con l’opportuna influenza sulle decisioni e deleghe su questi temi che lei ben conosce. È arrivato il momento di mettere nero su bianco le criticità, le strategie e le necessità per riconfermare la produzione della moda italiana leader assoluta del mondo".«Stupisce e spaventa - continua il presidente Bocchese - che, in prossimità delle elezioni politiche, nessuno abbia mostrato un minimo di attenzione e propositività per un settore che da solo vale l’11% del valore aggiunto dell'intero comparto manifatturiero italiano, il 12% delle esportazioni nazionali, con un avanzo commerciale stimato in oltre 16 miliardi di Euro. Dobbiamo sottolineare, con stupore e enorme preoccupazione – conclude - che nessuno dei candidati a Primo ministro ha mai speso una parola di attenzione a questo fondamentale e trainante settore del mondo del lavoro italiano. Penso sia un errore gravissimo e credo che anche lei, signor Armani, condivida la stessa preoccupazione».

"Red carpet", tema di Limited/Unlimited



"Red carpet" 
è il tema della nuova edizione di Limited/Unlimited, la sesta, inaugurata il 27 gennaio al Tempio di Adriano. Al progetto, ideato e voluto da Silvia Venturini Fendi, presidente di Altaroma, partecipano 36 tra i più importanti designers e tra le più prestigiose maison del mondo. 


Uno dei pezzi esposti al Tempio di Adriano

Gli abiti da red carpet ci restituiscono ancora oggi, alcuni degli istanti più indimenticabili che costituiscono la storia della creatività italiana.

A.I.Gallery, designer in gallerie d'arte



A ogni edizione, A.I. Gallery, progetto di Altaroma nell'ambito di A.I. Artisanal Intelligence, a cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de' Navasques, sceglie una zona caratteristica di Roma dove siano presenti importanti gallerie d'arte capaci di ospitare per un giorno, insieme alle loro mostre, artigiani e artisti che creano moda.



Quest'anno è la volta del quartiere Parione, tra corso Vittorio Emanuele, via di Monte Giordano, via della Vetrina, Piazza Monte Vecchio e via Dell'Anima.

24 gennaio 2013

Gaultier, India gipsy e bollywood chic



L'India di Jean Paul Gaultier non é l'India che ci si aspetta di vedere organizzando un viaggio laggiù: un po' Bollywood, a metà tra tradizione e occidente, tra chic e pop, e un po' gipsy, con tocchi irriverenti e dettagli scherzosi, l'alta moda dello stilista francese è divertente, una folata diversa, meno impegnativa, in una rassegna della couture che mira alla perfezione.


 

Per chi avesse l'armadio talmente pieno di abiti importanti da voler spendere per qualcosa di diverso, ecco la zingara di lusso, in balze di pizzo e seta con camicia quasi militare, in tulle viola e macramé, in giacchini di suede abbondanti di frange. C'é perfino una Calamity Jane in versione India. Un patchwork coloratissimo da arlecchino per il completo pantalone, sandali con piattaforma-scultura a tinte forti, da portare anche sotto il tailleur elegante che mescola pizzo e serpente nero.

Lo smoking più bello è scollato a reggiseno per poi richiudersi al collo con finto pudore. Le gonne lunghe diventano a sirena, strette lungo le gambe e poi svolazzanti di sbieco, combinate con giacche corte ma con ricche volute. Oro da cioccolatino anche per il trench di pitone, velo colorato che diventa mantiglia poggiato su alte pettinature che liberano una lunga treccia. Dappertutto o quasi lo zainetto, anche in versione da sera, tutto ricamato di jais nero come la preziosa cotta tutta spacchi che ricopre - davvero poco - il vestito di tulle trasparente color carne.

C'é anche il classico abito bustier con reggiseno a coni e la gonna di tulle carne, ma più osé è il doppio pannello di seta viola trattenuto solo sulle spalle, che di profilo non lascia niente all'immaginazione. Nel finale, la sposa in crinolina solleva la grande gonna che nasconde quattro bambini che si mettono a correre ridendo sulla passerella: lei, sulle spalle, ha uno zainetto con una bambola nera. La moda di Gaultier vuole sempre essere politicamente corretta.

