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30 giugno 2014

Philipp Plein, l’inarrestabile ascesa di un fenomeno




Sfilate spettacolari, boutique in marmo e cristalli, un teschio tempestato di pietre come emblema iconico… Con uno stile rock un po’ trasgressivo Philipp Plein s’impone da qualche stagione come nuovo fenomeno del pianeta moda. A 36 anni lo stilista businessman tedesco, che ha installato la sua maison in Svizzera, è riuscito a fare del suo nome un marchio riconosciuto, che compratori e redattrici di moda seguono con sempre maggiore attenzione. 

Philipp Plein e il rapper americano Theophilus London a Milano, nel giugno 2014

Lo stilista di Monaco di Baviera ha debuttato nel 1998 nel design, realizzando arredamenti in pelle di coccodrillo. Il successo è tale che abbandona gli studi di giurisprudenza per lanciare nel 2004 la prima collezione di prêt-à-porter, che si arricchisce nel corso delle stagioni con accessori, calzature e gioielli. Philipp Plein reinventa un nuovo lusso con un tocco anticonformista che seduce il pubblico. Le tre linee per uomo, donna e bambino, prodotte in Italia, riscuotono velocemente un grande successo. Viene aperto il primo showroom a Milano nel 2009, dove Philipp Plein sfila dal 2013 con le collezioni sia da donna che da uomo, seguito da Hong Kong nel 2010 e New York nel 2013. Oggi il marchio, totalmente indipendente, è presente in 64 Paesi, con un fatturato che è balzato dai 8 milioni ottenuti nel 2008 agli oltre 200 milioni previsti per il 2014.
Un look Philipp Plein Uomo per l'estate 2015

"La sfilata di Philipp Plein è stata una delle rare ad averci fatto divertire durante la settimana della moda di Milano dedicata all'uomo", afferma un compratore tirando le somme della Fashion Week conclusasi martedì 24 giugno. "La sua collezione faceva pensare al Versace degli anni d'oro, con capi di forte impatto, rimanendo nel contempo molto moderati e portabili anche di giorno", aggiunge un altro buyer. Sull’invito si avvertiva già lo spirito dello show-evento, con uno squalo che proclama a bocca spalancata: "Mordimi". Philipp Plein non poteva di sicuro far meglio per catturare lo spirito del tempo, anticipando l’ormai noto morso dato in pieno Mondiale dall'attaccante uruguaiano Luis Suarez sulla spalla del giocatore italiano Giorgio Chiellini.
La sfilata spettacolo di Philipp Plein a Milano il 21 giugno 2014

La sfilata della collezione Uomo per la prossima estate ha entusiasmato il pubblico, meravigliato dalle prodezze del rapper americano Theophilus London mentre, cantando, attraversava in jet ski la piscina, intorno a cui sfilavano i modelli. Gli show di Philipp Plein, che si concludono sempre con grandi party, sono ormai diventati il momento cult delle Fashion Week. Dalle passerelle trasformate in casino ai modelli che sfilano armati fino ai denti, non mancano mai spettacolo e soprese. “Stiamo lavorando a creare un marchio con un’identità precisa. Ovviamente non posso reinventare la moda. Ma cerco di vendere un sogno. Noi rappresentiamo la nuova generazione. Cerchiamo di farci un posto tra i brand che dominano il mercato da anni. L'unico modo per sopravvivere è quello di proporre un nuovo sogno in una maniera diversa. Ovvero in un modo molto più simpatico e vicino ai clienti", spiega Philipp Plein incontrato durante la Fashion Week in occasione dell’apertura della seconda boutique a Milano.
Il nuovo indirizzo di Philipp Plein a Milano in Via Montenapoleone

