Gli abiti di Schubert, Dior, Pucci, Galitzine, Balmain, Chanel, sono alcuni dei capolavori dei grandi couturier che assieme ai costumi di scena di importanti film e spettacoli sono stati protagonisti della mostra di AltaRoma.
A.I. Artisanal Intelligence, "From Costume to Couture" - L'Arte e l'Artigianato nella Sartoria Farani, a cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de Navasques, rimasta aperta fino al 27 gennaio nella sede della storica sartoria.
Il rapporto tra il costume e la moda, le ispirazioni che legano due tra i settori di produzione creativa più importanti del nostro paese, è al centro della mostra che espone abiti autentici assieme ai costumi, il lavoro del couturier e del costumista, come se si specchiassero attraverso le loro creazioni messe a confronto.
La Sartoria Farani possiede un'importante collezione di abiti e ha realizzato da oltre 50 anni i costumi per registi come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini o Peter Brook. Nota per le sue capacità di sperimentare e di saper realizzare con ogni mezzo i sogni più visionari di registi e costumisti, in questa occasione oltre a esporre il dialogo tra abito e costume di scena, ospita i lavori di giovani artisti, fashion designer e artigiani capaci di realizzare manufatti creativi unici nei materiali e nelle tecniche.
Prima Piero Farani e ora Luigi Piccolo dirigono un laboratorio/fabbrica dove il costume si cuce e si salda, dove i sarti sono in grado di tradurre l'immaginario di registi e costumisti inventando materiali nuovi o utilizzando tecniche artigianali. Tale capacità si deve anche alla collezione di abiti dal 1700 a oggi.
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