Chanel: due "spose" con un bambino


Un caso certamente no: il finale della sfilata Chanel è un chiaro messaggio di Karl Lagerfeld, direttore creativo della maison, a favore del matrimonio omosessuale, perfino con figlioletto. "Non capisco nemmeno questa discussione in Francia visto che già dal 1904 la Chiesa e lo Stato sono separati", ha commentato lo stilista a margine della sfilata. "Perché le persone che vivono insieme non possono avere la stessa sicurezza dei borghesi sposati? ". 


Lagerfeld si è detto invece "meno entusiasta" riguardo ai padri che "commissionano i figli a una donna". Per lo stilista di Chanel, "gli uomini dovrebbero adottare bambini che non hanno genitori". "Due madri già mi sembrano meglio di due padri - ha concluso - Un bambino senza madre è un po' triste". Poco più di quattro anni d'età, il biondo bimbetto che accompagnava le spose nella sfilata è nella realtà il figlioccio dello stilista, Hudson Kroening.

Valentino a Parigi, il giardino barocco



Un incantato giardino all'italiana, uno di quelli dove la la bellezza della natura nasconde un incredibile sforzo di progettazione e di cura, tra labirinti verdi e cancellate barocche che sembrano ricami: la collezione Valentino Haute Couture, in poche parole, è così. Una gioia degli occhi che suscita esclamazioni di stupore e nasconde, dietro la naturalezza e leggerezza dell'insieme, un impegno certosino con lavorazioni sempre più complicate. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli lo ammettono: stavolta hanno chiesto davvero l'impossibile al loro atelier di piazza Mignanelli, a Roma. Ma i due laboratori che lo compongono, con le rispettive 'premiere' e le 45 persone che ci lavorano (compresi dieci giovani tra i 23 e i 25 anni, bravissimi e assunti da poco) hanno fatto il miracolo perché è per questo che lavora la haute couture. 





Valentino HauteCouture, collezione P/E2013

Dunque un giardino magico, un tema "in linea con quello che si sta vedendo in questi giorni a Parigi, neanche ci fossimo telefonati!" scherza Maria Grazia. Ma poi spiega che, qui da Valentino, la natura è stata interpretata come forma superiore di espressione e di manualità umana: "abbiamo la fortuna di vivere in un paese con un incredibile patrimonio d'arte che crediamo debba riflettersi nel nostro lavoro. C'é la regalità della nostra cultura in questa collezione". Ed è vero: il robe-manteau panna, lavorato sul dorso come una cancellata di ferro battuto e quasi monacale sul davanti, incute perfino un po' di soggezione. Val la pena descrivere il lavoro, che abbiamo visto da vicino: sui disegni, ripresi dagli arabeschi barocchi, sono stati lavorati chilometri di 'piping', ovvero di tubicini sottilissimi di tessuto poi applicati a punto nascosto su vestiti e cappotti che non hanno fodera. Una esibizione di abilità che diventa miracolosa sulla cappa di tulle nero: la modella avanza nell'imponenza del lavoro che cela, sotto la trasparenza del mantello, un vestito di tulle avorio dove sono volati decine di uccellini ricamati, ognuno diverso dall'altro. Un sottoabito stampato a vago motivo floreale completa l'indimenticabile insieme. Non che siano dimenticabili, tuttavia, i completi da giorno, con il 'piping' che crea motivi rossi sull'avorio, con tailleur panna finemente lavorati a disegni di cancelli, sempre su un crepe double sottile di lana e seta. 


