A qualcuno piace il classico, anzi l'abito formale reinventato guardando ai codici dell'eleganza British. Sono le aziende più legate alla sartorialità a rilanciare il vestito maschile a Pitti Uomo n.85, riscoprendo forme e tessuti, con l'ottica dei tempi e dei luoghi dove si muove l'uomo metropolitano.
Così Lardini punta a tessuti soffici come il jersey e la flanella per giacche dalla vestibilità slim ma confortevoli, e pantaloni morbidi. Non solo, qui la giacca maschile diventa reversibile, come il cappotto, realizzati entrambe in tessuti classici da un lato tanta unita e dall'altro fantasia. La giacca è priva di costruzioni nella linea Easy, dove predominano tessuti lavorati e colori brumosi, da campagna inglese. I materiali variano dalle lane pregiate, agli Shetland fino alle lane Bouclé lavorate ad anellini in rilievo. Nuovo il disegno Regimental sulla giacca in lana, con righe a bande larghe che richiamano lo stile college. La giacca in maglia si veste da sera: revers sciallati, bordatura rigorosamente nera con bottone ricoperto come lo smoking. Il gilet dal taglio classico, in nylon trapuntato, diventa capo multiuso da portare sotto l'abito o con lo spezzato. Il cappotto della linea Archivio dagli importanti revers si allunga e il collo, in morbido astrakan, è staccabile. Nonmana nella giacca classico la tasca per riporre il cellulare.
La collezione Gabriele Pasini punta sui tessuti d'antan come il gobelin, che viene declinato in ciniglia sovrastampata o in tessuto garzato monocromatico con trame a rilievo e rinnova i capi classici e la sera, come la giacca smoking gobelin in ciniglia sovrastampata Galles, bordata di raso. Il cotone cerato delle tute da lavoro è usato nelle giacche sartoriali e il mimetico è ottenuto da un jacquard sfumato stampato su tessuto tecnico. Tessuti legnosi di gusto retrò e volumi morbidi si incontrano in un gioco che punta a rivoluzionare lo stile anni 70 negli abiti tre pezzi in tinte degradè; nelle giacche jersey dai colori verde mela o viola pallido camouflage; nei pantaloni a vita alta con pences, realizzati in flanelle sfumate, in drapperie jacquard e, se cargo, in micro pied de poul e rigati.
Massimo Rebecchi rilegge i codici classici del capo per eccellenza del guardaroba maschile: un mix dinamico di elementi contrastanti che dà vita ad un nuovo ibrido, dandy e militare, dedicato a un ribelle misurato. II focus è su una silhouette sartoriale su tagli, costruzioni e struttura: la giacca ha bottoni rubati ai loden e tasche applicate, l'enfasi è sulla texture in lana cotta. Il risultato è un capo destrutturato dallo spirito audace e sfrontato, pensato per un uomo sicuro di sé che non teme di esprimere se stesso.
Infine, Domenico Tagliente riscopre gli anni'80 e le giacche doppiopetto con i revers larghi, mentre Paoloni prosegue sul fit asciutto dei pantaloni ma crea contrasto con capispalla morbidi e avvolgenti. Massimo Rebecchi gioca con i contrari e con i pezzi classici del guardaroba maschile in cui il taglio classico e l'ispirazione inglese vengono mixati con saggezza a capi casual riuscendo a creare un look ricercato. Velluti lisci, precisi tagli sartoriali per le dinner jacket, raffinate e proposte anche in tessuti lucidi. Ma anche fantasie jaquard su ridotti revers dal taglio retro nei tessuti broccati e stampe geometriche nei capispalla da cocktail.
Nessun commento:
Posta un commento