Lo spazio di 150 m2 è situato in Via Montenapoleone 23, nel cuore del Quadrilatero, non lontano dal primo negozio milanese di Philipp Plein, inaugurato nel settembre 2012 in Via Della Spiga. Da quando ha aperto il suo primo negozio, a Montecarlo nel 2009, il brand ha notevolmente accelerato l’espansione retail negli ultimi quattro anni. "Abbiamo 38 punti vendita e prevediamo di aprirne altri 26 entro la fine dell'anno", indica il direttore commerciale Ennio Fontana. In programma, una grande apertura a New York su Madison Avenue, ma anche a Beverly Hills, Mosca, Beirut e 7 negozi in Corea.
Un look Philipp Plein Donna, inverno 2013-14

"In Francia, ci apprestiamo a triplicare la superficie del negozio di Montecarlo, che si estenderà a 300 m2. Abbiamo dei buonissimi riscontri anche nel nostro negozio di Parigi aperto lo scorso settembre (2013) in rue de Rivoli al n° 238. Verrà ampliato anch’esso, aggiungendo altri 150 m2 agli attuali 120 m2", prosegue. Gli ottimi risultati ottenuti in alcuni multimarca del quartiere di avenue Montaigne e degli Champs-Elysées potrebbe spingere il marchio ad aprire un secondo negozio a Parigi. In Francia, il brand conta altri tre punti vendita: a Cannes, Saint-Tropez e Courchevel.

Di 

Sarli: per il rilancio, una nuova sede e il ritorno di Rocco Palermo




Sarli Couture punta a un rilancio internazionale della maison, richiamando alla guida dell'ufficio stile il designer Rocco Palermo, collaboratore per circa venti anni del fondatore dell'atelier Fausto Sarli e con una nuova sede a Roma, che dall'indirizzo di sempre in Via Gregoriana si sposta in Via Due Macelli, a poche centinaia di metri di distanza.

Massimo Anselmi, amministratore unico e socio di maggioranza di Sarli Couture - Foto: Ansa

La storica maison rilevata dall'imprenditore aretino Massimo Anselmi, amministratore unico e socio di maggioranza del brand, inoltre presidente e titolare del gruppo orafo di Arezzo, Chimera (attivo nel settore degli accessori e dei gioielli di alta gamma con marchi propri, come Calgaro recentemente acquisito, e produttore per brand prestigiosi come Balmain, Dior, Lanvin e Swarovski), è in cammino verso il rilancio. "L'obiettivo - spiega Anselmi - è quello d'inserire la storica firma del couturier Fausto Sarli in un circuito internazionale; da qui la scelta di aprire lo showroom di Milano, proprio per sostanziare questo processo. Roma si conferma invece una vetrina per l'immagine e non solo. E' proprio nella capitale sarà infatti realizzata la nuova 'Casa Sarli', dove si concentrerà ricerca e sperimentazione sulla couture, il nuovo atelier e la prima boutique Sarli, con sei vetrine su strada, che renderanno visibili i valori di stile e l'alta qualità del nuovo progetto Sarli". Il primo appuntamento del nuovo corso sarà la sfilata del 12 luglio sulla passerella che apre la rassegna di AltaRoma, che segnerà "l'importante ritorno per la sartoria", sottolinea Anselmi, di Rocco Palermo alla guida stilistica dell'atelier. "Subito dopo si lavorerà sulla preparazione del concept della nuova Casa Sarli, e sul trasferimento dello storico atelier di Via Gregoriana al nuovo indirizzo" aggiunge l'imprenditore. Lo spazio, oltre 1.000 mq, tra Via dei Due Macelli e Via di Capo Le Case, ospiterà la sartoria, gli uffici direzionali e la show room, mentre la boutique al piano terra, sarà collegata alla sartoria, e resterà il vero cuore della Casa Sarli. "Per la 'Casa Sarli' - aggiunge Anselmi - dopo l'apertura dello showroom di Santo Spirito a Milano, questo è il primo passo importante. Si tratta di un intero palazzo che stiamo ristrutturando. I lavori interni sono già partiti ed auspichiamo di poterlo inaugurare entro settembre". Questo il primo step della svolta che Anselmi ha voluto dare al progetto assieme alla ristrutturazione interna dell'azienda, con un passaggio da una struttura a regime familiare ad un'azienda strutturata. Inoltre, per completare l'offerta della boutique e affacciarsi sui mercati internazionali è stata presentata come test, la 'numero 0' di una linea di prêt-à-couture, una linea di alta qualità unita alla possibilità di poter scegliere tra più taglie. La collezione è stata presentata a febbraio nel nuovo showroom Sarli in Santo Spirito, seguita a maggio dalla presentazione della Collezione Sarli Sposa. Completano l'offerta gli abiti da cocktail, una linea di accessori, borse, calzature e gioielli, questi ultimi realizzati proprio da Chimera. Anche a livello distributivo, il progetto ha alte ambizioni e prevede aperture di monomarca a Parigi e nei mercati arabi, in particolare a Dubai. La distribuzione wholesale sarà molto selettiva e prevede un posizionamento in non più di 20 negozi top in Italia. I mercati d'interesse sono Cina, Giappone, USA e Russia. Un rafforzamento del management completerà il rilancio sul quale "sono già stati investiti - conclude - circa 5 milioni di euro".