Valentino HauteCouture, un particolare

La sera, eclatante, svela il cappottino ricamato che si completa con l'abito di tulle e pizzo chantilly ma soprattutto gli abiti-labirinto dove le gonne a ruota sono state costruite e disegnate nel pizzo come fossero dei dedali di siepi di un lussuoso giardino. C'é anche un bosco, riprodotto da una romantica foto notturna e tutto realizzato con pizzi diversi, secondo l'estro e la maestria della 'premiere'. La silhouette quattrocentesca della 'robe' in ruches di tulle che sfiorano la caviglia, è sottolineata dalle foglie ricamate in canutiglie di madreperla e poi dipinte in una gamma dolcissima di verdi. Sono invece ricami di rafia le tracce che che rendono particolare un altro abito di tulle, stretto in vita e libero nella gonna di organza. Avorio, beige, bianco, acqua creano una atmosfera incantata mentre accenti di rosso sorprendono con modernità. Le scarpe sono tutte in tema, con pizzo e arabeschi di tubicini, un lavoro virtuosistico che ha dell'impossibile. Ma il tutto si traduce, questo è il vero miracolo, in una sfilata incantevole, dove la maestria artigianale non soffoca mai la leggerezza e l'eleganza, ma suscita continuamente un senso di stupore.

16 gennaio 2013

Animalier e tre top nella campagna di Roberto Cavalli


Roberto Cavalli presenta la nuova campagna pubblicitaria per la linea Donna pensata per la Primavera/Estate 2013.


Sono tre le top model ritratte da Mario Testino nella nuova campagna pubblicitaria della collezione donna primavera-estate di Roberto Cavalli, interpreti dello stile animalier che contraddistingue il brand: sono Isabeli Fontana, Malgosia Bela e Sui He.









Testino ha realizzato gli scatti nella Freemansons Hall di Londra, palazzo Art Decò degli anni Trenta, su progetto degli architetti H. V. Ashley e Winton Newman. Fanno da sfondo il pregiato marmo e una
 chaise longue vittoriana.

15 gennaio 2013

Uomo Milano A/I 2013-2014


Contaminazioni naturali nel bosco di Trussardi


Trussardi racconta una favola maschile tutta nel bosco. C'é il nuovo e c'é l'antico, le contaminazioni moderne sulla tradizione della casa, sfilano su un tappeto di foglie, lontano dalla vita professionale. Lo stilista turco Umit Benan si rifà alla visione moderna di Nicola Trussardi ma anche alle radici pellettiere del marchio che egli lanciò nella moda e nel nuovo lusso degli anni 80. Ora tutto è cambiato, ma resta un senso della mascolinità avventurosa e viaggiatrice che non teme le contaminazioni e le novità. 


Trussardi, collezione A/I 2013-2014

Ecco i lunghi cappotti con martingala in pelle, le mantelle 'macintosh' di cotone gommato color senape, le tasche a toppa di neoprene che sembrano prendere in giro la pelle che è il must della casa. I calzoni hanno l'agilità delle tute arricciate sul fondo perfino quando si accompagnano al capospalla formale in panno importante. I completi di velluto a coste grosse proteggono maglioni con colli esuberanti, la pelliccia è smitizzata dalla tela delle maniche a raglan. Nuances di bordeaux, blu, verde e senape, materiali compatti, voluminosi e mascolini. Accessori in primo piano: tracolle di cuoio grasso e vissuto, stivali da montagna e sport ma non disdicevoli in versione più formale.


Ferragamo nella pioggia con pelle gommata

Atmosfera notturna lavata dalla pioggia per la bella collezione metropolitana che Ferragamo ha presentato il 13 gennaio a Milano Moda Uomo. C'è un'atmosfera di classicismo rinnovato senza nostalgie da Massimiliano Giornetti, ma con rispetto per il corpo dell'uomo e la sua fierezza: gommature su pelle, ovvero il massimo della ricchezza non ostentata, cappotti in panno cashmere profilati di nappa, trench e blouson che danno ampiezza al busto giovane e maschio. Niente é come appare: il nero è un blu o un verde, il giaccotto è in nappa double face e ha la fodera di shearling rimovibile.

