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23 gennaio 2014

I vestiti e gli oggetti d'arte di Elsa Schiaparelli venduti all'asta a Parigi


Cappotti di pelliccia abiti, bolerini, tuniche, dipinti e oggetti d'arte appartenuti alla leggendaria Elsa Schiaparelli saranno venduti all'asta il 23 gennaio da Christie's a Parigi, in piena settimana della moda, manifestazione caratterizzata dal ritorno sulle passerelle della casa di moda italiana che la stessa Schiaparelli fondò nel 1927.

Alcuni modelli vintage di Schiap' all'asta da Christie's. Foto: AFP/Bertrand Guay.

E' l'attrice americana Marisa Berenson, nipote della sarta scomparsa 40 anni fa, che ha deciso di separarsi da questi tesori che vuole "condividere", "perché le persone che apprezzano la moda e l'arte conoscono mia nonna e continuano ad ispirarsi al suo universo", ha confidato la Berenson presentando la collezione. Vestita lei stessa con la copia di un pullover "sportswear" a strisce bianche e blu, creato da sua nonna in esilio negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, La Berenson ha raccontato "questo universo molto eclettico, surrealista, alimentato dai viaggi e dai numerosi artisti conosciuti da Elsa Schiaparelli: Salvador Dalì, Man Ray, Jean Cocteau, Christian Bérard, Alberto e Diego Giacometti, Marcel Vertès". Quello di una "donna libera", che fu uno dei simboli del rinnovamento della moda negli anni 30 e il cui nome resta soprattutto associato a un colore, il rosa fucsia "shocking", che ha anche dato il suo nome a vari profumi di sua creazione. Una creatrice "che ha rivoluzionato la moda negli anni 30 utilizzando chiusure lampo, plastica e tutti i nuovi materiali disponibili all'epoca, e che ha ispirato numerosicouturiers, fra i quali Givenchy", ha ricordato Pat Frost, direttrice del dipartimento moda di Christie's. Dietrich, Hepburn, Crawford... La collezione sarà dispersa in 180 lotti dal valore totale di 800.000 euro (circa 1,1 milioni di dollari). Essa si compone di vestiti indossati da molte icone dell'età dell'oro di Hollywood (Marlene Dietrich, Katharine Hepburn, Ginger Rogers, Joan Crawford...) e da capi personali sartoriali ed etnici (tuniche cinesi, persiane, islamiche, caftani) oltre che dei dipinti, degli oggetti d'arte e alcuni mobili. Tra loro, alcuni capi-faro, tra cui una camicetta di seta viola ricamata di stelle e costellazioni dal celebre Lesage, messi all'asta fra i 25.000 e i 30.000 euro; un gilet bordato di perle con motivi di cavalli da rodeo, ispirato da un viaggio in Texas, (10.000/12.000 euro) e un lampadario in bronzo del 1936 firmato Alberto Giacometti (60.000/80.000 euro). "Tutto questo riflette quello che lei era, una donna estremamente moderna, libera, che scriveva poemi erotici", ha proseguito Marisa Berenson. "Aveva lasciato la sua casa molto presto con la volontà di sfuggire agli stretti codici della sua famiglia aristocratica. Voleva esprimersi in un altro modo e aveva tanta fantasia", ha aggiunto l'ex modella che interpretò la contessa Lady Lindon nel celebre film "Barry Lyndon" di Stanley Kubrick. Questa fantasia, ha detto la Berenson divertita, "l'aveva spinta ad infilarsi dei semi nelle narici e nelle orecchie per coltivarvi dei fiori, perché lei si trovava brutta". Schiap', grande rivale di Coco Chanel, amava vestirsi e indossare costumi in tutte le circostanze, ha proseguito Marisa Berenson. "Anche quando era da sola e guardava la sua televisione posta su alcuni grandi dizionari Larousse, la sera si cambiava", vestendosi di un kimono o di una tunica ricamata d'oro nella sua casa tunisina di Hammamet. "Era una surrealista con un grande senso dello humour", ha aggiunto l'attrice, mentre Meredith Etherington-Smith, di Christie's, ha ricordato al pubblico come Schiap' fosse addirittura arrivata a una festa "travestita da ravanello venendo attaccata da alcuni uccelli". Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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