Brooks Brothers arruola Zac Posen




Brooks Brothers, il marchio di abbigliamento più antico d'America (1818), ha annunciato che Zac Posen, l'ex enfant prodige della moda a stelle e strisce (cominciò la carriera a 16 anni) è stato nominato direttore creativo delle collezioni donna e accessori.

Zac Posen (nella foto Ansa) disegnerà la linea donna e gli accessori per il brand di Del Vecchio.

In questo nuovo ruolo, Posen dirigerà l'attuale progettazione del marchio per le collezioni femminili, ma influirà anche su altri settori, tra cui lo sviluppo del brand. La sua prima collezione per Brooks Brothers debutterà nel 2016.

Nike realizza forti guadagni grazie alle buone vendite registrate



Il gruppo statunitense di articoli sportivi Nike ha annunciato giovedì un incremento dei suoi utili annuali e trimestrali, grazie alle forti vendite ottenute e a una tassazione più flessibile.

Nike su un buon ritmo. Foto: Nike.

Sulla totalità dell'esercizio fiscale 2013/2014, chiuso a fine maggio, il suo utile netto è aumentato del 9%, a 1,97 miliardi di euro (2,69 miliardi di dollari), secondo quanto indicato da un comunicato dell'azienda nordamericana. Nel solo quarto trimestre (marzo, aprile e maggio), il suo utile netto è progredito del 5,4%, a 512 milioni di euro, secondo il comunicato. Queste performance si traducono in un utile per azione, esclusi elementi eccezionali, e riferito agli Stati Uniti, di 2,97 dollari sull'anno, vale a dire esattamente la previsione degli analisti, e di 78 centesimi, cioè 3 centesimi in meglio di quanto anticipato. Nike ha potuto contare sui suoi classici: le vendite dei modelli di calzature dedicati alle stelle del basket (Lebron James, Kobe Bryant e Kevin Durant) sono cresciute ancora. I ricavi provenienti dalle scarpe sono cresciuti dell'11% in totale sulla totalità dell'esercizio. Il fatturato totale del gruppo dell'Oregon ha così superato la previsione media degli analisti, sia su tutto l'anno che sull'ultimo trimestre, arrivando alla cifra di 20,4 miliardi di euro sulla totalità dell'anno (+10%) e a 5,4 miliardi nel trimestre (+11%), contro rispettivamente i 20,3 miliardi e 5,39 miliardi attesi. Il marchio dello Swoosh precisa anche di aver beneficiato di aliquote fiscali meno penalizzanti, che gli hanno permesso di neutralizzare un incremento dei costi commerciali legato alle operazioni di marketing sostenute per i Mondiali di calcio in corso di svolgimento in Brasile. Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

Lo Chic conferma due sessioni nel 2015




Gli organizzatori dello Chic, ribattezzato China International Fashion Fair, stanno preparando attivamente l'annata 2015. Come già annunciato, il salone cinese dell'abbigliamento lascia Pechino per Shanghai. Uno spostamento importante, dopo più di 20 anni passati nella capitale dell'Impero di Mezzo.