Ferragamo, collezione A/I 2013-2014

I punti evidenti della maglieria spessa sono come una corazzetta di neoprene, le giacche classiche vengono protette da blouson, la pelle diventa un materiale quasi tecnico per i trench corposi, stretti in vita dalla cintura. Sartorialità sottile invece per gli abiti a contrasto sotto i cappottoni. Un' unica forma di calzature, con una tripla suola tecnica a carrarmato, che si trasforma in stivali e nelle classiche derby allacciate. Notevoli le borse polivalenti e l'accostamento di cuoio gommato e naturale. Un particolare di cronaca: la passerella di catrame bagnato con abbondanti pozzanghere d'acqua fa credere ai primi ospiti che ci sia stata una infiltrazione d'acqua dal soffitto. Passata la sorpresa, e accolto il realismo scenografico con un sorriso, la collezione strappa sinceri applausi.

Iceberg: total black e forme geometriche

Geometrie di colore dipinte su una tela nera. Si ispira alle forme e alle regole del Bauhaus la nuova collezione uomo di Iceberg, con un fondo total black sul quale spiccano le tinte primarie, blu, giallo e rosso. Ma guai a chiamarla una linea colorata, come ha spiegato l'amministratore delegato e direttore creativo del brand Paolo Gerani: "Il colore è importante, ma gli abiti sono prima di tutto neri", una tinta inedita per il brand, che di solito preferisce utilizzare le sfumature del blu. La scoperta del fondo total black si sviluppa sulla maglieria, vero cuore della collezione, che mescola i materiali naturali insieme con quelli tecnici.


Iceberg, collezione A/I 2013-2014

Pare che un'intera seria di quadri di Piet Mondrian sia scesa in passerella a sfilare, colorando ogni dettaglio, persino le suole delle scarpe. La collezione è in bilico tra serietà ed estro, forse come riflesso del momento difficile dell'economia, che non sorride neanche alla moda. "Speriamo che passi in fretta questa fase - ha detto Gerani - soprattutto in Europa dove le cose vanno peggio. Io mi auguro che i nostri politici prendano spunto dalla creatività del Bauhaus al quale mi sono ispirato". In effetti un politico in prima fila c'era, perché Roberto Formigoni è tornato anche questa stagione ad applaudire l'amico stilista.

Frankie Morello veste l'uomo con marmo e parquet

Al bando i fiori, le righe e i grafismi con la collezione di Frankie Morello, presentata a Milano nella cornice di Milano Moda Uomo il 12 gennaio, la moda ruba forme e materiali all'architettura razionalista. Così i completi si ricoprono di marmo fiorentino, di parquet e di candide colonne, oppure diventano gli esterni delle case in mattoni newyorchesi, grazie al gioco delle stampe gobelin. 


Fabio Novembre sfila tra Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti

"Tutta la collezione nasce dall'argomento della mia tesi di laurea - ha spiegato uno dei due stilisti, Pierfancesco Gigliotti - l'idea dell'abito come architettura del corpo, come casa che deve accogliere chi la abita". Gli interni e gli esterni degli edifici si attaccano ai vestiti e l'effetto si fa tridimensionale con gli angoli delle t-shirt che paiono scatole. Poi compare la foto dello studio milanese dei due designer sulle felpe, posta lì "per ricordare quanto lavoro ci sia dietro a questi risultati - ha detto l'altro stilista, Maurizio Modica - una sorta di denuncia per chi copia la creatività altrui". 

Non a caso sono stati proprio Gigliotti e Modica ad aprire il defilé di Morello, vestiti di marmo, legno e spunti dalla West Village di New York. Ha sfilato per ultimo Fabio Novembre, personaggio in bilico tra architettura, moda e design, sfoggiando luna camicia ricoperta di specchi, per una volta vestendo letteralmente un pezzo di design.

Bottega Veneta: eleganti sottrazioni e tocchi dandy

Ricercatezza funzionale e ulteriormente semplificata: Bottega Veneta, che sfila con la collezione A/I 2013-2014 a Milano Moda Uomo, sottrae, talvolta elimina i revers che restano solo dei segni trompe l'oeil, nasconde i bottoni, usa l'accurata e sottile cucitura sul tessuto double come unico decoro. Tomas Maier fa dell'essenziale un valore aggiunto: le forme sono semplici mai banali, la regolarità urbana si fa notare, l'ispirazione sportiva del parka e della giacca-camicia diventa formalità disinvolta e impeccabile.

