In alcuni momenti sembra quasi un prêt-à-porter la collezione di alta moda tutta buchi di Christian Dior. Il direttore artistico Raf Simons la definisce astratta e dice che si è "concentrato su un'idea di intimità per rendere un gioco complesso di trasparenze e un approccio contemporaneo al pizzo e al ricamo".
Il risultato è una sfilata di 52 uscite molto traforate, con tessuti trattati con lavorazione à-jour, con piccoli oblò ritagliati, asole e fessure, su bianco e nero. Perforati come paglia di Vienna l'abito e soprabito senza maniche, tutto pieghe e buchi il vestito t-shirt che scivola da una spalla. Tailleur pantaloni neri con giacca bar stretta in vita e con manica larga e corta sopra i polsi. Bianco e nero accoppiati per il completo bucherellato e per l'abito-sottoveste con sopragonna.
I vestiti lunghi si arrotondano a tulipano nella gonna ed è come se i ritagli dei tessuti bucati diventassero petali per gli abiti da sera. Non manca un disegnino sul bustino dell'abitino, mania di Raf Simons quella di dipingere figurine. Sotto le gonne corte le scarpe come mocassini d'argento borchiati da cui parte una sorta di giarrettiera maschile che si ferma come un segno grafico sotto il ginocchio.
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