La futura fiera si estenderà su 400.000 metri quadrati.

Di passaggio a Parigi, nell'ambito di una tournée di promozione europea, che transiterà soprattutto dalla Spagna e dalla Germania, Jordan Zeng, responsabile dello Chic all'interno del China World Trade Center, co-organizzatore, ha confermato che terrà due sessioni nel 2015. Abitualmente, il salone si svolgeva solo una volta all'anno, a fine marzo. Il mercato in evoluzione, i potenziali visitatori, fra i quali i multimarca e gli e-retailer, hanno ormai bisogno di un appuntamento per lavorare sulle collezioni primavera-estate. Questa edizione dovrebbe svolgersi in settembre o in ottobre, ma la data precisa è ancora da confermare. Nel frattempo, la conferenza dello Chic ha rappresentato l’occasione per ricordare i diversi periodi della fiera. Dal 1993 al 1999 fu un salone dedicato alla promozione dei marchi nazionali, dal 2000 al 2010 vi fu un periodo di espansione con i partner in franchising e dal 2010 al 2014 la crescita di gamma della sua offerta. A partire da adesso, si apre dunque una nuova era, con una segmentazione dell'offerta del salone più orientata sullo stile. L’organizzazione dell'appuntamento, che punta su 1.200 marchi, di cui 500 internazionali, contro i 1.086 del marzo 2014, risponde alla formula sintetica dell'8+4+1. Il numero “8” indica i segmenti tradizionali, che sono i padiglioni internazionali, l'uomo, la moda femminile, la contemporanea, la pelle, la moda bambino, gli accessori e infine le risorse annesse alla moda. Vi si aggiungono 4 spazi che sono destinati a svilupparsi in futuro: 'Star World', 'Designers Gallery', 'Sourcing Fashion' e 'Link Future', per le nuove tecnologie. E infine, il numero “1” ricorda l’integrazione dello Chic Young Blood, la manifestazione di moda giovane, alla fiera-madre. Quest'ultimo era stato lanciato nel 2011 e in ottobre, proprio per preparare i buyer a visitare anche due appuntamenti all'anno. Dal 18 al 20 marzo prossimi, in contemporanea con Intertextile, lo Chic occuperà 100.000 metri quadrati del nuovo centro fieristico, vale a dire solamente un quarto di quella che sarà senza dubbio la fiera più grande dell'ex Impero Celeste. Jordan Zeng non esclude di invitare dei saloni stranieri a trovare un punto d'appoggio all'interno dello Chic, ma per ora nessuna decisione sembra essere stata presa. Così, un anno, gli americani di ENK avevano organizzato un salone collettivo. Contemporaneamente, lo Chic parla anche di un'esperienza a 360 gradi per i visitatori, con, oltre al salone, il China Fashion Business Forum, il China Fashion Annual Award, e ancora la visita di aziende e/o stabilimenti. Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Il vero e il falso sulla cellulite: non scompare ma si trasforma




La cellulite non va mai via, neanche quando gli ormoni estrogeni, ritenuti i principali responsabili della ritenzione idrica femminile, calano la loro attività per l'arrivo della menopausa. Piuttosto si trasforma e può farsi sentire provocando dolore al tatto, se non è stata ridotta negli anni precedenti.