Bottega Veneta, collezione A/I 2013-2014

Serio non serioso questo stile che non i priva di tocchi dandy: osa il cappotto di pelouche e una palette di tinte che va dal cammello al rosa antico finendo perfino nel violetto e nel prugna. Nuovi i tessuti sale e pepe che sembrano pixel, per impeccabili completi da alternare con il blu scuro e il nero delle giacche in sottile crepe di lana double. Gli accessori, neanche a dirlo, sono perfetti e preziosi: shopping bag intrecciata, borsa da lavoro in coccodrillo e il tocco dandy delle 'Ghillies', che svelano dai vuoti delle stringature le calze disegnate e stampate.


Tom Ford ha aperto la sua seconda boutique a Parigi

Il secondo punto vendita parigino di Tom Ford è stato inaugurato al 376 di rue Saint-Honoré, all'incrocio con rue Cambon, nel primo arrondissement. Da metà dicembre, coabitano nello store il prêt-à-porter uomo e donna, insieme ai prodotti di bellezza, agli occhiali e al profumo, universo che vide nascere il marchio dello stilista texano rivelatosi all'interno del Gruppo Gucci. L'attività di questa prestigiosa vetrina, precedentemente occupata da Zegna, è stata affidata al distributore francese della griffe, Simon Ibgui, che ha già aperto una prima boutique Tom Ford Uomo su avenue François Ier.


Per la prima volta il womenswear Tom Ford viene venduto in Francia

Le novità di Tom Ford non si fermano qua, perché la maison ha festeggiato questa settimana la sua prima sfilata maschile a Londra. In quest'occasione, lo stilista ha rivelato alla stampa britannica i progetti di espansione del suo marchio nell'ambito retail. La griffe di lusso è oggi presente in 67 punti vendita nel mondo fra corner, negozi in proprio e partnership a Pechino, Beverly Hills, New York, Las Vegas e Milano. Presto toccherà a Londra, metropoli dove ha appena sfilato la sua collezione Uomo autunno-inverno 2013/2013 e dove è in preparazione l'apertura del primo flagship britannico di Tom Ford su Sloane Street.

Armani, chi vince aiuti chi dà risultati


"Lo Stato dia una mano a chi ha dato una mano allo Stato per tanti anni in Italia e nel mondo" dice Giorgio Armani, interpretando un'esigenza del settore moda dove convivono - ha ricordato lo stilista - grandi marchi e grandi risultati con imprese piccole e medie messe in difficoltà dalla crisi economica e dalle restrizioni del credito.


Giorgio Armani

"Chiunque vinca le elezioni e chiunque vada al governo deve dare una mano a chi sa dare buoni risultati per il Paese. Sarebbe un suicidio non dare spazio a un settore come la moda, che rende". "Ci sono molti modi per favorire un settore produttivo, uno dei primi è quello della politica del credito" ha sottolineato ancora Armani, invitando a "non dimenticare mai che ci sono delle grandi differenze tra la vita dei comuni mortali e di quelli straricchi". Lo stilista-imprenditore non è sceso nel merito delle scelte politiche e ha fatto solo una battuta: "se viene la sinistra non credo ci si debba vestire con la divisa di Mao!"



11 gennaio 2013

Pitti Uomo: lo sportswear in evoluzione

L'abbigliamento sportivo si evolve: a Pitti Uomo le aziende guardano al mondo dello sport per realizzare capi comodi e pratici, ma poi danno quel tocco in più con artigianalità, tessuti pregiati e lavorazioni che guardano al mondo sartoriale. 


www.pittimmagine.com/en/corporate/fairs/uomo.html

Mason's lancia una special edition degli iconici pantaloni, declinati in lane trattate, rigorosamente italiane. Le forme sono oversize, ma questo nuovo comfort parla la lingua dell'artigianalità: i capi sono realizzati da aziende del distretto pratese che usano ancora vecchi e preziosi telai e piccoli laboratori di tintoria. 

