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24 gennaio 2013

Valentino a Parigi, il giardino barocco



Un incantato giardino all'italiana, uno di quelli dove la la bellezza della natura nasconde un incredibile sforzo di progettazione e di cura, tra labirinti verdi e cancellate barocche che sembrano ricami: la collezione Valentino Haute Couture, in poche parole, è così. Una gioia degli occhi che suscita esclamazioni di stupore e nasconde, dietro la naturalezza e leggerezza dell'insieme, un impegno certosino con lavorazioni sempre più complicate. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli lo ammettono: stavolta hanno chiesto davvero l'impossibile al loro atelier di piazza Mignanelli, a Roma. Ma i due laboratori che lo compongono, con le rispettive 'premiere' e le 45 persone che ci lavorano (compresi dieci giovani tra i 23 e i 25 anni, bravissimi e assunti da poco) hanno fatto il miracolo perché è per questo che lavora la haute couture. 





Valentino HauteCouture, collezione P/E2013

Dunque un giardino magico, un tema "in linea con quello che si sta vedendo in questi giorni a Parigi, neanche ci fossimo telefonati!" scherza Maria Grazia. Ma poi spiega che, qui da Valentino, la natura è stata interpretata come forma superiore di espressione e di manualità umana: "abbiamo la fortuna di vivere in un paese con un incredibile patrimonio d'arte che crediamo debba riflettersi nel nostro lavoro. C'é la regalità della nostra cultura in questa collezione". Ed è vero: il robe-manteau panna, lavorato sul dorso come una cancellata di ferro battuto e quasi monacale sul davanti, incute perfino un po' di soggezione. Val la pena descrivere il lavoro, che abbiamo visto da vicino: sui disegni, ripresi dagli arabeschi barocchi, sono stati lavorati chilometri di 'piping', ovvero di tubicini sottilissimi di tessuto poi applicati a punto nascosto su vestiti e cappotti che non hanno fodera. Una esibizione di abilità che diventa miracolosa sulla cappa di tulle nero: la modella avanza nell'imponenza del lavoro che cela, sotto la trasparenza del mantello, un vestito di tulle avorio dove sono volati decine di uccellini ricamati, ognuno diverso dall'altro. Un sottoabito stampato a vago motivo floreale completa l'indimenticabile insieme. Non che siano dimenticabili, tuttavia, i completi da giorno, con il 'piping' che crea motivi rossi sull'avorio, con tailleur panna finemente lavorati a disegni di cancelli, sempre su un crepe double sottile di lana e seta. 


Valentino HauteCouture, un particolare

La sera, eclatante, svela il cappottino ricamato che si completa con l'abito di tulle e pizzo chantilly ma soprattutto gli abiti-labirinto dove le gonne a ruota sono state costruite e disegnate nel pizzo come fossero dei dedali di siepi di un lussuoso giardino. C'é anche un bosco, riprodotto da una romantica foto notturna e tutto realizzato con pizzi diversi, secondo l'estro e la maestria della 'premiere'. La silhouette quattrocentesca della 'robe' in ruches di tulle che sfiorano la caviglia, è sottolineata dalle foglie ricamate in canutiglie di madreperla e poi dipinte in una gamma dolcissima di verdi. Sono invece ricami di rafia le tracce che che rendono particolare un altro abito di tulle, stretto in vita e libero nella gonna di organza. Avorio, beige, bianco, acqua creano una atmosfera incantata mentre accenti di rosso sorprendono con modernità. Le scarpe sono tutte in tema, con pizzo e arabeschi di tubicini, un lavoro virtuosistico che ha dell'impossibile. Ma il tutto si traduce, questo è il vero miracolo, in una sfilata incantevole, dove la maestria artigianale non soffoca mai la leggerezza e l'eleganza, ma suscita continuamente un senso di stupore.

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