Foto: Ansa

Trattamenti estetici, massaggi, creme 'adipocinetiche' e al sale, oltre allo sport fra le strategie più efficaci per tenerla a bada. Del 'vero e il falso' sulla pelle a buccia di arancia ne hanno discusso ricercatori e farmacisti in occasione del meeting dedicato ai più comuni disturbi estetici del corpo, organizzato dal Gruppo Cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche e svolto in occasione del Cosmofarma, fiera del mondo delle farmacie tenutasi il mese scorso alla fiera di Bologna. Ha spiegato Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica e responsabile dermatologia al Complesso integrato Columbus: "Invecchiando i tessuti non ricevono più l'apporto degli ormoni estrogeni e tendono a indurirsi e quella che in gioventù era una cellulite morbida diventa un pannicolo più duro, il difetto si consolida virando verso la patologia fibrotica che può anche spesso dare dolore al tatto, per questo non andrebbe trascurata da giovani". Gli esperti riuniti a Bologna promuovono i macchinari per l'adipoclasia ad ultrasuoni, a base di ultrasuoni, elettrolipolisi e ionoforesi. Spiega Celleno: "Distruggono le pareti degli adipociti e riducono la ritenzione di grasso. L'applicazione di campi magnetici permette di stimolare i tessuti sottocutanei e migliorane il profilo. Anche la radiofrequenza migliorare la lassità che spesso accompagna l'aspetto delle gambe in presenza di cellulite, soprattutto dopo dimagrimenti e in menopausa". Secondo i dati presentati a Bologna da Cosmetica Italia, il fatturato dei prodotti per il corpo, inclusi gli anticellulite, i rassodanti e gli emollienti, ha raggiunto i 444 milioni di euro nel 2013, pari al 25% di tutti i cosmetici venduti nelle farmacie. "Le creme anticellulite contribuiscono a ridurre la lassità dell'epidermide e stimolano una maggiore attività fisiologica del tessuto. Se spalmate ogni giorno con un massaggio alle gambe dal basso verso l'alto di almeno 10 minuti, danno effetti più apprezzabili". Le nuove creme sono dette 'adipocinetiche' perché contengono ingredienti che stimolano il metabolismo endogeno dei grassi e la microcircolazione nei tessuti, come la caffeina, l'ippocastano e la centella asiatica. "Nuovo l'impiego del sale, di differenti origini, che agisce per gradiente osmotico, richiamando l'acqua dei tessuti e ad effetto antiedema", spiega Celleno. Bocciate le diete drastiche, meglio eliminare i grassi di troppo e muoversi di più "L'attività fisica è meglio della dieta - spiega Celleno - perché è uno stimolo maggiore per il tessuto cutaneo. Fare le scale o lo step gli esercizi più stimolanti. Attenzione infine ai farmaci, molti facilitano la ritenzione idrica".

Gosha Rubchinskiy ha debuttato nel calendario parigino




Gosha Rubchinskiy ha fatto un esordio davvero notevole nel programma parigino della moda maschile in questa stagione. La sua nuova linea ha sfilato davanti a un pubblico mattutino che comprendeva fra gli altri Sarah Andelman (Colette), Carol Song (Opening Ceremony) e Guillaume, Anaïs e Romain, il giovane trio frenchy di The Broken Arm, i quali hanno applaudito in blocco il designer, che acquistano con successo.

Il primo défilé parigino di Gosha Rubchinskiy (DR)

Sempre infusa dello spirito ribelle e giovanile che ha sedotto i suoi rivenditori in tutto il mondo, la nuova collezione s'intitola "Arctica", tema per il quale Rubchinskiy ha addirittura ideato uno specifico logo, apposto su diversi capi della stagione: fra hoodiese vestiti sportswear rétro dai colori flashy o stampati camouflage e capi ricchi di dettagli utili, con ai piedi dei modelli le calzature nate dall'ultima collaborazione fra Gosha Rubchinskiy e i marchi di footwear Vans e Camper. Il marchio è oggi venduto in 25 punti vendita nel mondo, fra i quali Oki-Ni, Opening Ceremony, Colette, Liberty, I.T. e The Broken Arm. E Comme des Garçons, che da due anni garantisce il proprio supporto a questo prodigio street venuto dal freddo, cura la sua distribuzione e con questa nuova stagione punta almeno a raddoppiare la rete di negozi in cui è distribuito. Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Louis Vuitton: prima campagna diretta da Nicolas Ghesquière




Con "Serie 1", Louis Vuitton esplora nuovi territori con la campagna concepita da Nicolas Ghesquière per la sua prima collezione per la maison. Un progetto che mette assieme un gruppo di fuoriclasse. Per la prima volta in assoluto il lavoro di tre grandi fotografi viene unito in una serie, con l'idea di creare una selezione accurata d'immagini ispirate dalla collezione.