Anche US Polo punta su capi pratici e comodi, per uno stile che l'azienda stessa definisce "tailored sportswear": capi che s'ispirano al mondo sportivo del gioco del polo ma contraddistinti da fantasie check e a scacchi. Dal polo al rugby, passando per il calcio. 

Il brand Eden Park, che veste la nazionale italiana di rugby per l'abbigliamento formale, oggi aveva ospiti gli azzurri Mauro Bergamasco e Giovanbattista Venditti, perfetti interpreti di questo nuovo sportswear. Da Lotto Leggenda invece c'erano Luca Toni e Vittorio Brumotti per il rilancio dello storico modello di sneaker da running 'Tokyo' degli anni '80 e '90.

10 gennaio 2013

Ermanno Scervino incanta la platea di Palazzo Vecchio a Firenze

La sera del 9 gennaio Scervino ha sfilato per la prima volta a Firenze, la sua città, con tutti gli onori riservatigli come ospite speciale di questa 83/a edizione di Pitti Immagine Uomo. E lo stilista ha voluto rendere omaggio alla capitale del Rinascimento italiano, ricamando su maglie, abiti e piumini da sera il Giglio che ne è simbolo . 




Su una passerella in vetro fumé di 40 metri, allestita nel maestoso salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, hanno cosi' sfilato le collezioni uomo AI 2013/2014, di ispirazione sportswear couture, insieme alla pre-collezione donna per la stessa stagione. Uomo e donna uniti in passerella perché, ha spiegato lo stilista, voleva abbattere le divisioni sessiste usando anche gli stessi materiali, ma lavorandoli diversamente. La cornice, di assoluta eccezione, è stata resa più suggestiva ancora da una speciale illuminazione con proiezioni di dettagli degli affreschi monumentali di Giorgio Vasari, la Battaglia di Anghiari e la Battaglia di Cascina. 



L'uomo Scervino per la prossima stagione guarda alla matrice stessa del tayloring maschile, con eleganza, tocco giovane e humour, accostando tra loro materiali insoliti come il neoprene, la pelle, il pitone e i tessuti tecnici, il camoscio, mischiati a organze, chiffon e merletti nei capi femminili. Per lui, abiti dalle linee sottili, giacchette corte, pantaloni affusolati, uno charme anni '60 che non disdegna la cravatta portata sotto al maglione a V, lavorato tricot a rete, o al pullover raglan. I pantaloni in cotone stretch e il cappotto in casentino di maglia. 

I materiali s'intrecciano tra loro confondendosi: tessuti lucidi, laccati, camoscio e flanelle, pelle nera che sembra tessuto per cappotti e pantaloni, portati sotto al blazer lucido monopetto. Velluto total black bordato da gros per completi da sera. La donna ritorna a linee sinuose che disegnano il corpo. Ma la lunga sottoveste in seta azzurro polvere ricamata a jour su un fianco, è abbinata al parka in neoprene a uovo, bordato di pelliccia; la minigonna plissé in pitone e organza si porta con con il parka con cappuccio rifinito dal volpe.

Taglio vivo per flanelle e organze. Il cappotto color panna è goffrato a effetto piumino. La blusa evanescente di merletto contrasta con la gonna di pitone color cipria lavorato fino a dissolversi. Ricami di pelle a pois d'esprit su tubini, ajour floreali sugli abiti. La nuova bat bag è una clutch in pitone con il profilo del noto pipistrello dei fumetti in metallo attorno alla chiusura. Oltre 60 uscite, con 53 modelli/e, tutti top: Eva Riccobono, Sigrid Agren, Maryna Linchuk, Cora Emmanuel, Olga Sherer, Vika Falieva, Zuzanna Bijoch, Marine Delleuw; tra i modelli, Ryan Taylor, lo statuario brasiliano Rodrigo Braga, Sebastian Lund, Marlon Teixeira, Jacey, Sacha Mbaye, Dae Na, Patrick O'Donnell. In platea, oltre al sindaco di Firenze Matteo Renzi e a sua moglie Agnese, grande presenza della nobiltà fiorentina.