In occasione dei festeggiamenti del 60° del Centro di Firenze per la Moda, prima del concerto di Andrea Bocelli, la Sartoria Tirelli ha celebrato il 16 giugno, 50 anni di storia, nel Foyer del Teatro dell'Opera di Firenze, con l'esposizione di otto capi simbolici del suo archivio, che conta oggi 15 mila capi di abbigliamento di raccolte private e 170 mila costumi, realizzati dalla sartoria romana fondata da Umberto Tirelli nell'arco di mezzo secolo.
In mostra c'è l'abito creato da Lila de Nobili che Maria Callas indossò per la Traviata diretta da Luchino Visconti nel 1955; la mise che Silvana Mangano portava nel film Morte a Venezia; i costumi di scena del film ''I fratelli Grimm e l'incantevole strega'', diretto da Terry Gilliam, disegnati dall'Oscar Gabriella Pescucci; l'abito realizzato da Pier Luigi Pizzi per l'opera teatrale ''Bianca e Falliero''; il costume di Anna Karenina di Maurizio Millenotti che con Tosi sono stati i costumisti che hanno definito le linee guida del lavoro della Sartoria Tirelli.
Infine, c'è il costume simbolo della mostra, quello indossato da Michelle Pfeiffer nell'Età dell'innocenza, diretto da Martin Scorsese, realizzato dall'Oscar Gabriella Pescucci.
Ed è stata la costumista ad inaugurare la mostra dedicata alla storica sartoria che ha accompagnato i successi italiani nel cinema e nell'opera lirica in 50 anni, una strada costellata da 15 premi Oscar e 22 nomination. All'interno del progetto espositivo a cura dello scenografo e regista Piero Maccarinelli, e dell'architetto Carlo Lococo, ciascun costume è corredato da un'immagine di riferimento del film e dell'opera per cui è stato realizzato.
All'opening erano presenti anche lo scenografo, regista e costumista Pier Luigi Pizzi, Dino Trappetti, attuale titolare della Sartoria Tirelli e storico braccio destro del fondatore. La proiezione di un film prodotto dalla Rai che racconta le tappe più significative della Sartoria Tirelli, ha suggellato il suo 50°.
La voce di Isabella Rossellini legava gli interventi dei grandi registi italiani: Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Pietro Tosi, Giuseppe Tornatore, Danilo Donati, Maurizio Millenotti e la stessa Pescucci.
Umberto Tirelli ebbe un rapporto molto importante con la città di Firenze che nel 1986 si è concretizzato con una straordinaria donazione di 300 abiti (di cui 150 autentici e 150 creati per il cinema e per il teatro) alla Galleria del Costume del Museo degli Argenti in Palazzo Pitti, celebrata con il conferimento del Fiorino d'Oro.
In mostra c'è l'abito creato da Lila de Nobili che Maria Callas indossò per la Traviata diretta da Luchino Visconti nel 1955; la mise che Silvana Mangano portava nel film Morte a Venezia; i costumi di scena del film ''I fratelli Grimm e l'incantevole strega'', diretto da Terry Gilliam, disegnati dall'Oscar Gabriella Pescucci; l'abito realizzato da Pier Luigi Pizzi per l'opera teatrale ''Bianca e Falliero''; il costume di Anna Karenina di Maurizio Millenotti che con Tosi sono stati i costumisti che hanno definito le linee guida del lavoro della Sartoria Tirelli.
Infine, c'è il costume simbolo della mostra, quello indossato da Michelle Pfeiffer nell'Età dell'innocenza, diretto da Martin Scorsese, realizzato dall'Oscar Gabriella Pescucci.
Ed è stata la costumista ad inaugurare la mostra dedicata alla storica sartoria che ha accompagnato i successi italiani nel cinema e nell'opera lirica in 50 anni, una strada costellata da 15 premi Oscar e 22 nomination. All'interno del progetto espositivo a cura dello scenografo e regista Piero Maccarinelli, e dell'architetto Carlo Lococo, ciascun costume è corredato da un'immagine di riferimento del film e dell'opera per cui è stato realizzato.
All'opening erano presenti anche lo scenografo, regista e costumista Pier Luigi Pizzi, Dino Trappetti, attuale titolare della Sartoria Tirelli e storico braccio destro del fondatore. La proiezione di un film prodotto dalla Rai che racconta le tappe più significative della Sartoria Tirelli, ha suggellato il suo 50°.
La voce di Isabella Rossellini legava gli interventi dei grandi registi italiani: Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Pietro Tosi, Giuseppe Tornatore, Danilo Donati, Maurizio Millenotti e la stessa Pescucci.
Umberto Tirelli ebbe un rapporto molto importante con la città di Firenze che nel 1986 si è concretizzato con una straordinaria donazione di 300 abiti (di cui 150 autentici e 150 creati per il cinema e per il teatro) alla Galleria del Costume del Museo degli Argenti in Palazzo Pitti, celebrata con il conferimento del Fiorino d'Oro.
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