Louis Vuitton, campagna A/I 2014-15 - Foto: Ansa

I fotografi sono Annie Leibovitz, Bruce Weber e Juergen Teller. Ciascuno ha lavorato con la propria potente firma visiva su immagini che sembrano quasi un cortometraggio immaginato da Ghesquière. La campagna è infatti nata simultaneamente alla collezione, permettendo agli abiti e alle immagini di dare voce ad una visione comune. Tre dunque, le storie fotografiche, scattate in un giorno, in location diverse.
Louis Vuitton, campagna A/I 2014-15 - Foto: Ansa

Weber ha fotografato le modelle Liya Kedebe, Jean Campbell e Kirstin Liljegren in uno studio, illuminato a giorno e in una cava di sabbia poco fuori Miami, trasmettendo il senso di libertà che è il tratto distintivo del suo lavoro. Il padiglione scandinavo all'interno dei Giardini della Biennale di Venezia, fa da potente scenario alle immagini di Teller, che ritraggono Freja Beha che posa vicino ad un prototipo di automobile degli anni '70.
Louis Vuitton, campagna A/I 2014-15 - Foto: Ansa

Leibovitz ha immortalato Charlotte Gainsbourg come uno spirito creativo inserito in un contesto creativo, negli studi degli artisti Ellsworth Kelly e Brice Marden e presso lo Storm King Art Centre a Upstate New York.
Louis Vuitton, campagna A/I 2014-15 - Foto: Ansa

Ciascuna delle tre storie si ricollega in modo sottile, ma potente, al tema del viaggio e della creatività, elementi fondanti dello spirito di Vuitton e della collezione di Ghesquière.

27 giugno 2014

MPF® 343 MDJ



MIKE PIEDIMONTE FACTORY ®



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Firenze, Confartigianato: premiati gli allievi delle scuole di moda e design



Sono il ventiseienne Oleg Evdokimov dell'accademia di Belle Arti di Brera e la venticinquenne Francesca Prostamo dell'accademia New Style di Cosenza i vincitori delle sezioni Donna e Uomo di 'Imbastire un sogno. cucire un'idea', il concorso organizzato da Confartigianato imprese Firenze e Confartigianato imprese Prato per dare spazio e visibilità agli allievi delle scuole di moda e design e metterli così in contatto con la filiera di settore.

Toscani, invece, i due vincitori nella categoria Under 20: Gabriele Bedini di Carrara per la sezione Uomo e, per la Donna, la diciottenne Debora Giovannelli, studentessa del liceo Artistico Brunelleschi di Montemurlo. Per loro, in premio, l'ingresso in stage nell'ufficio Stile della maison Roberto Cavalli.

Hanno partecipato al concorso, che in questa sua sesta edizione ha assunto una connotazione nazionale, oltre 180 allievi, provenienti da ogni parte d'Italia, con oltre 500 modelli. Tra di essi, 37 hanno avuto accesso alla finalissima, svoltasi il 19 giugno, nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, nell'ambito degli eventi di Pitti Immagine, con la sfilata delle loro proposte Primavera-Estate 2015, che hanno provveduto a realizzare direttamente, mettendo così alla prova anche la loro capacità manifatturiera.

"Un progetto che ha mixato Made in Italy, moda, talento e giovani leve: il meglio del nostro paese. Un modo per avvicinare i giovani a un mondo, quello sartoriale, che, per quanto d'eccellenza, fatica nel ricambio generazionale", ha spiegato Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Firenze.

Emilio Pucci: la top Gisele nella nuova campagna



E' la top model Gisele Bundchen la protagonista della nuova campagna della maison Emilio Pucci, che si affida al designer Peter Dundas per la direzione creativa.

Gisele Bundchen per Emilio Pucci - Foto: Ansa


Le immagini della collezione Fall Winter 2014-15, a base di tagli sartoriali dal mood androgino, di trame impreziosite da dettagli artigianali, di maglioni con frange in stile Nordic e iconiche stampe Pucci rivestite da borchie metalliche, sono state scattate a New York, dal fotografo Mario Sorrenti.

Paco Rabanne lancia la sua prima pre-collezione



Il brand Paco Rabanne lancia la sua prima collezione resort in assoluto, incoraggiato dall'impatto positivo avuto dal lavoro del suo nuovo direttore artistico, il bretone Julien Dossena. Una ventina di look urban cool e ricchi di grafiche compone questa prima proposta "cruise", agli albori della primavera-estate 2015.

La prima cruise collection di Paco Rabanne (DR)

Aiutato dall'entusiasmo dei grandi fashion editor e dai consigli dell'assistente di Nicolas Ghesquière, la stilista-star Marie-Amélie Sauvé, Julien Dossena continua la ridefinizione dello stile di Paco Rabanne affrancandosi dai codici storici del marchio, e optando per una direzione più contemporary.

E il mercato potrebbe benissimo dare ragione a questo ex Balenciaga (periodo Ghesquière), lui che ha scelto di porre fine al percorso della sua giovane label di womenswear personale, Atto, sebbene sia stata nominata al primo 'LVMH Fashion Prize' qualche mese fa.

Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Plissè cresce su tutti i fronti


L’azienda Plissé, che fa del Made in Italy, per non dire del made in Veneto, uno dei suoi punti forti e imprescindibili, continua la propria crescita in termini di ricavi, di collezioni, di posizionamento e di retail. Fondata nel 1988 dalla stilista Morena Bragagnolo e dal marito Paolo Mason, Plissè ha chiuso il 2013 con un + 15% rispetto all’anno precedente, superando i 15 milioni di euro di fatturato (contro i 13 mln del 2012) ed ha già registrato un’analoga crescita nel primo semestre del 2014, con ottime prospettive quindi anche per l’anno fiscale in corso, in chiusura al 30 settembre prossimo.

Beatrice.b. PE 2014


Forte del successo dei suoi due marchi principali, Sfizio e Beatrice.b., l’azienda ha inoltre ampliato la propria offerta con una nuova linea, bbjeans, nata con le collezioni per questa primavera-estate. “bbjeans è stata inizialmente concepita come capsule del campionario di Beatrice.b., per avere un prodotto portabile tutti i giorni e con un tocco più giovanile. C’è però, ora, un’evoluzione del prodotto ed un ampliamento dell’offerta, fatta di jeans, pantacolor con pietre naturali e magliette. bbjeans sta infatti diventando una mini collezione con un’identità propria e un’immagine distinta all’interno delle proposte di Beatrice.b.”, ha spiegato a FashionMag Morena Bragagnolo. La stilista ha inoltre sottolineato come ci sia un generale innalzamento delle loro linee di prodotto verso una fascia medio-alta, con prezzi che restano accessibili. “La moda sta cambiando, il cliente chiede tanta varietà, ma non è più disposto a passare sopra alla qualità. Una qualità che vuole, però, senza che ciò implichi dei prezzi proibitivi. Stiamo lavorando sempre di più in questa direzione, proponendo collezioni ancora più innovative e stimolanti, lavorando tanto con le stampe ed i colori, per dare un valore aggiunto ad ogni capo. Stiamo investendo molto anche sul capitale umano, con nuove assunzioni, in particolare nell’universo creativo e della comunicazione (l’azienda ha appena affidato tutta la comunicazione e il marketing a livello mondiale alla MCV Agency di Willy Vecchiattini e Giovanna Michon Pecori, ndr)”, ha precisato l’anima creativa di Plissé.

Sfizio, PE 2014


In quest’ottica globale di crescita rientra, naturalmente, anche un importante piano di espansione retail. Molto ambizioso il progetto sulla Cina, dove ad oggi Plissé conta 7 monobrand, che diventeranno 10 entro fine anno, 20 nel 2015, per un totale di 50 in 5 anni. I negozi saranno inizialmente ad insegna Beatrice.b., poi anche Sfizio. “In Italia stiamo pensando di aprire a Milano, nel quadrilatero, magari due situazioni diverse: una per Sfizio e una per Beatrice.b.; valutiamo delle possibilità in questo momento. Fuori dai confini nazionali la Russia è diventato il primo mercato per l’azienda, abbiamo nel Paese 7 negozi Beatrice.b. e 4 Sfizio. Sui ricavi realizzati all’estero pesa per il 50% e per il 20% sul fatturato totale. Entro il 2015, tuttavia, se le cose continuano così, sarà la Cina il nostro principale mercato. A gennaio 2013 abbiamo inoltre aperto uno showroom e una filiale dell’azienda a Los Angeles, in maniera da seguire il mercato americano in maniera sempre più diretta. I risultati non mancano e per il momento negli Stati Uniti continueremo a distribuire i brand attraverso i multimarca”, ha spiegato a FashionMag Paolo Mason.

Paolo Mason e Morena Bragagnolo, fondatori di Plissè


Oggi Plissè realizza il 65% del suo fatturato all’estero e, nei prossimi 5 anni, prevede di raddoppiare le vendite e non esclude di poter acquisire nuovi marchi per ampliare ulteriormente la sua offerta.

La nuova collezione Beatrice.b. per la P/E 2014 pone l’accento su forme semplificate, con volumi ben definiti, per una donna audace ma la tempo stesso “très chic”, ora con echi etnici e stampe effetto tribale, ora con un look gipsy folk. Tessuti dai colori luminosi caratterizzati da sfumature e motivi floreali per maxi abiti da indossare uno sull’altro in chiffon di seta, mini dress a trapezio, tuniche di seta stampata da sovrapporre a gonne a matita, e ancora plissettature che conferiscono volume a abiti e gonne; giacche semplici o con trame intrecciate corredate da dettagli in pelle, spolverini con riporti e maniche dall’effetto “tappezzeria”. I pantaloni diventano più ampi e svasati, caratterizzati da stampe tribali o con sfumature di colore effetto “giardino fiorito”.

bbjeans PE 2014


La linea bbjeans vede invece l’intramontabile jeans impreziosito da dettagli dorati, che, senza essere invasivi, creano l’immagine di una donna giovane ma sempre trendy. Il jeans viene proposto e abbinato a t-shirt e felpe a stampe floreali che si distaccano dalle classiche linee “romantic” grazie all’innovativo design che imprime una nota moderna all’insieme. I toni neutri del bianco e del grigio mélange acquisiscono un carattere deciso grazie all’inserimento del macro-logo bbjeans sulle t-shirt che diventano cosi un capo da utilizzare ogni giorno.

Anche Sfizio propone un'esplosione di colori e tessuti stampati nella sua nuova collezione primavera/estate 2014, ispirata a un viaggio intorno al mediterraneo che unisce il super glamour alla praticità della vita contemporanea. Il Black & White gioca sulla dinamica degli opposti e dei contrasti, unendo la passione per un gusto forte e un'anima bon ton. Le righe spezzano le fantasie senza mai perdere la giusta direzione di eleganza. Trionfano gli abiti lunghi ma non mancano anche abitini dall'allure vagamente retrò, dalle bluse ai mini-dress con la linea a trapezio.